Veltroni lancia il governo ombra

 Un governo dell’opposizione per aprire una dialettica nuova con l’esecutivo di centrodestra. E’ questa l’idea lanciata in conferenza stampa da Walter Veltroni per continuare l’opera di europeizzazione del quadro politico italiano. “Avrà lo stesso numero di ministri del governo che si insedierà a Palazzo Chigi e in ogni decisione che esso prenderà stabilirà un nuovo rapporto dialettico. Il governo ombra – o shadow cabinet, come viene definito nei paesi anglosassoni – esiste in tutte le democrazie più avanzate”.

E’ sereno il segretario del PD, il giorno dopo la sconfitta elettorale. Come già aveva fatto ieri, ammette che il risultato è “inequivoco” e che la coalizione formata da Pdl, Lega Nord e Movimento per le Autonomie, “avrà il dovere e l’onore di governare il Paese”. Parlando davanti ai giornalisti nella sala predisposta vicino al quartier generale del PD, Veltroni fa un punto per analizzare i dati elettorali e per ribadire che ciò quanto avviato in campagna elettorale dovrà ora essere proseguito ed accentuato.

Berlusconi: Sento una grande responsabilità

 “Sento una grande responsabilita’ perche’ quelli che abbiamo davanti saranno mesi e anni difficili che richiederanno una prova di governo di straordinaria forza e capacita’ riformatrice. Lavorero’ con grande impegno -promette Berlusconi- mettendo a frutto la mia esperienza per i prossimi 5 anni, che saranno decisivi per l’ammodernamento del paese”.
Con queste parole Silvio Berlusconi ha commentato la vittoria elettorale. Il leader del Pdl ha gradito la telefonata di Veltroni, “’che e’ stata una telefonata che aveva annunciato e si e’ conclusa con poche parole, con un augurio di buon lavoro che ho gradito”.
Berlusconi ha poi rilanciato il dialogo con l’opposizione: “Noi siamo sempre stati aperti nei confronti dell’opposizione per lavorare assieme e ad accettare il loro voto, la’ dove i nostri provvedimenti anche loro li vedessero nell’interesse del paese.

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Fini: Misure condivise non sono larghe intese

 “Se la sinistra, che sarà all’opposizione, voterà a favore di provvedimenti del governo, non è che ci sarà un governo di larghe intese, ci sarà piuttosto quello che in altri paesi è già norma, cioè che si vota per ciò che si condivide e si contrasta ciò che non si apprezza, cosa che in Italia continua ad essere più teorica che reale”. E’ quanto ha dichiarato il presidente di An Gianfranco Fini a margine del Forum di Confcommercio in corso a Cernobbio. “Se noi vinciamo le elezioni, cosa di cui sono personalmente convinto – ha proseguito Fini – tra i primi provvedimenti inseriamo la riduzione dell’Irpef o un intervento sul carico fiscale di un’impresa, cioè facciamo cose che Veltroni dice un giorno sì e l’altro pure, diventerà difficile il giorno che presenteremo il provvedimento dire di no se lo fa il governo”. Il leader di An sul tema ha invitato a “usare le parole in modo non equivocabile”.