Nucleare: Berlusconi, stop per evitare il referendum

 Il presidente di Legambiente: ”Finalmente Berlusconi dice la verità. Ma è illusorio sperare che gli italiani abbiano la memoria corta”.

”Finalmente Berlusconi dice la verità”, dice il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sulle dichiarazioni odierne del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito al nucleare. Lo stesso Berlusconi ci ha spiegato oggi come la moratoria e l’emendamento con il quale la maggioranza intende far saltare il quesito referendario sul nucleare siano soltanto un raggiro per impedire agli italiani di decidere democraticamente del loro futuro energetico”.

Chernobyl, Progetto Rugiada: un aiuto concreto ai bambini

 Una situazione ancora drammatica per chi vive nelle zone contaminate

Tragica la situazione nella centrale dove il sarcofago deve essere ricoperto da un’altra opera faraonica per evitare un nuovo incidente. Legambiente continua ad aiutare le popolazioni colpite con il Progetto Rugiada: un aiuto concreto ai bambini di Chernobyl. Sono passati 25 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile del 1986. Per 10 giorni consecutivi la nube radioattiva sprigionatasi a seguito all’esplosione alla centrale nucleare ha rilasciato diversi materiali radioattivi, la cui ricaduta ha interessato prevalentemente le popolazioni di Bielorussia, Russia e Ucraina. Una tragedia di grandissime dimensioni che ancora oggi, a distanza di venticinque anni, continua a essere drammatica per gli effetti devastanti del fallout radioattivo. Basti pensare che il 20% del territorio agricolo e il 23% delle foreste della Bielorussia sono state contaminate a causa della ricaduta al suolo dei radioisotopi radioattivi, contaminando così la catena alimentare.

Casini: Tremonti-Galan, rissosità Pdl

Il leader dell’Udc Casini: ”L’attacco del ministro Galan al ministro Tremonti è la punta dell’iceberg di una rissosità interna alla maggioranza che la distribuzione di posti non placherà. È la

De Pierro, Italiani non credano allo stop del Governo sul nucleare

 Il Governo ha deciso di procedere all’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari in Italia.

Tale decisione sarebbe dovuta alla necessità di acquisire maggiori informazioni scientifiche sui profili relativi alla sicurezza nucleare. Tutto ciò avrà l’effetto di far decadere il quesito referendario per l’abrogazione della legge con cui si apriva la strada all’utilizzo dell’energia nucleare nel nostro Paese. Questa scelta sarebbe stata fatta da Palazzo Chigi per evitare che al referendum, sulla scia dell’allarme causato dalla catastrofe giapponese, si raggiunga il quorum necessario per la sua validità. La Sinistra è compatta nel pensare che la scomparsa del quesito dal referendum produca una smobilitazione in grado di mettere a repentaglio il suo effetto abrogativo salvando, così, la legge sul legittimo impedimento.

Confindustria contro Governo su riforme, per la Silipigni reazione tardiva

 ”Dov’è stata Confindustria fino ad oggi? Cosa faceva, mentre il Governo proseguiva nella sua tassazione scellerata all’indotto industriale, con dei provvedimenti che non permettono la tanto attesa crescita?

La confederazione avrebbe dovuto iniziare, già da tempo, un dialogo costruttivo col Governo, mettendo in luce gli aspetti più critici del tessuto industriale italiano. Ad esempio, si potevano osservare più nel dettaglio i dati statistici relativi alla delocalizzazione produttiva e discutere in maniera più approfondita sulle sue conseguenze. Perché non è stato fatto?”. Antonella Silipigni, responsabile per le Attività produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti, commenta con tono polemico l’intervento in Parlamento di Giampaolo Galli, direttore generale di viale dell’Astronomia, il quale ha criticato il Piano nazionale di riforme proposto dalla maggioranza per consentire la ripresa dell’industria nazionale.

A.N.P.A.R., scandalo Parmalat, quasi dieci anni di udienze. Risultato? Tutte le banche assolte

 Cosa c’è sotto? Come si sa il fallimento della Parmalat è costato l’azzeramento del patrimonio azionario ai piccoli azionisti, mentre i risparmiatori che avevano investito in ”bond” secondo la sentenza difficilmente potranno recuperare quanto perso.

Questo è il messaggio che sta passando. Così non è, afferma Pecoraro, presidente dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’ANPAR. ”C’è una positiva speranza di recuperare buona parte di quanto perso”. Come? Con la mediazione civile, visto che la materia bancaria è una di quelle il cui esperimento del tentativo di conciliazione è obbligatorio. È vero, dice Pecoraro, che questa è una sentenza che tende all’aggravamento dei conflitti sociali, fosse stata già in vigore l’obbligatorietà alla mediazione civile tutto questo, forse non sarebbe successo.