Tre domande al ministro Gelmini a un anno dalla tragedia di Rivoli

 Tre domande rivolge Legambiente alla vigilia dell’ anniversario del tragico episodio di Rivoli in cui uno studente perse la vita per il crollo di un controsoffitto in una classe del liceo Darwin

“A che punto sono l’ anagrafe scolastica e quella dell’ edilizia non strutturale? Quali sono i 100 istituti a rischio sismico da riqualificare? Qual’ è il piano di utilizzo per 1 miliardo di euro destinato all’ edilizia scolastica previsto dalla delibera CIPE del marzo scorso?”.

Acqua, il governo pone la fiducia sulla liberalizzazione. Legambiente “L’ acqua è un bene comune”

 “L’ acqua è un bene comune, il suo utilizzo deve rispondere a criteri di utilità pubblica. Obbligare la privatizzazione del servizio idrico, pertanto, vuol dire intraprendere la strada sbagliata. La maggior parte delle esperienze di privatizzazione di questo servizio, infatti, non hanno portato al miglioramento della qualità della risorsa, né alla diminuzione dei consumi e dei costi per i cittadini”. Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente ha commentato la fiducia del Governo sul decreto Salva – infrazioni che contiene anche la riforma dei servizi pubblici locali, compresa la liberalizzazione di quello idrico.

Festa dell’ Albero 2009. “Per annullare la CO2…Ci vuole un albero!”

 Il 21 e il 22 novembre in 300 città d’ Italia torna la festa che fa spuntare 1.500.000 di nuovi arbusti

Basta piantare un solo albero per compensare la produzione di 700 Kg di CO2, pari a quella emessa per produrre un quotidiano con inserto settimanale per 1 anno. 20 nuovi alberi ne smaltiscono addirittura 14 tonnellate, le stesse prodotte dal consumo annuo di elettricità di un ufficio con 10 dipendenti. E se ognuno di noi piantasse un nuovo arbusto?

Ecco la sfida che vogliamo lanciare con la XV edizione della Festa dell’ Albero, la campagna annuale di Legambiente, che torna sabato 21 e domenica 22 novembre per coinvolgere decine di migliaia di bambini nel compiere uno dei gesti più belli, emozionanti e significativi al mondo: piantare un albero e regalare all’ ambiente nuovo prezioso ossigeno per compensare l’ eccesso di emissioni di Co2 e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Un’ edizione speciale che per i suoi 15 anni si affianca ad un testimonial d’ eccezione: madrina di Festa dell’ Albero 2009 sarà, infatti, Susanna Tamaro. Un sodalizio che nasce dalla passione che Legambiente e la famosa scrittrice condividono per gli alberi e la natura, e che vedrà la presenza di Susanna Tamaro all’ evento vetrina dell’ iniziativa, previsto a Roma, domenica 22 novembre, dalle 9,30 alle 16,30, presso il quartiere Garbatella, nell’ area verde di Via Rosa Raimondi Garibaldi.

Clima. Greenpeace, Legambiente e Wwf: mobilitiamoci per salvare il Vertice di Copenaghen

 “Il pianeta non può aspettare, subito un accordo vincolante”. Inondiamo di mail i governi cinese e americano

Nessun rinvio, nessun passo indietro! I governi del mondo devono impegnarsi a sottoscrivere a Copenaghen un accordo vincolante per tagliare le emissioni di gas serra. Greenpeace, Legambiente e WWF invitano tutti cittadini a mobilitarsi contro l’ accordo sul clima stilato dai presidenti di Stati Uniti e Cina per ridurre la portata delle decisioni da prendere nel prossimo vertice sul Clima, affinché i governi americano e cinese cambino idea.

Navi dei veleni. Mozione approvata all’ unanimità

 Legambiente “Siamo soddisfatti, ora il Governo proceda velocemente all’ individuazione dei siti, coinvolgendo gli organismi internazionali”

“Soddisfatti per l’ approvazione della mozione, chiediamo che si proceda velocemente nel monitoraggio puntuale dei siti sospetti – ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente. Così Legambiente commenta positivamente l’ approvazione della mozione all’ unanimità sulla ricerca delle Navi dei veleni, presentata alla Camera in modo bipartisan dall’ onorevole Realacci.

