Assemblea di Confcommercio: Mettere a frutto le condizioni governabilità

di isayblog4 22 views0

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“Gli italiani hanno determinato una decisa semplificazione del sistema dei partiti politici e, soprattutto, condizioni di stabile governabilità. Queste condizioni, attese da tempo, vanno messe a frutto. Rapidamente e bene. Perché, da troppo tempo, l’economia italiana cresce troppo poco. E la debolezza di questa crescita non consente risposte adeguate alle attese e ai bisogni dei cittadini”. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha iniziato così la sua relazione all’Assemblea Generale della Confederazione svoltasi a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione. Si è trattato di un appello forte alla responsabilità comune, in un momento giudicato quanto mai propizio per arrivare a quelle profonde riforme economiche e sociali di cui il Paese ha assoluto bisogno. “Non sono consentiti né sconti, né scorciatoie”, ha infatti sottolineato Sangalli. E per questo “è tempo in Italia, in Europa, nel mondo non di meno, ma di più politica”.

Il nostro Paese, in particolare, ha bisogno di “una buona politica che abbia la forza e la responsabilità, in un confronto aperto e costruttivo con il mercato e con le forze dell’impresa e del lavoro, di definire regole sobrie – cioè poche, necessarie e sufficienti – e di costruire istituzioni che ne presidino il funzionamento e il rispetto”. Per questo, il presidente di Confcommercio ha rinnovato l’auspicio, formulato nel corso della campagna elettorale nel Manifesto programmatico di Confcommercio “Crescere di più, crescere meglio. Venti tesi per una legislatura costituente”, che “questa sia davvero una legislatura costituente, positivamente contrassegnata dalla capacità della politica tutta di ritrovare ragioni d’intesa”.

Il metodo costituente “è anche il metodo di chi non indulge nel declinismo e non si rassegna al ritratto dell’Italia come Paese infelice”. In questo senso debbono fare la loro parte anche le parti sociali, evitando quella “dittatura del breve termine che è stata il punto debole dell’esperienza storica della concertazione”, per la quale occorre urgentemente una “manutenzione straordinaria” senza “poteri di veto” e con il “contributo di ciascuno sulla base della sua capacità di analisi e di proposta”. Gli interessi – ha sottolineato Sangalli – debbono essere “misurati in ragione del loro apporto all’economia reale del Paese. E l’economia dei servizi che Confcommercio largamente rappresenta, oggi è ben più del 40% del Pil e ben più del 40% dell’occupazione”. Il Paese, insomma, ha bisogno di “perfezionare ciò che è oggi imperfetto e di completare ciò che è oggi incompiuto”. Anche perché il non fare ha un costo, “stimato – per il periodo 2008-2020 e con riferimento alle infrastrutture energetiche, al ciclo dei rifiuti, alle tangenziali e alle autostrade, all’Alta velocità ferroviaria – nella cifra astronomica di 251 miliardi di euro”.

Un fondamentale banco di prova di una legislatura costituente, ha proseguito Sangalli – “saranno le riforme necessarie per fare davvero dell’Italia una Repubblica federale, soprattutto con la realizzazione del federalismo fiscale”. E la “condizione fondamentale per la costruzione di un federalismo correttamente competitivo e correttamente solidale” è quella di “chiedere a tutti, in ogni area del Paese e ad ogni livello dell’architettura istituzionale, responsabilità e rendicontabilità nell’utilizzo della leva fiscale e nelle scelte di allocazione delle risorse pubbliche”. In questo contesto, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali può “essere considerata come la cartina al tornasole dell’impegno per il federalismo procompetitivo”. Il federalismo, insomma, è “un’occasione per fare finalmente ordine sul chi fa che cosa, per fare meno Stato e più sviluppo”.

“Stavolta nel nostro Paese – ribadito Sangalli concludendo il suo intervento – governare è possibile perché ci sono un Governo e una maggioranza parlamentare che hanno numeri e coesione programmatica adeguati per farlo con prospettiva, e un’ opposizione pronta a consentire o a dissentire sulla base di valutazioni di merito”. Sono pronte anche le forze sociali, quindi “si può decidere presto ed anche sulla scorta di un confronto che – fermi restando distinti ruoli e distinte responsabilità – può arricchire la qualità delle scelte”. E Confcommercio lavorerà “affinché queste premesse si mantengano e si sviluppino”.

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