La Cisl ribadisce la propria contrarietà alla scelta del Governo di prevedere nel Dpef un tasso d’inflazione programmata all’1,7%. “In questo modo si rischia di mettere a repentaglio le condizioni favorevoli alla trattativa sul rinnovo del modello contrattuale” ha osservato il Segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni commentanto i propositi del Governo. “Con una inflazione programmata così bassa -ha proseguito- di fatto si indebolisce la possibilita’ di rafforzare proprio il secondo livello di contrattazione. Occorre perciò trovare una strada diversa se si vogliono davvero tutelare i redditi dall’inflazione”.
A ribardire le critiche sulle scelte governative è intervenuto anche il Segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini affermando che: “I lavoratori non devono piu’ pagare una sottostima dell’inflazione: non e’ possibile che il tasso di inflazione programmato, oggi all’1,7 per cento e sul quale si basa la contrattazione, sia a meno della meta’ dell’inflazione dichiarata dall’Istat al 3,7 per cento”.
Conti pubblici: dalla Ue “cartellino giallo” all’Italia
Secondo il Rapporto 2008 sulle finanze pubbliche nell’Ue messo a punto dalla Commissione europea, l’Italia resta un Paese “a medio-rischio” sul fronte della sostenibilità di lungo periodo dei propri conti
“Con un tasso così basso di inflazione programmata, il governo sceglie di tagliare i salari dei lavoratori”. Non poteva essere più esplicito, nell’attacco sferrato al documento di programmazione economica e finanziaria il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, intervenuto durante la giornata conclusiva della festa nazionale della Cisl, svoltasi a Levico Terme. “un salario di 25mila euro perderebbe mille euro nel prossimo biennio. Se al terzo anno dovesse continuare così, si raggiungerebbe una cifra vicina ai 1500 euro”.
La Commissione Europea ha deciso oggi di aprire una procedura d’investigazione formale sul prestito ponte da 300 milioni di euro concesso dallo Stato ad Alitalia poi destinato in conto capitale.