Niente detassazione delle tredicesime, che costa troppo. Ma una possibile riduzione degli acconti fiscali di fine anno, per i quali a novembre i lavoratori sono ora chiamati a versare il 97% dell’Irpef e le imprese il 100% dell’Ires. A secondo delle risorse, inoltre, questa misura potrebbe essere limitata ai redditi più bassi: le riduzioni ipotizzate sono infatti tra i 3 e i 4 punti percentuali che, se estese a tutti i contribuenti, potrebbero costare anche più di 2 miliardi. Sull’ipotesi, che per ora non sarebbe ancora stata definita nei dettagli, starebbe lavorando il governo in vista del varo del decreto per rilanciare l’economia in Italia, sostenendo la liquidità del sistema Paese, che poi si traduce in maggiori consumi e crescita.
CON UN OCCHIO AI CONTI – L’intervento avrebbe il pregio di aumentare le risorse degli italiani, ma anche di tenere i conti pubblici del 2009, quando comunque le imposte «a saldo» andranno pagate. Ma sul piatto degli interventi che si stanno delineando – che arriva ad 80 miliardi con gli interventi previsti per il rilancio degli investimenti, per la garanzia del sistema creditizio, e per il rifinanziamento dei consorzi Fidi in favore delle Pmi – potrebbe arrivare anche qualche alleggerimento legato all’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive che viene pagata da imprenditori e imprese.
L’intervento di Giulio Tremonti, svolto alla Camera dei deputati l’11 novembre 2008, durante la discussione della legge Finanziaria.
I piloti vanno all’attacco. Anpac e Up hanno avviato ieri mattina uno “sciopero bianco” applicando in modo fiscale le regole sui controlli e rallentando, così, i voli.
“Il prossimo G20 (che si terrà a Washington il 15 novembre, ndr) non deve essere solo l’occasione per un’analisi della situazione finanziaria, ma tutti i Paesi dell’Ue sono d’accordo sulla necessità che vengano prese subito decisioni forti e operative”: lo ha detto il presidente di turno del Consiglio europeo, Nicolas Sarkozy, al termine del vertice informale dei leader dei paesi europei a Bruxelles. Dedicato, ancora una volta, alla crisi internazionale. E in cui i ventisette hanno trovato, secondo l’inquilino dell’Eliseo, una “posizione comune”: in particolare, sulla necessità di “iniziative per l’economia reale”. Oltre che per “ristrutturare il sistema finanziario europeo”.