Fini: Un’infamia le leggi razziali. E la Chiesa, come l’Italia, si adeguò

di isayblog4 21 views0

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Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, torna a condannare duramente «l’infamia» delle leggi razziali, ma questa volta lo fa sottolineando anche l’immobilismo della società italiana e della Chiesa cattolica contro la legislazione antiebraica. «L’ideologia fascista non spiega da sola l’infamia delle leggi razziali» spiega Fini in un passaggio del suo intervento alla conferenza organizzata a Montecitorio nel 70esimo anniversario delle leggi antiebraiche e razziste. «C’è da chiedersi – ha aggiunto il numero uno di Montecitorio – perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni particolari di resistenza. Nemmeno, mi duole dirlo – ha sottolineato Fini – da parte della Chiesa cattolica».

«PAGINA BUIA» – «Rievochiamo oggi – ha aggiunto il presidente della Camera – una pagina vergognosa della storia italiana. Quelle leggi hanno rappresentato uno dei momenti più bui nelle vicende de nostro popolo». La «coscienza dei cittadini» va tenuta «sempre vigile e desta» dalla democrazia, per contrastare «con efficacia l’antisemitismo nelle vecchie e nuove forme ideologiche che questo oggi assume» ha affermato Fini. «C’è – ha spiegato il presidente della Camera – l’antisemitismo esplicito dell’estrema destra e del neonazismo. C’è quello mascherato da antisionismo dell’estremismo no global e dell’ultrasinistra. E c’è quello ammantato di pretesti pseudoreligiosi dell’islamismo radicale che assume spesso gravi forme terroristiche, come è accaduto a Mumbai». Per Fini «le Istituzioni devono impedire che di fronte a questi fenomeni si produca assuefazione nell’opinione pubblica. Oggi come settant’anni fa un’ideologia che sopprime i diritti dell’uomo e propugna l’annientamento di uno Stato e di un popolo può produrre grandi tragedie e sofferenze nella complicità silenziosa di una società distratta e indifferente».

IL SIR: «ACCUSE INFONDATE ALLA CHIESA» – «Pio XI fu volutamente aspro accusando gli italiani di seguire i tedeschi su una strada sbagliata: non vedo ragione alcuna per muovere accuse alla Chiesa, che anzi condannò apertamente e con assoluta fermezza la legislazione antiebraica». A scriverlo è il professor Agostino Giovagnoli, docente di storia contemporanea all’Università Cattolica, che commenta per il Servizio informazione religiosa (Sir) della Chiesa italiana le dichiarazioni del presidente della Camera. Giovagnoli sottolinea che la posizione della Chiesa fu inequivocabile ed espressa attraverso «un dissenso molto forte». «È noto a tutti che Pio XI prese posizione contro le leggi razziali esponendosi in prima persona con discorsi molto duri e dando luogo nel luglio 1938 a uno scontro aperto con Mussolini», afferma il docente. Secondo padre Giovanni Sale, scrittore di Civiltà Cattolica, le dichiarazioni di Fini sono «sconcertanti». «Evidentemente – sostiene don Sale – Fini non conosce una pagina di storia nazionale che vede contrapposti Mussolini e Pio XI» o forse sono frutto di una «svista, di un cercare un correo a responsabilità che il presidente Fini vuole in parte coprire che fanno parte della sua storia, anche se non di quella recente».

POLEMICHE – Levata di scudi bipartisan contro le dichiarazioni di Fini dal mondo politico cattolico. Per il vice presidente della Camera, Maurizio Lupi (Pdl) «La Chiesa ha sempre con forza contrastato le leggi razziali, cercando di aiutare gli ebrei perseguitati anche a rischio della vita di numerosi sacerdoti, suore e laici». Gli fa eco Enrico Farinone (Pd): «Sul fatto che leggi razziali fossero un’infamia siamo d’accordo. Sul fatto che nemmeno la Chiesa sia opposta no. Generalizzare non serve» ha detto Farinone, mentre secondo Renato Farina (Pdl) «che la Chiesa non si sia opposta alle leggi razziali è una leggenda nera». A sostegno di Fini interviene il segretario del Pri, Francesco Nucara: «Parole coraggiose, veritiere». Francesco Malgeri, docente di storia contemporanea alla Sapienza, rileva che le reazioni della Chiesa alle leggi razziali «ci furono e furono immediate», con anche una denuncia sull’Osservatore romano e una serie di prese di posizione. Negli ultimi tempi si è accentuata una forma di giudizio che non tiene conto della realtà storica». Sullo stesso piano Andrea Riccardi, ordinario di storia contemporanea a Roma Tre: «La Chiesa cattolica resistette come una forza debole quale era la Chiesa in una realtà di regime autoritario. Qui si fa la storia con il senno di poi».

CONTROREPLICA – «Alcune polemiche sono fatte solo per il gusto di fare polemica. Se dovessi riscrivere l’intervento che ho letto a Montecitorio, lo riscriverei così come l’ho pronunciato», ha replicato Fini, presentando assieme a Walter Veltroni il libro La cricca del giornalista parlamentare Renato Venditti. «La storia oggi ci consente una lettura intellettualmente più onesta e non può essere usata come un’arma contundente: io ho espresso un convincimento che mi pareva addirittura banale e non credevo di sollevare polemiche». Il segretario del Pd Veltroni è d’accordo con il presidente della Camera: «Le parole di Fini sono una verità storica, una verità palmare su cui sono incomprensibili le polemiche».

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