Lutto nel mondo della tv. È morto Mike Bongiorno. Il cordoglio di quanti l’ hanno conosciuto, amato, apprezzato

 “È morto un grande amico, un protagonista della storia della tv italiana. Mi dispiace molto, anche perchè aveva un grande sogno, di diventare senatore della Repubblica italiana”. È il commento alla morte di Mike Bongiorno del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sentito dai giornalisti mentre visitava gli stand del Salone del tessile.

La prima reazione di Silvio Berlusconi alla scomparsa di Mike Bongiorno è però di incredulità. “L’ ho sentito una settimana fa al telefono – ha sottolineato – e gli avevo detto che negli spot l’ avevo visto in forma spettacolare. Mamma mia, non mi capacito… Era in gran forma. Una morte così si spiega solo con un ictus o un infarto. Mi spiace tantissimo…”.

Secondo Maurizio Costanzo Mike Bongiorno era l’ essenza della televisione italiana. “Inaugurò la tv italiana, era l’ essenza della televisione italiana, su questo non c’ è dubbio, ha detto Costanzo. Mi colpiva la sua professionalità, la sua capacità di costruire i suoi errori e le sue gaffes. Gliel’ ho detto pure in faccia e non mi ha smentito”.

“Personalmente lo rimpiango come professionista e come amico. Per quel che può servire a consolare, non a tutti capita di andarsene e rimanere nella storia della tv e del costume. E pensare che forse era a un passo dal realizzare il suo ultimo sogno, diventare senatore a vita”. Così Emilio Fede ricorda all’ Adnkronos Mike Bongiorno. “Lo ricorderei come il più intelligente e furbo gaffista che ha fatto della gaffe motivo di popolarità”.

Cernobbio Villa d’ Este. Workshop Ambrosetti sull’ Economia. Autunno caldo per le locazioni. Previsioni di Achille Colombo Clerici, Presidente Assoedilizia

 Il Presidente di Assoedilizia, a commento di un’ analisi del “Centro Studi Cittadino e Fisco” di Assoedilizia, esamina alcuni fattori incidenti sull’ andamento del comparto: la crisi generale dell’ economia, con il rallentamento del dinamismo della domanda – offerta di locazione, le difficoltà economiche di molte famiglie di lavoratori – inquilini, il blocco delle immigrazioni sia interne sia dall’ estero, il calo dei tassi di interesse sui mutui, il consistente turn – over degli inquilini, la progressiva riduzione del fondo sociale affitti, la mancata introduzione della cedolare secca.

Rispondendo innanzitutto ai dati forniti dai centri studi specializzati, secondo i quali nel decennio 1999 – 2008 i canoni di locazione abitativa in Italia sono aumentati mediamente del 60 – 70%, Assoedilizia precisa che nello stesso periodo l’ inflazione è stata del 38%: gli incrementi reali si riducono quindi al 20 – 30%, due o tre punti all’ anno; inferiori all’ incremento registrato da molti servizi e gravati oltretutto da un progressivo aumento della pressione fiscale.

Fra le cause principali della crisi del settore delle locazioni, la perdita o il cambiamento del posto di lavoro, la riduzione delle entrate assieme ad altri fattori creano difficoltà ai conduttori nel pagare l’ affitto con conseguente incremento degli sfratti per morosità, che oggi rappresentano il 70 – 80% del totale.

Per contro il fondo governativo di sostegno affitti per le famiglie in difficoltà si è dimezzato dal 2001.

Ma a ridurre la domanda di case in locazione residenziale e ad accentuare la rotazione degli inquilini concorrono altri fattori: i tassi dei mutui che hanno raggiunto livelli minimi e resteranno tali presumibilmente per lungo tempo e i valori di mercato degli immobili in discesa inducono chi cerca casa a puntare sull’ acquisto.

Il presidente della Camera attaccato e preso in giro. Ma la sua politica guarda alla tradizione italiana ed europea

 Da qualche tempo lo attaccano con epiteti taglienti, ora hanno iniziato a prenderlo in giro. Ed ora Gianfranco Fini ha deciso di reagire. Con una linea stringata dal titolo della prima pagina del Secolo d’ Italia di sabato: “E se la vera destra fosse questa qui?”. Nel sommario: “Chiamano Fini traditore, ma la sua politica guarda alla tradizione italiana ed europea“.

