Feltri attacca il direttore di Avvenire: “Basta falsi moralisti contro il premier, Boffo è stato condannato per molestie”

 Il Giornale apre a tutta pagina con la denuncia di un “incidente sessuale” che sarebbe occorso al direttore di Avvenire Dino Boffo il quale – scrive Vittorio Feltri nell’ editoriale – “intimidiva la moglie dell’ uomo con il quale aveva una relazione”. Un “killeraggio allo stato puro”, ha reagito il direttore dell’ Avvenire (che con Famiglia Cristiana ha martellato in questi giorni sulle vicende osé che hanno coinvolto il premier) al quale il direttore del giornale ha ribattuto che si tratta di un “documento pubblico”.

Il caso ha messo in fibrillazione il mondo politico e reso rovente la linea Vaticano – Governo proprio alla vigilia del gran giorno, quello della Perdonanza celestiniana all’ Aquila dove tutto era pronto per l’ evento e per la cena che avrebbe visto allo stesso tavolo il premier Silvio Berlusconi e il segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone.

Un incontro molto atteso che gli osservatori politici avevano interpretato come una nuova riconciliazione dopo lo strappo della Lega con la chiesa sull’ immigrazione, e dopo le tante critiche rivolte al governo dai giornali vicini al Vaticano. Ma le agenzie hanno battuto una notizia che il mondo politico ha subito collegato alla bomba Boffo.

Berlusconi fa causa a Repubblica. Chiede il risarcimento da un milione di euro

 Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intenta causa a Repubblica e chiede un risarcimento danni per un milione di euro al Gruppo L’ Espresso, oltre a una somma da stabilire “a titolo di riparazione”. Per i legali del premier, infatti, sono “diffamatorie” le ormai famose “10 domande” formulate dal quotidiano il 26 giugno scorso. La citazione in giudizio – riferisce il quotidiano Repubblica – firmata il 24 agosto, riguarda anche un articolo del 6 agosto dal titolo “Berlusconi ormai ricattabile”.

Invitati a comparire al Tribunale di Roma sono Giampiero Martinotti, autore del pezzo contestato, il direttore responsabile di Repubblica, Ezio Mauro, e il gruppo L’ Espresso. Quanto alle 10 domande queste sono per i legali di Berlusconi palesemente diffamatorie, perchè il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti.

L’ avvocato del premier, Niccolò Ghedini, ha inoltre annunciato di essere pronto ad avviare azioni legali per diffamazione anche contro media britannici, francesi e spagnoli che hanno pubblicato notizie sulla vita privata di Berlusconi. Secca la replica del direttore di Repubblica, in un editoriale in prima pagina dal titolo: Insabbiare.

Mauro scrive: “Non potendo rispondere, se non con la menzogna, Silvio Berlusconi ha deciso di portare in tribunale le dieci domande di Repubblica, insabbiando così – almeno in Italia – la pubblica vergogna di comportamenti privati che sono al centro di uno scandalo internazionale e lo perseguitano politicamente. È la prima volta, nella memoria di un Paese libero, che un uomo politico fa causa alle domande che gli vengono rivolte”.

La Russa dà l’ ok alle frecce tricolori sul cielo di Tripoli, dove si festeggia il 40° anniversario della Rivoluzione

 Le Frecce Tricolori disegneranno le loro acrobazie il primo settembre sul cielo di Tripoli in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza del 40° anniversario della Rivoluzione, ma la loro esibizione ha già suscitato in Italia una scia di polemiche sull’ opportunità della partecipazione all’ evento, anche perché Silvio Berlusconi sarà a Tripoli il 30 agosto per celebrare la prima giornata dell’ Amicizia tra Italia e Libia.

Anche il principe Andrea, duca di York, ha scelto di non andare in Libia a inizio settembre dopo le polemiche per la liberazione dell’ attentatore di Lockerbie Al Megrahi, decisa da un tribunale del Regno Unito. Contrari all’ esibizione della pattuglia acrobatica e alla trasferta del premier sono soprattutto Italia dei Valori e Radicali.

Ma il ministro della difesa Ignazio La Russa conferma: “Ho dato il mio assenso tecnico per l’ esibizione delle Frecce tricolori a Tripoli e non vedo il motivo per cambiare idea. In quanto alle spese saranno inferiori rispetto a quelle di un’ esibizione solita, anche in Italia: gli oneri, infatti, saranno tutti a carico dell’ organizzazione libica. Solo una cifra che definisco ridicola graverà sull’ Italia: sarà pari a circa 300 euro al giorno per ciascun militare delle Frecce tricolori che sarà impegnato nell’ esibizione”.

