Berlusconi: Presidenzialismo viene dopo. Prima federalismo, poi giustizia

di isayblog4 19 views0

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Sono stati ancora una volta i giornali a «montare la panna»: il presidenzialismo «non è all’ordine del giorno». Lo ha detto Silvio Berlusconi in una intervista a Sky Tg24. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che nella conferenza stampa di fine anno aveva già chiarito che il presidenzialismo non era tra i temi da affrontare in questa fase, e che lo sarebbe stato «eventualmente nella seconda parte della legislatura», ma sempre «con il concorso di tutti». «Ma i direttori dei giornali si sono telefonati e hanno deciso di montare la panna e hanno fatto disinformazione». Tornando alla scala delle priorità il presidente del Consiglio ha aggiunto: «Prima il federalismo poi la giustizià. A seguire – ha aggiunto – faremo le altre importanti riforme».

MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE – «Una parte specifica della Costituzione si può cambiare ma si deve avere il consenso di tutte le forze politiche» ha poi precisato il premier. «Lo faremo da soli se vi saremo costretti per un comportamento irragionevole dell’altra parte» ha concluso.

OTTIMISMO, NESSUN CALO NEI CONSUMI – Per affrontare la crisi, secondo Berlusconi «l’importante è essere ottimisti e far sì che questa annunciata crisi non sia terribile, ma sia una cosa che tutti insieme possiamo superare e bene. E per fare questo dobbiamo avere fiducia e dobbiamo continuare nel nostro stile di vita e casomai aiutare chi può meno». «Ho sentito il presidente dei Carlo Sangalli commercianti – ha aggiunto Berlusconi – e mi ha detto che non c’è stato nessun calo per gli alimentari. E gli altri generi si sono mantenuti sui livelli degli altri anni». Il premier ha anche detto di aver parlato con il presidente dei Commercianti, Sangalli, e di non aver registrato un calo nei consumi, in particolare nel settore degli alimentari.

INTERCETTAZIONI. C’E’ L’ACCORDO CON LA LEGA. «SE NE ESCE UNA MIA LASCIO IL PAESE» – Berlusconi ha poi affrontato altri temi in serata, durante un incontro con la stampa a Palazzo Grazioli. Tra questi quello delle intercettazioni: «Le sfumature all’interno della maggioranza stanno scomparendo perché lo stesso Maroni, dopo che ho parlato con Bossi, mi ha detto che è giusto escludere le intercettazioni nel caso di reati contro la pubblica amministrazione». «Se ne esce una mia – ha poi aggiunto il Cavaliere – cambio paese. Se venissero intercettate mie telefonate di un certo tipo, me ne vado in un altro Paese. Io continuo a parlare normalmente al telefono, perché se venissero intercettate mie telefonate di un certo tipo, me ne vado in un altro Paese. Non accetterei di vivere in un Paese in cui non è rispettata la privacy, che è il primo diritto». La riforma dell’uso delle intercettazioni, unitamente alla necessità di combattere «l’imbrattamento dei muri e la separazione dei ruoli fra magistrati giudicanti e avvocati dell’accusa, sono i tre argomenti – ha detto – su cui raccolgo un consenso plebiscitario». Anche per questo, ha proseguito «non vedo perchè anche la sinistra non debba essere d’accordo con noi».

BRAMBILLA E FAZIO MINISTRI – Silvio Berlusconi ha poi anche annunciato che i sottosegretari alla sanità, Ferruccio Fazio, e al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, diventeranno prossimamente ministri nelle rispettive competenze. E tutto ciò senza aumentare il numero dei componenti della squadra di governo, che rimarranno in totale 60.

www.corriere.it

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