Impronte ai bimbi rom, Famiglia Cristiana: “Proposta razzista e indecente”

di isayblog4 16 views1

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Il settimanale ‘Famiglia Cristiana’ boccia duramente la proposta del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sulla raccolta delle impronte digitali dei bambini rom.
“Alla prima prova d’esame – scrive Famiglia Cristiana nell’editoriale del nuovo numero – i ministri ‘cattolici’ del Governo del Cavaliere escono bocciati, senza appello. Per loro la dignità dell’uomo vale zero. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l’indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom”.
“Avremmo dato credito al ministro – sottolinea il giornale di ispirazione cattolica – se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla”.
“Non stupisce, invece – continua Famiglia Cristiana – il silenzio della nuova presidente della Commissione per l’infanzia, Alessandra Mussolini (non era più adatta Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle famiglie?), perché le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di Governo. Non sappiamo cosa ne pensi Berlusconi: permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini?”.

“Oggi, con le impronte digitali – prosegue – uno Stato di polizia mostra il volto più feroce a piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. Perché non c’è la stessa ostinazione nel combattere la criminalità vera in vaste aree del Paese? La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (firmata anche dall’Italia, che tutela i minori da qualsiasi discriminazione) non conta più niente. La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignità umana”.

Altrettanto dura la replica di Alessandra Mussolini, secondo cui “l’articolo di Famiglia Cristiana è un misto di confusione e intolleranza”.
“Confusione – spiega la parlamentare del Pdl – perché non si può non condividere il principio secondo il quale l’identificazione di bambini, che finora non hanno avuto né un nome né un volto per lo Stato italiano e che sono quindi vittime di adulti criminali, sia fondamentale per salvarli e difenderli. Chi, poi, attacca grossolanamente il mio incarico di Presidente della Commissione Infanzia, evocando il mio dna, dimostra scarso rispetto per le istituzioni, ma soprattutto atteggiamenti di intolleranza e di discriminazione. L’articolo – conclude – è poco cristiano e molto fazioso”.

Nel frattempo, lo stesso Maroni continua a definire “ineludibile il censimento di chi vive nei campi nomadi, adulti o bambini”. “La nostra iniziativa – ribadisce- è in primo luogo a tutela dei minori” ed è questa, insiste, “l’unica strada possibile per tutelare i minorenni”.

“Le impronte vengono prese per tutelare i bambini o per potersi liberare dei bambini? Questa è la questione che poniamo a Maroni e su cui vogliamo discutere”, spiega invece Rocco Buttiglione, Presidente dell’Udc.
L’ex ministro sottolinea che questa “è una faccenda non razzista ma culturale. Nelle comunità degli zingari- dice- esiste una cultura che è difficilmente compatibile con la legalità. Noi dobbiamo intervenire a cambiare questa cultura, aprendo un dialogo fermo e umano. Amichevole ma serio”.

www.noipress.it

Commenti (1)

  1. e’ vergognoso che uno Stato civile (perche’ cosi che viene definito il nostro)

    possa proporre di schedare il popolo rom! che i nostri beniamati politici provino a mettersi per un giorno nei loro panni!quante volte il presidente del consiglio e’ andato a visitare i campi nomadi? chi si preoccupa se questi bambini hanno tutti i giorni un piatto caldo? li lasciate ogni giorno in balia di se stessi,poi una mattina vi alzate col piede sbagliato ed ecco una bella proposta:perche’ non rileviamo le impronte digitali ai rom? Perche’ invece visto che sono ITALIANI non applicate SERIAMENTE l’ART.3 della COSTITUZIONE?

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