Nell’ agenda d’ autunno di Berlusconi c’ è già la riforma del processo penale

 Poco prima di andare in vacanza in Sardegna, Silvio Berlusconi annuncia le priorità del governo al ritorno della pausa estiva: la ricostruzione in Abruzzo, il rilancio del Mezzogiorno, l’ apertura dei cantieri per le opere infrastrutturali, la sicurezza e la riforma della giustizia penale. Per farlo sceglie i microfoni del Gr1 da dove rinnova l’ attacco al quotidiano La Repubblica e ribadisce che una Rai più equilibrata sarebbe nell’ interesse anche del centrosinistra.

“Continueremo con la realizzazione delle case per i trentamila sfollati de L’ Aquila, apriremo molti cantieri per le opere pubbliche sia al Nord che al Sud, aumenteremo la difesa dei cittadini contro la criminalità singola e organizzata anche con l’ utilizzo delle forze armate e infine metteremo a punto un piano per il Sud che vede maggiori infrastrutture, fiscalità di vantaggio, misure per il turismo”, ha detto Berlusconi nell’ elencare quelle che saranno le priorità alla ripresa dell’ attività a settembre.

“Infine – ha proseguito – porteremo a termine la riforma del processo penale”. Ad ogni modo, ha aggiunto Berlusconi, sono stati “14 mesi di risultati concretissimi di cui siamo veramente orgogliosi”. Il Presidente del Consiglio è quindi tornato a criticare la televisione pubblica, sostenendo che attacca gratuitamente il governo e difendendo la legittimità della sua posizione.

Il presidente del Consiglio: “A settembre termineremo la riforma del processo penale”

 Così, in una intervista al Gr Rai, ha affermato Silvio Berlusconi, che traccia un bilancio dei primi 14 mesi di governo e indica gli obiettivi prioritari per l’ esecutivo. “Fino ad oggi, abbiamo avuto risultati concretissimi di cui siamo veramente orgogliosi. Per quanto riguarda la ripresa, continueremo la realizzazione delle case ai trentamila sfollati de L’ Aquila, apriremo molti cantieri per le opere pubbliche sia a Nord che al Sud, aumenteremo la difesa dei cittadini contro la criminalità singola e organizzata anche con l’ utilizzo delle forze armate, metteremo a punto il piano per il Sud che chiede maggiori infrastrutture, fiscalità di vantaggio, misure per il turismo”.

Entrando nel dettaglio su alcuni temi particolarmente caldi in questi giorni: “Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensano la maggioranza degli italiani e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica, che è pagata con i soldi di tutti, sia l’ unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo” ha detto Berlusconi, tornando ad affrontare la questione dell’ informazione fornita, che, a parere del premier, ha costantemente un orientamento critico nei riguardi dei governi di centro destra, riferendosi in particolare alle affermazioni fatte sul Tg3 venerdì passato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi.

La figlia del premier intervistata da Vanity Fair

 Barbara Berlusconi, sulla vicenda che ha riguardato suo padre Silvio e Noemi Letizia, ha detto: “Mi ha stupito. È una dimensione che non ha mai fatto parte del mio quotidiano. La mia storia è quella di una ragazza che ha vissuto la sua giovinezza in modo sereno e normale. Non ho mai frequentato uomini anziani. Sono legami psicologici di cui non ho esperienza. Non credo che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata”.

Sull’ affondo di Dario Franceschini (fareste educare i vostri figli da un uomo come Silvio Berlusconi) ha così commentato: “Non credo che Franceschini ce l’ avesse con noi, figli di Berlusconi. Non è un episodio che ritengo grave o insultante. Credo parlasse di identità culturali diverse. Certo, era un attacco personale e non solo politico a Silvio Berlusconi, perché gli negava la capacità di essere padre. Ci potevano essere margini di ambiguità, le parole di Franceschini erano facilmente travisabili. Per questo mi sono limitata a puntualizzare quello di cui sono fermamente convinta: l’ educazione e i valori che mi sono stati trasmessi dalla famiglia, e anche da mio padre, sono quei valori che mi hanno permesso di crescere nel rispetto di me stessa e degli altri. Con il senso della famiglia, l’ osservanza delle regole e di tutti quei principi che sicuramente Franceschini avrà cercato di trasmettere ai suoi figli”.

Silvio Berlusconi, come premier, gode di consenso e popolarità. Come uomo, non è detto che debba essere un santo: lo ha ammesso anche lui. Che ne pensa, una quasi laureata in filosofia, di questa apparente contraddizione? “Penso – afferma – che una società esprima un senso della morale comune. I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli. Non credo, quindi, che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata”.

Manovra estiva. Il decreto anticrisi è diventato legge

 Il Senato ha convertito definitivamente in legge il decreto anticrisi con 166 voti a favore, 109 contro e nessun astenuto. Il governo ha varato il nuovo decreto che contiene le correzioni al testo su Corte dei Conti, ministero dell’ Ambiente e scudo fiscale.

La tassa sull’ oro resta invece confermata: il prelievo del 6% sulle plusvalenze (cioè sul ricavato) delle riserve auree della Banca d’ Italia e degli altri istituti di credito è ancora lì, nonostante le obiezioni di Palazzo Koch e i dubbi di Giorgio Napolitano.