“Abbiamo sempre sostenuto che le vicende legate alle navi dei veleni, non fossero una questione esclusivamente ambientale e come tali non dovessero essere affidate solo all’ iniziativa del Ministero dell’ Ambiente. Al contrario nella mozione è specificato che in questa vicenda sia, invece, il Governo nella sua totalità ad intervenire, mettendo in connessione i diversi ministeri e gli organismi internazionali per arrivare alla verità su quello che appare come un vero intrigo internazionale.

“Liberi dall’ amianto”, il dossier di Legambiente presentato a Torino, nel corso della conferenza nazionale “Amianto e giustizia”

 75mila ettari di territorio contaminato da fibre di amianto che, in attesa della bonifica dei siti, continuano a mettere a rischio la salute dei cittadini. Anni e anni di battaglie sostenute da associazioni, comitati, sindacati per mettere in sicurezza il territorio e riconoscere i diritti delle famiglie dei lavoratori danneggiati – e in molti casi, purtroppo, uccisi – dalla sostanza estratta, lavorata, smaltita, abbandonata. Oltre 9mila casi di mesotelioma pleurico, il tumore dell’ apparato respiratorio strettamente connesso all’ inalazione della fibra di amianto riscontrati in Italia dal 1993 al 2004, con una esposizione che nel 70% dei casi è stata di tipo professionale.

Questi, in estrema sintesi, i temi di Liberi dall’ amianto, il dossier di Legambiente presentato a Torino, nel corso della seconda conferenza nazionale non governativa Amianto e giustizia, promossa da un vasto cartello di associazioni tra cui AIEA (associazione italiana esposti amianto), Legambiente, Medicina Democratica nazionale e Isde (Medici per l’Ambiente), alla quale hanno aderito anche le sigle sindacali CISL, FIM CISL, CUB, COBAS, CGIL, FISMIC, FIOM CGIL.

L’ amianto in Italia è presente in molte zone e in varie forme: da quello naturale che emerge in superficie e giace all’ aria aperta nelle miniere abbandonate da almeno vent’ anni, a quello grezzo contenuto in sacchi malamente stoccati nei magazzini o nei piazzali degli stabilimenti produttivi, fino a quello miscelato con il cemento nella classica ondulina dei tetti e nelle tamponature degli edifici industriali o domestici degli anni ’70 e ’80 presente diffusamente in tutta Italia.

Clima. Legambiente promuove in Italia la campagna internazionale “Don’ t nuke the climate”

 “Il nucleare non serve al clima. Mobilitiamoci per escludere l’ atomo dal nuovo accordo sui cambiamenti climatici”. È l’ appello lanciato da Legambiente a poche settimane dal vertice di Copenaghen, dove dal 7 al 18 dicembre 2009 i governi di tutto il mondo dovranno sottoscrivere i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra a partire del 2012, anno di scadenza del Protocollo di Kyoto.

Un invito a dire no al nucleare e a convincere i delegati che si riuniranno al summit Onu che le centrali non sono la soluzione per contenere la temperatura del pianeta, rivolto ai cittadini italiani dall’ associazione che ha aderito alla campagna internazionale Don’ t nuke the climate coordinata dal network francese Sortir du nucléaire e portata avanti da 283 organizzazioni in 41 paesi.

“Il nucleare non deve essere considerato uno strumento di lotta ai cambiamenti climatici – spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. Ritenerlo tale, cedendo alle pressioni dell’ industria atomica e di alcuni Stati, a cominciare dalla Francia, sarebbe un grave errore: sottraendo le risorse alle vere soluzioni per il clima, le fonti rinnovabili e l’ efficienza energetica, pregiudicheremmo la possibilità di vincere nei tempi dovuti la sfida climatica. Ecco perché chiediamo ai delegati e ai governi che parteciperanno alla Conferenza di Copenaghen di rifiutare con forza l’ ipotesi di considerare il nucleare una tecnologia pulita e di includerlo nella nuova intesa. La riduzione delle emissioni è ormai un’ urgenza e l’ energia dall’ atomo è inefficace e dannosa”.

News. La Finanziaria blocca il Cinque per Mille. Legambiente: “Un paradosso”

 Legambiente: “E’ paradossale: così si penalizzano cittadini, associazioni di volontariato e ricerca”.

“Siamo al paradosso: invece di essere stabilizzato il Cinque per Mille sparisce, danneggiando pesantemente le associazioni e frustrando i buoni propositi di tutti quei cittadini che avevano visto in questo strumento un mezzo utile per sostenere pezzi importanti del volontariato sociale e della ricerca, perennemente a corto di finanziamenti“.