A prima vista sembra uno slogan da prima pagina, e invece ben sette pagine sono dedicate al tentativo di dimostrare che la cultura di destra e i momenti migliori dell’ Msi sono stati segnati dall’ eresia, dall’ anticonformismo, dalla lotta alle due chiese, Dc – Pci, e non certo dal tradizionalismo e dal clericalismo. Alla fine chiedendosi se “a tradire la destra non siano proprio quelli che chiamano Fini traditore”. Con allusione neanche tanto velata ai Veneziani, ai Gasparri, ai tanti che si sono ribellati alla deriva “progressista” di Fini.

Ed ecco invece il contro – messaggio: Gianfranco è più di destra dei suoi detrattori. Non sarà facile, così come complicato è l’ altro obiettivo che ha in mente Fini: riconquistare Alleanza nazionale. Lui non lo ammetterà mai in pubblico, ma da quando An non c’ è più e da quando i suoi ex colonnelli si sono presi la loro autonomia, il presidente della Camera fatica ad essere riconosciuto da Berlusconi come l’ interlocutore che parla a nome di tutta l’ area ex missina. Tanto che Fini e Berlusconi hanno discusso anche di questo in un colloquio riservato che si è svolto poco prima delle vacanze estive.

Ma il presidente della Camera sa che non basta una chiacchierata con il premier per riconquistare il ruolo che aveva, quando trascorreva ore e ore – per tanti anni – nei vertici di Palazzo Grazioli assieme a Bossi, a Pierferdinando Casini e al Cavaliere. E proprio per questo, assieme alle continue esternazioni sui grandi temi politici, Fini ha messo in cantiere un’ altra operazione: trasformare la Fondazione Alleanza nazionale nella cassaforte della sua galassia.

Berlusconi auspica che si interrompa qualsiasi campagna denigratoria su basi false e calunniose contro chiunque

 Neppure dopo lo sfogo sul caso Boffo Silvio Berlusconi smette di attaccare i giornali. È in atto “una campagna eversiva feroce” che punta alle dimissioni del governo e del presidente del Consiglio, ha denunciato il premier nel corso di un’ intervista a Maurizio Belpietro su Canale 5.

Il presidente del Consiglio ha auspicato che si interrompa qualsiasi campagna che attacca chiunque su basi false e calunniose. “Per quanto mi riguarda, oltre alla feroce campagna per chiedere di fatto le mie dimissioni contro la volontà del popolo mi vedo attribuire quotidianamente delle cose che non ho mai detto e neppure pensato. L’ ho detto e lo ripeto con forza: con questa informazione, povera Italia”.

Berlusconi è intervenuto anche sulle proteste seguite alle sue azioni giudiziarie contro La Repubblica e L’ Unità. Ha criticato senza mezzi termini chi denuncia l’ assenza di libertà di stampa definendola una barzelletta di una minoranza comunista e cattocomunista. Minoranza che detiene la proprietà del 90% dei giornali.

“Loro intendono la libertà di stampa come libertà di mistificare, di insultare e di calunniare e quindi sono stato costretto a rivolgermi alla magistratura per difendere il principio importante della libertà di stampa. Se c’ è un pericolo, è quello degli attacchi alla riservatezza delle persone”.

Interpellato sulle candidature alle regionali del 2010 Berlusconi ha fatto il punto delle trattative con la Lega: “Devo ancora fare una riunione con gli esponenti del Pdl per mettere a posto la strategia. Cominceremo a discuterne”, ha detto e ha sottolineato di essere in contatto con Bossi praticamente ogni giorno. Ma quanto alle candidature, il premier dice che è prematuro parlarne, almeno prima della fine di settembre, perchè il Popolo della libertà deve ancora definire una strategia e decidere i nomi.

Economia. Allarme credito per la Confindustria italiana e quella tedesca. Conseguenze per investimenti e occupazione

 Siamo di fronte ad una stretta creditizia: le banche, preoccupate della solvibilità di coloro a cui prestano i soldi, concedono prestiti a condizioni più rigide, aumentando i tassi o chiedendo più garanzie. Ma la scarsa liquidità potrà avere conseguenze drammatiche per gli investimenti e l’ occupazione. Pertanto la Confindustria italiana e quella tedesca hanno deciso di portare la questione a livello comunitario, con una lettera congiunta al presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, e al primo ministro svedese, Fredrik Reinfeld, presidente di turno del Consiglio europeo.

Anche in questo caso, come nella battaglia sull’ ambiente, Italia e Germania si trovano a fianco, perché in entrambi i Paesi è ancora forte il peso del manifatturiero. Troppe aziende, in particolare le piccole, si sentono negare il prestito allo sportello. A monte di questa situazione, le regole di Basilea 2, entrate in vigore due anni fa. In particolare quel meccanismo di valutazione sul rischio patrimoniale delle banche basato su rating automatici, che di fatto, in un contesto di crisi, ha ridotto l’ offerta di finanziamenti.