Tuttavia, subito dopo la conclusione del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi ha fatto alcune precisazioni riguardo alla norma: il prelievo si potrà eseguire solo con il parere favorevole della Banca Centrale Europea e l’ assenso di Bankitalia. Altrimenti la norma non potrà essere applicata. Dunque non ci sarà nessun prelievo forzoso sull’ oro conservato nel caveau di Via Nazionale.

“È evidente – dice il presidente del Consiglio – che, nella lettera e nello spirito, la norma è pienamente rispettosa dell’ indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca d’ Italia e del tutto coerente con i principi del Trattato e del sistema europeo delle Banche Centrali”.

Il presidente del Consiglio: “Una exit strategy dall’ Afghanistan, ma solo concordata con gli altri partner”

 È la prima, cauta apertura a un’ ipotesi – ritiro da Kabul che arriva dal premier, dopo giorni di polemiche nella maggioranza, cominciate a partire dalle dichiarazioni del leader della Lega, Umberto Bossi: “Io li porterei a casa tutti, la missione costa un sacco di soldi e visti i risultati e i costi bisognerebbe pensarci su”.

Il ministro del Carroccio, Roberto Calderoli è d’ accordo: “Il Libano e i Balcani intanto lasciamoli. E sull’ Afghanistan ragioniamo”. “Bossi ragiona da papà, ma noi siamo ministri, il commento del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. La presenza dei nostri militari in Afghanistan è imprescindibile”. Sulla stessa linea il collega del Pdl titolare degli Esteri, Franco Frattini: “In Afghanistan si lavora anche per la sicurezza dell’ Italia e quindi di Calderoli”.

Finp a due giorni fa il premier Berlusconi è stato categorico: La nostra linea non cambia. Poi, mercoledì, per la prima volta, ha prospettato un termine oltre al quale è lecito cominciare a parlare di uscita dall’ Afghanistan: Dopo le elezioni, cioè dopo agosto, e solamente concordata con gli altri partner. A partire da americani e inglesi: pronta ad aggiungere truppe ai novemila già inviati la Gran Bretagna.

Silvio Berlusconi impone una tregua per il Piano Sud

 “Viviamo un divario profondo nel Paese e la svolta che chiediamo ancora non la vedo, sebbene molti ne parlino”. Il dossier Sud è ancora aperto, almeno per il presidente della Regione Sicilia Lombardo. E il leader Mpa prosegue nella sua azione di pressing sul governo: “La svolta? Il presidente del Consiglio se l’ è intestata, ha dato rassicurazioni e, come dire, non vedo l’ ora di prendere atto di questa svolta virtuosa”.

Intanto è iniziato a Palazzo Grazioli il vertice di governo che dovrà cominciare a definire i contorni del Piano per il Sud annunciato la scorsa settimana dal presidente del Consiglio Berlusconi. Nella residenza romana del premier sono presenti il ministro dell’ Economia, Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta e i ministri degli Affari regionali Fitto, dello Sviluppo economico Scajola, delle Infrastrutture Matteoli oltre al ministro della Giustizia, il siciliano Angelino Alfano. Assente invece il ministro dell’ Ambiente, anche lei siciliana, Stefania Prestigiacomo perché pare che nessuno l’ abbia invitata.

Afghanistan. Umberto Bossi: “Serve riflettere sul ritiro dei soldati. Ma mi adeguo”

 A Palazzo Madama nessuna presa di posizione ufficiale dal gruppo della Lega. Trapela però una considerazione semplice: dopo il via libera della Camera non c’ è ragione di non ripetere la stessa posizione anche al Senato. In realtà in mezzo alle due votazioni altri scontri sul campo hanno reso ancora più fragile la situazione dei militari italiani e la proposta di ritiro avanzata prima da Umberto Bossi e poi anche da Roberto Calderoli, che pure non hanno messo in discussione la lealtà della Lega alle decisioni della maggioranza.

Il leader della Lega resta convinto che serva riflettere sul far tornare indietro i soldati dall’ Afghanistan, ma assicura che farà quello che decide la maggioranza. La missione costa moltissimo, sta iniziando a fare troppi morti, e non è così facile portare la democrazia. Berlusconi ci crede, ma è un idealista. Quella del ministro delle Riforme Umberto Bossi sull’ Afghanistan è stata solo una battuta fatta così, dice Silvio Berlusconi, che parlando a Montecitorio ha escluso la possibilità che la missione italiana in Afghanistan cambi.

“Non si cambia assolutamente linea per quanto riguarda la missione italiana in Afghanistan. Capisco che in estate bisogna riempire i giornali, ma questa polemica è aria fritta”. Per il presidente del Consiglio quella di Bossi è stata una battuta e non bisogna fare polemiche sul nulla: “Le missioni sono state votate all’ unanimità”, conclude.