I Verdi ripartono da Grazia Francescato

 Chianciano Terme, 19 luglio 2008 – Verdi anno zero. Dopo lo tsunami elettorale, il Sole che ride prova a ripartire da Chianciano Terme, con un nuovo vertice e nuova linea politica per un ‘Ritorno al futuro’ (dal nome della mozione vincitrice) che permetta al partito di trovare le ragioni per continuare a vivere e puntare a nuove alleanze all’interno del centrosinistra, a cominciare dal dialogo col Pd.

In un’atmosfera da day after, forse per la prima volta nella loro storia recente i Verdi partecipano a un congresso dall’esito non scontato, con la minaccia della sorpresa dell’ultimo minuto che può riaprire i giochi. Alla fine, i quasi 500 delegati presenti sceglieranno come leader la candidata della maggioranza Grazia Francescato (nella foto), che supera gli outsider Boato e Roggiolani ma non riesce ad andare oltre il 60%. Al di là degli appelli all’unità che si ripetono dal palco, infatti, la fotografia di questo secondo e cruciale giorno di congresso è un’assemblea spaccata, spesso scossa da momenti di tensione e fibrillazioni, con qualche delegato del Nord che già parla di scissione.

Consiglio federale dei Verdi il 10 e 11 maggio

 “L’esecutivo nazionale dei Verdi ha deciso di convocare il congresso straordinario, dopo il tracollo elettorale che ha cancellato la Sinistra Arcobaleno in Parlamento. Il 10 e l’11 maggio si riunirà il Consiglio federale del Sole che ride per stabilire il percorso verso il congresso, la data e le modalità di ascolto delle realtà territoriali”. Lo ha reso noto oggi un comunicato stampa dei Verdi, che ha specificato che al Consiglio federale, “il presidente e l’intero esecutivo nazionale si presenteranno dimissionari”.
“E’ stata una sconfitta netta al di là delle previsioni – commentava ieri Alfonso Pecoraro Scanio – il meccanismo dell’astensione da una parte e di una campagna elettorale truffaldina dall’altra in cui sono state oscurate le forze politiche che non fossero Pd e Pdl, hanno contribuito, con una legge elettorale pessima, a questo risultato”.

I Verdi tedeschi, nel ’90, ricordava Pecoraro “non capirono cosa successe con l’unificazione e non riuscirono a entrare in Parlamento ma da fuori del Parlamento hanno saputo ricostruire le ragioni di un rafforzamento che poi e’ avvenuto con le coalizioni successive: dovremmo fare lo stesso”.

“E’ necessario aprire una riflessione all’interno dei Verdi e con gli amici della Sinistra Arcobaleno sulle prospettive future”, spiegava sempre ieri Angelo Bonelli. “Il risultato è talmente negativo che non si può fare finta di nulla”. Per Bonelli “è mancata la capacita’ di comunicare una proposta politica significativa e moderna. Per questo bisogna aprire una riflessione all’interno dei verdi ma, per correttezza, anche con gli amici della Sinistra”.