I giudici dell’ ottava sezione penale del Tribunale di Milano assolvono Massimo Maria Berruti, deputato del Pdl ed ex consulente Fininvest, dall’ accusa di riciclaggio di presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset. Assoluzione per non aver commesso il fatto e perchè il fatto non sussiste. E si dà ragione alla difesa parlando di capo di imputazione generico. Per il collegio si tratta di denaro proveniente da appropriazioni indebite ai danni di Mediaset e Rete Italia, non di appropriazioni indebite subite da Fininvest come sostenuto dal pm Fabio De Pasquale. “La diversità non è di poco conto” dicono i giudici. Insomma, il deputato del Pdl ha vinto.
riciclaggio
Scudo fiscale. Le stime della Guardia di finanza sui patrimoni degli italiani all’ estero
La Guardia di finanza e l’ Agenzia delle entrate, su dati Ocse, hanno rilevato che dei 300 miliardi di euro italiani oltre confine, 125 miliardi si troverebbero in Svizzera e
Rebus antiriciclaggio. Il ministero dell’ Economia non ha ancora risposto completamente ai quesiti su riciclaggio e terrorismo
Dal 1991 la lotta al riciclaggio è entrata a far parte delle “squadre finanziarie”, mentre dal 2006 sono stati chiamati come soggetti obbligati alle verifiche sul riciclaggio e terrorismo anche gli Agenti Immobiliari e i Mediatori Creditizi. Questo, in base a precise disposizioni della Comunità Europea e del GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), organismo internazionale che si occupa di contrastare la criminalità finanziaria, dopo aver introdotto nuove regole dettate dall’ U.I.C. Ufficio Italiano Cambi, oggi soppresso a favore dell’ U.I.F., Ufficio Informazione Finanziaria, sotto controllo di Banca Italia.
Una delle novità più significative di questa III direttiva europea è la richiesta di mutare l’ approccio complessivo: non solo contrasto al riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose, ma anche azioni di raccolta di beni o di denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo. Infatti nelle sue considerazioni iniziali si afferma che sfruttare il sistema finanziario per trasferire fondi di provenienza criminosa, o anche denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo minaccia chiaramente l’ integrità, il funzionamento regolare, la reputazione e la stabilità di tale sistema.
Lo scopo di evitare l’ inquinamento del sistema finanziario da tali proventi criminali continua, quindi, ad essere assicurato anche dal convinto impegno dei soggetti obbligati, quali consueti conoscitori e garanti delle regole, cui è affidato, inoltre, il compito di prevenire che gli introiti di qualsiasi delitto, taluni dei quali di rilevante allarme sociale, siano per il loro inconsapevole tramite reintrodotti nell’ economia legale.
Il significato finale che è possibile ascrivere a questa evoluzione normativa, spesso resa complessa ed anche convulsa dalla sovrapposizione di piani di intervento successivi e non sempre del tutto coordinati, deve ricostruirsi in termini di nuove e compiute opportunità non solo per il sistema giuridico economico.
Proprio il ruolo dei soggetti obbligati è da non confondere mai con un soggetto investito di funzioni investigative: non mero esecutore di decisioni altrui, ma attento consulente, onerato anche di attivare i controlli e le verifiche delle autorità pubbliche ogni qual volta si prefiguri il rischio di una violazione tale che, se non repressa e se destinata a proliferare, darebbe luogo ad un sistema dominato dalla violazione sistematica di ogni regola, per fini illeciti e di profitto brutale.
Intercettazioni, l’Anm frena: Sono indispensabili
Il giorno dopo l’annuncio del Presidente del consiglio Silvio Berlusconi sul prossimo varo da parte del governo di un divieto delle intercettazioni telefoniche, scende in campo l’ Associazione nazionale magistrati definendo lo strumento delle intercettazioni “indispensabile” nella lotta al crimine.
“Occorre prevedere una selezione del materiale necessario per il processo e l’eliminazione di quello che non serve”, ha detto Giuseppe Cascini, segretario dell’Anm.
“Noi – ha spiegato – riteniamo che i fatti relativi alla vita privata degli indagati e delle persone estranee alle indagini, le cui conversazioni siano casualmente captate, non possano e non debbano essere divulgati o pubblicati”.