Veltroni: “Malpensa e Alitalia cammineranno ognuna sulle proprie gambe”

 Il destino dell’aeroporto lombardo si deve sganciare da quello della compagnia di bandiera. E’ l’opinione espressa dal segretario del Pd, Walter Veltroni durante la tappa di Massa del giro dell’Italia nuova. Il futuro di Alitalia deve essere “affidato alle logiche del mercato internazionale. Ci vuole gradualità – ha detto Veltroni – ma si deve aiutare Malpensa a decollare perchè è ferma per responsabilità che sono molteplici. Gli slot di Alitalia che possono essere occupati da altri devono essere liberati. Malpensa deve accedere a tutte le offerte: allora sì che anche nel settore aereo l’Italia potrà prendere forza”.

Per Veltroni sono state parole affrettate quelle pronunciate ieri su Alitalia da Silvio Berlusconi, che si è detto critico sulla contrattazione in corso, a dieci giorni dalla scadenza della trattativa esclusiva con Air France-Klm. “La politica ha delle responsabilità e quando qualcuno parla deve capire che le sue parole possono avere degli effetti – ha ribadito dal palco di Massa – L’effetto delle parole di ieri è stato il crollo in borsa delle azioni di un’azienda che occupa decine di migliaia di persone. Il destino di Alitalia è importante, non può esserci un grande paese senza una grande compagnia aerea. Dobbiamo fare in modo che Alitalia rimanga con le sue basi in Italia, ma non si possono negare accordi internazionali sulla base del libero mercato. È stata fatta una gara, la valutazione di mercato ha portato a fare una scelta e deve essere il mercato a fare la grandezza. Dobbiamo fare in modo che la compagnia nazionale rimanga sulle basi del nostro paese e non si neghi ad Alitalia la possibilità di fare accordi internazionali che fanno parte del libero mercato”.

Il programma completo dell’UDC per Casini Presidente

 POLITICA DEI REDDITI:
LA FAMIGLIA AL CENTRO

PREMESSA

La detassazione dei redditi dev’essere significativa se si vogliono produrre effetti positivi sui cittadini e stimolare l’offerta di lavoro e gli investimenti. Tagli minimali all’IRPEF rischiano di non essere realmente percepiti dai cittadini e di non aiutare la ripresa economica. Proponiamo quindi una detassazione “selettiva”, mettendo al centro della nostra politica fiscale la Famiglia, in particolare le famiglie monoreddito con figli, ovvero i soggetti oggi più penalizzati. Liberare risorse per queste famiglie non è solo un atto di giustizia, ma un investimento sociale.

PROPOSTE

Raddoppio degli assegni familiari per ogni figlio a carico (l’entità reale dipende dal reddito e dalla composizione della famiglia).
Deduzione dal reddito delle spese (rette e mensa) per gli asili nido, le scuole materne e i libri scolastici.
Spese mediche deducibili al 100 per cento senza tetto.
Aumento delle detrazioni fiscali per gli interessi dei mutui prima casa secondo la composizione del nucleo famigliare( numero dei figli,anziani a carico).
Un assegno pari al 60 per cento dello stipendio per i genitori che decidono di stare accanto al figlio nel suo primo anno di vita.
Blocco delle addizionali regionali e comunali Irap e Irpef.
Detassazione degli straordinari sui redditi da lavoro.

Categorie UDC

Le Leghe “patacca” perdono il primo round

Tra i tanti simboli elettorali “ricusati” dal Viminale ci sono anche quelli delle cosiddette Leghe “patacca”, ossia di quei movimenti che con il proprio logo cercano di scimmiottare il movimento

Scontro Governo-Confindustria sui provvedimenti per la sicurezza sul lavoro

 L’assurda morte dei cinque lavoratori di Molfetta non poteva non riaccendere lo scontro sul decreto legge sulla sicurezza del lavoro. Secondo Romano Prodi giovedì il Consiglio dei ministri varerà il nuovo Testo Unico. La decisione è slittata anche a causa dello scontro in atto con la Confindustria sul delicato capitolo delle sanzioni. L’inasprimento delle pene, dice il direttore generale Maurizio Beretta, è ingiustificato.

