Alla fine anche il governo ha riconosciuto di chi è la colpa degli scontri avvenuti a Piazza Navona tra studenti. Sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi universitari e della sinistra antagonista che e’ venuto a contatto con gli esponenti di Blocco Studentesco (giovani di destra).
Lo ha detto il sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma, nell’informativa urgente del Governo alla Camera sugli scontri legati alle proteste contro la riforma Gelmini.
Nitto Palma ha spiegato che in piazza quel giorno c’erano un centinaio di persone del Blocco Studentesco, con un camioncino. ”E’ usuale – ha sottolineato – che durante le manifestazioni i mezzi con altoparlanti raggiungano piazza Navona”
Non c’erano infiltrati della polizia tra i manifestanti di destra durante gli scontri avvenuti a piazza Navona due giorni fa, ha proseguito il sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma, nell’informativa urgente del Governo alla Camera sugli scontri legati alle proteste contro la riforma Gelmini.
”Ieri – ha spiegato Nito Palma – e’ stato diffuso in rete un filmato degli scontri che indica un giovane con in mano un bastone tra gli elementi di destra.
Piazza Navona
Il PD contesta la ricostruzione del Governo sugli incidenti a Piazza Navona
Cosa è successo veramente a Piazza Navona? Come mai un camioncino pieno di spranghe è riuscito a superare l’attenzione della polizia e avvicinarsi indisturbato ai manifestanti? Come è possibile che le imponenti misure di sicurezza non siano riuscite a impedire quella degenerazione violenta di pochi e a salvaguardare la manifestazione pacifica di tanti?
Domande, queste, che non hanno trovato risposta nella sommaria ricostruzione fatta in aula dal sottosegretario all’Interno Nitto Palma. Deposizione che per il vice presidente Pd in Commissione Cultura a Palazzo Madama, Vincenzo Vita, è stata “particolarmente infondata”.
“Quando scendemmo insieme agli altri colleghi senatori del Pd per informare gli studenti di quanto avvenuto in aula, – spiega il senatore – fummo poco dopo messi sull’avviso del clima di provocazione che si stava instaurando in piazza. E così fu raccontato in seguito da diversi ragazzi. La ricostruzione inequivoca sottolineava la gravissima responsabilità dei gruppi di estrema destra”. “insomma – conclude Vita – si dica la verità” e si eviti di far ricorso alla “strategia della tensione”.
“No-Cav day”: la Procura apre fascicolo, Di Pietro: “Una, cento, mille piazze”
alleanza udcLa Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla manifestazione ‘No Cav Day’ di martedì scorso a piazza Navona, nella quale dal palco sono stati offesi il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ed il Pontefice Benedetto XVI.
Il procedimento, ancora senza indagati e senza ipotesi di reato, è stato avviato dopo l’informativa della Digos consegnata ieri a piazzale Clodio.
Al vaglio del procuratore ci sono anche i video degli interventi sotto accusa, in particolare quelli di Sabina Guzzanti e Beppe Grillo.
Il magistrato dovrà valutare se il materiale acquisito contenga elementi tali da poter individuare il reato di vilipendio nei confronti del Capo dello Stato (previsto dall’articolo 290 e seguenti del codice penale) e di offese nei confronti del Pontefice (rubricate dall’articolo 296).
Intanto l’ alleanza fra l’Idv e il Pd sembra arrivata al capolinea: dal deputato Jean Leonard Touadì che lascia l’Italia dei valori per il Pd, alla candidatura sempre più debole del portavoce nazionale del partito Leoluca Orlando alla presidenza della Vigilanza Rai, fino ad Antonio Di Pietro che irrompe: “Continueremo a fare una, cento, mille piazze perché nelle piazze c’é la politica dell’impegno, mentre nelle stanze del potere c’é la politica dello scandalo, del compromesso e del do ut des”.
Di Pietro in piazza contro “il Caimano”
Antonio Di Pietro assicura che non sarà un processo al Partito Democratico ma una manifestazione per “informare i cittadini che, contrariamente a quanto detto in campagna elettorale, questo Governo non sta legiferando nell’interesse dei cittadini e che questo Parlamento non si sta occupando di problemi quali la sicurezza o le famiglie che non arrivano a fine mese, ma solo di provvedimenti in materia giudiziaria che interessano al Capo del Governo che vive in conflitto di interessi”.
E se il Pd è impegnato ad ottenere lo stralcio della norma ‘blocca-processi’ per dimostrare l’efficacia della sua opposizione, il leader dell’Idv è più che mai pronto a gridare contro “una compravendita oscena da stato di dittatura dove si obbliga il Parlamento a fare una legge che serve ad una persona e non a tutti”.
Insomma, spiega l’ex pm, “obbligare il Parlamento a fare una legge che salvi il premier dai suoi processi è come fare un sequestro di parlamentari a scopo di estorsione: il ricatto è obbligare il Parlamento a risolvere i suoi problemi, il prezzo da pagare è quello di fare una legge che serve solo a lui”.
Di Pietro invita Veltroni ad opporsi al Premier dalle colonne dell’Unità
Pubblico una lettera che ho inviato a Veltroni e apparsa su l’Unità di oggi. Il mio è un appello trasversale, senza bandiere, senza colori, senza partiti. E’ un appello per salvare la democrazia di questo Paese, perchè è di questo che stiamo parlando.
Parliamo di un segnale forte che molte parti sociali e politiche vogliono dare al governo. Vogliamo il risveglio della coscienza civica. I cittadini sono sfiduciati, rassegnati, pensano di non poter incidere sul percorso delle scelte politiche. Non è vero, la democrazia è partecipazione costante e diretta dei cittadini.