Walter Veltroni interviene all’Assemblea di Sinistra Democratica

di isayblog4 11 views0

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“Il PD non ha mai creduto di poter essere autosufficiente”. Così Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico, a margine dell’assemblea di Sinistra Democratica, che si tiene a Chianciano fino a domenica 29 giugno. L’occasione ha voluto che il leader del PD toccasse le questioni calde di questa ultima e intesa settimana, dalle intercettazioni al Lodo Schifani, dalla schedatura dei bimbi rom proposta da ministro Roberto Maroni alla rottura del dialogo con la maggioranza. Questioni su cui il PD ha mostrato la sua netta opposizione.

Sulla questione dell’autosufficienza del PD Veltroni è tornato con particolare attenzione specie dopo la relazione del coordinatore di Sinistra Democratica, Claudio Fava, in cui quest’ultimo invitava il PD ad abbandonare la “presunzione di autosufficienza” per costruire un nuovo centrosinistra.

“Nessuno ha mai avuto una presunzione di autosufficienza – ha risposto Veltroni – io non ho mai parlato di autosufficienza: ho detto che le alleanze si fanno sulla base del programma, e che le alleanze contro qualcuno non si faranno più”.
Per rendere poi ancora più chiaro il messaggio, il segretario del PD ha specificato; “Questa non è autosufficienza: è un’idea moderna della politica, e non del tipo di quella che per 15 anni ha tenuto ferma l’Italia, che ha contribuito non poco alle difficoltà del centrosinistra”.

Veltroni vede positiva la costituzione di una “sinistra di governo, una sinistra che non ripeta l’esperienza del governo Prodi con lo stare al governo e allo stesso tempo stare all’opposizione, una forza di sinistra che ha invece una cultura di governo”. Un fatto positivo che potrebbe aprire spiragli per nuove alleanze, ma solo, ha ribadito Veltroni “se le cose vanno in questa direzione” solo in questo caso potranno “aprirsi margini di discussione per la costruzione di un sistema di alleanze nuove”. Alleanze possibili grazie alla nascita del PD, come ha ripetuto il segretario, possibili “grazie al fatto che finalmente c’è un grande partito riformista al 34%, che può essere il baricentro di una nuova stagione riformista che naturalmente è aperta alla collaborazione di altri”.

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