“Sul capitolo delle sanzioni ci sono state delle resistenze da parte di Confindustria”, ha detto il ministro Cesare Damiano dice poco prima di incontrare le parti sociali proprio per sciogliere questo nodo. Fino a due anni in cella. Questo è il massimo che potrebbe rischiare un imprenditore con le nuove regole. Troppo per gli industriali: “Ma c’è ancora tempo – riconosce Beretta – e speriamo che prevalga la voglia di costruire qualcosa di davvero utile alla sicurezza”.

La trattativa è in corso: ministro del Lavoro, della Giustizia, della Salute e parti sociali sono all’opera e quindi non è escluso che si possa arrivare a una mediazione accettabile e accettata da tutti i protagonisti. Ma gli industriali sembrano isolati. Andare avanti, senza ‘se e senza ma’, non è solo la posizione della sinistra dell’ex Unione: anche Cei dalle pagine di Avvenire avverte che il tempo è scaduto. La nuova legislazione va approvata in fretta, anche “a costo di qualche forzatura – afferma il giornale cattolico in un editoriale in prima pagina – e di un possibile eccesso nell’impianto sanzionatorio, come teme la Confindustria”.

D’Alema: su Alitalia no a demagogia

 Massimo D’Alema è intervenuto alla trasmissione “Omnibus”, in onda su La7. Molti i temi di campagna elettorale trattati. Riportiamo qui alcuni dei passaggi più importanti.

La posizione del Pd sulla sicurezza sul lavoro è quella del ministro Damiano
“La posizione del Pd in tema di sicurezza sul lavoro è quella del ministro Damiano e non quella dei falchi di Confindustria. Il governo ha ritenuto di prendere delle misure più severe, anche se in parte le norme esistono e il problema è quello di rendere i controlli più severi e stringenti. Lo faremo dialogando con le forze sociali, ma la posizione del Pd è quella del ministro Damiano, non quella dei falchi di Confindustria. Noi non abbandoniamo gli interessi del mondo del lavoro. Una parte del mondo imprenditoriale d’altronde capisce la necessità di una normativa più severa”.

Veltroni a “Porta a porta”: con pareggio riforme e poi voto

 Il segretario del Pd Walter Veltroni interviene alla trasmissione televisiva “Porta a porta”, che andrà in onda questa sera alle 23,20 su Rai1. Riportiamo alcuni dei passaggi più importanti della trasmissione condotta da Bruno Vespa.

Se c’è pareggio, riforme e poi voto
“Io penso di vincere e che gli italiani sanno che questa volta è l’occasione nella quale votando un partito si garantisce governabilità. Ma se non sarà, si dovranno fare le riforme e poi tornare al voto. Cosa che si sarebbe già potuta fare. Si era ad un passo dal poter realizzare la legge elettorale, ma Berlusconi non ha voluto ed è qui che si vede la differenza tra un uomo politico ed un uomo di Stato e cioè cosa conta di più se gli interessi del paese o i propri”.

Tra Pd e Pdl 4 punti, ma differenza è nostra coesione
“Per tutti i sondaggi che vengono effettuati in questi giorni, il distacco tra il Pd e il Pdl si è ridotto a quattro punti percentuali. Come si vede dal sondaggio di Mannehimer, le due coalizioni – Pdl più Lega e Mpa di Lombardo e Pd con Idv – la differenza è di 6,5 punti percentuali. Ma bisogna notare che la differenza tra i due grandi partiti, cioè Pd e Pdl, è di quattro punti. Inoltre bisogna anche tener conto degli indecisi e delle percentuali di errore statistico. E poi, c’è una bella differenza di coesione tra l’alleanza Pd-Idv , che ha sottoscritto il programma e darà vita ad un solo gruppo parlamentare, con quella tra Pdl e Lega, divisi su molti temi”.

Record su liste chiuse una settimana prima del termine
“Penso sia un ‘record mondiale’ della politica italiana. In genere le liste si chiudono la notte prima della scadenza dei termini e di solito con un lancio di ortaggi. Noi siamo riusciti a farle agilmente e con molte novità. La cosa più bella è che abbiamo raddoppiato il numero delle donne elette. Poi ci sono tantissimi giovani, una ventina fra i 30 e i 40 anni e ancora abbiamo portato pezzi di società importanti, da Veronesi a De Sena, da Calearo a Colaninno. Per la prima volta poi entrerà una persona in carrozzina in parlamento: Ileana Argentin, una donna che ho avuto con me al Comune di straordinaria competenza e umanità”.