“L’ accesso al credito sta diventando sempre più difficile, specie per le Pmi”, scrivono i due presidenti di Confindustria e Bundesverband der Deutschen Industrie (Bdi), Emma Marcegaglia e Hans Peter Keitel sollecitando la Ue a prendere urgentemente tutte le iniziative necessarie.

Le banche hanno inasprito la loro offerta di credito per una serie di motivi, ma vorremmo evidenziare, in particolare, i nocivi effetti dell’ Accordo di Basilea2 sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito. Le regole sono strutturate in modo tale da determinare una restrizione dell’ offerta di credito in un contesto di crisi. Gli effetti prociclici dei requisiti di Basilea2 – precisano i presidente di Confindustria italiana e tedesca – sono stati ampiamente riconosciuti, ad esempio dal Rapporto De Larosie’ re e dalle conclusioni del Consiglio Ecofin del 7 luglio.

Ocse. La recessione rallenta nei Paesi industrializzati, la ripresa arriverà prima del previsto ma sarà lenta

 “Le notizie economiche sono state in larga parte favorevoli negli ultimi mesi”, spiega l’ Ocse, che segnala il buon andamento dei mercati finanziari, la ripresa già in corso in economie emergenti come la Cina e la stabilizzazione del mercato immobiliare in Usa e Gran Bretagna, anche se la stretta sul credito prosegue e la salute del sistema bancario desta ancora preoccupazioni.

L’ organizzazione parla di una ripresa più vicina di quanto previsto alcuni mesi fa e di una conseguente attenuazione del deterioramento senza precedenti del mercato del lavoro. Tuttavia, il ritmo della ripresa sarà probabilmente modesto per un certo periodo avverte l’ organizzazione di Parigi. Per vari fattori: la crescita della disoccupazione e la stagnazione delle retribuzioni, che manterranno sotto pressione la domanda privata.

Per quanto riguarda l’ inflazione, il recente rincaro dei prezzi delle materie prime fa sì che i rischi di deflazione riguardino il solo Giappone. Nel rapporto l’ Ocse ha migliorato le stime sul Pil dei paesi del G7. Secondo le nuove previsioni, il Pil dei paesi dell’ area calerà del 3,7% nel 2009, mentre le stime di giugno parlavano di un calo del 4,1%. Per quanto riguarda l’ Italia, la contrazione stimata passa da un 5,5% a un 5,2%.

Cernobbio. Meeting dell’ economia Ambrosetti. Denuncia del Presidente di Assoedilizia

 Partecipando al meeting Ambrosetti dell’ economia, che si tiene a Cernobbio, il presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici, denuncia le iniquità e la antieconomicità della fiscalità immobiliare. La fiscalità immobiliare distorta rovina i bilanci delle piccole imprese e degli investitori del risparmio negli immobili.

“Non è accettabile che lo Stato italiano, di fronte alle legittime richieste dei
proprietari immobiliari rappresentate da Assoedilizia che ha, nel corso degli ultimi mesi, denunciato le iniquità della fiscalità del settore, continui a fare orecchi da mercante.

Questo atteggiamento dello Stato, improntato alla massima del chi ha avuto ha avuto , non va affatto bene. A noi, lo Stato mercante non piace. A noi piace lo Stato dispensatore di giustizia e di equità, responsabile delle sorti dei propri amministrati, non il furbetto.

Ebbene, come si fa a tollerare che si debbano pagare le imposte sul reddito anche quando questo non c’ è più ? O che lo Stato presuma un reddito sulla base di un parametro fissato arbitrariamente dallo stesso, con riferimento ad un valore immobiliare stabilito peraltro unilateralmente e di fatto insindacabilmente sempre dallo Stato stesso?

Alludiamo da un lato all’ obbligo fiscale del proprietario dell’ immobile di pagare l’ Irpef sui canoni di locazione commerciale anche se il conduttore è insolvente; senza che sia previsto alcun meccanismo di credito fiscale. La Corte Costituzionale ha lanciato un monito in proposito, ma né il legislatore, né le interpretazioni ministeriali lo hanno recepito.

D’ altro lato pensiamo alla verifica di congruità dei canoni della locazione, sulla base del 10 % del valore catastale capitalizzato: verifica che apre la strada agli accertamenti. Ebbene, i canoni, per via della crisi economica, diminuiscono: ma i valori catastali, spinti al rialzo dai Comuni alla disperata ricerca di incrementi del gettito ICI, continuano ad aumentare. E la congruità è sempre più lontana.