L’Associazione Nazionale Magistrati proclama lo stato di agitazione

di isayblog4 16 views0

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1. L’Associazione Nazionale Magistrati ribadisce il suo impegno per una intransigente difesa dei principi costituzionali posti a garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza dei magistrati giudicanti e del pubblico ministero. Tra questi in particolare: l’unità dell’ordine giudiziario, composizione e competenze del Consiglio Superiore della Magistratura.

2. Abbiamo indicato la necessità di un impegno comune per interventi che restituiscano efficacia e funzionalità alla giurisdizione, fornendo il nostro contributo attraverso la elaborazione di proposte concrete, con l’esclusivo obiettivo di una efficace tutela dei diritti dei cittadini, attuata, secondo la promessa costituzionale, in tempi ragionevoli.

3. Alcuni degli interventi del Governo in materia di giustizia, attuati anche con provvedimenti di urgenza, contengono disposizioni che appaiono, tuttavia, di segno contrario.
In particolare, la generalizzata sospensione dei processi in corso per fatti puniti con pena inferiore ai dieci anni e commessi prima del giugno 2002, oltre a ledere i diritti delle parte lese e a creare ingiustificate disparità di trattamento, comporterà gravissime disfunzioni del processo penale.
Inoltre, alcune disposizioni contenute nel disegno di legge in materia di intercettazioni ridurrebbero drasticamente l’efficacia dell’azione di contrasto alla illegalità.
Nello stesso tempo il Governo è intervenuto, ancora una volta con il ricorso alla decretazione di urgenza, riducendo drasticamente le risorse destinate al settore della giustizia, con una diminuzione degli stanziamenti fino al 40% e il blocco delle assunzioni del personale amministrativo.
E’ stata, poi, introdotta una disposizione, con l’art.69 del d.l. n.112, che prevede un intervento peggiorativo senza precedenti sulla struttura del trattamento retributivo dei magistrati che indurrà l’ulteriore svilimento della funzione giudiziaria.
La dichiarazione di esponenti dell’Esecutivo di voler circoscrivere le conseguenze negative della norma non fa venire meno la preoccupazione per l’ennesimo intervento di riduzione del trattamento retributivo dei magistrati e la necessità di denuncia della complessiva situazione estremamente penalizzante per la dignità del lavoro dei magistrati.
L’Associazione Nazionale Magistrati chiede, perciò, che sia cancellata la disposizione dell’articolo 69 e che sia prima di tutto ripristinato il normale trattamento economico dei magistrati.

4. Occorre, perciò, proclamare lo stato di agitazione della categoria con la convocazione permanente del CDC per seguire costantemente gli sviluppi degli interventi sul sistema retributivo.

5. La gravissima situazione di disfunzione degli uffici giudiziari e di disagio dei magistrati che vi lavorano impone un incisivo impegno di denuncia e di protesta. A questo scopo l’associazione delibera di adottare iniziative dirette a rappresentare all’opinione pubblica la grave situazione in cui versa la giurisdizione e a ribadire le proposte capaci di dare risposte ai bisogni di giustizia.

APPROVA

L’operato della GEC

DELIBERA

La convocazione permanente del CDC

PROCLAMA

lo stato di agitazione, riservando l’adozione di ogni misura di protesta, alla luce della evoluzione del quadro normativo.

Delega alla Giunta l’adozione delle iniziative di denuncia e di protesta sulla situazione degli uffici giudiziari da realizzare con il pieno coinvolgimento e interessamento delle Sezioni locali.

Roma, 5 luglio 2008

Approvato a maggioranza dal Comitato Direttivo Centrale

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