Un duro stop anche se non sembra ancora arrivato il momento della rottura formale nella difficile ricerca di un’intesa con i sindacati.
“Dopo sette giorni” di trattativa per la Cai, la società della cordata di imprenditori italiani creata per salvare Alitalia, “non ci sono le condizioni per proseguire le trattative”.
“Evidentemente – fanno sapere dalla Cai- non ci si rende conto della drammaticità della situazione Alitalia e della necessità di una profonda discontinuità rispetto al passato che il piano di salvataggio richiede”.
“Le condizioni oggettive fanno temere il peggio”, aveva avvertito il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. E per tutta la notte si è lavorato ad una difficile opera di mediazione.
L’esito è arrivato dopo molte ore, quando è già mattina. Cgil, Cisl, Uil e Ugl parlano di “insormontabili difficoltà” ma confermano la disponibilità a “fermare gli orologi e aggiornare la ripresa della trattativa”.
intesa san paolo
Dal PD arrivano critiche al piano di salvataggio di Alitalia
Alitalia punto e a capo. Il destino della compagnia di bandiera italiana sembra delinearsi sempre più chiaramente in questo scorcio di fine estate, quando ancora la maggior parte degli italiani è in ferie e la soglia dell’attenzione è ancora molto bassa. Se dalle elezioni il premier Silvio Berlusconi ha giocato sulla pelle degli italiani lanciando le sue rocambolesche ipotesi di cordate italiane per salvare Alitalia, ora la cordata, dopo ben cinque mesi di utili persi, sta cominciando a delinearsi in maniera sempre più netta mostrando l’aspetto davvero più sconcertante di tutta la faccenda, il ritorno “in pista” di Air France-Klm. Già perché, se Berlusconi ha perso ben cinque mesi di tempo per salvare Alitalia, sferrandole un ulteriore colpo finale e mettendo letteralmente in fuga la solida e seria compagnia franco olandese, l’unica allora in campo ad essere veramente interessata alle sorti di Alitalia, ora la rimette in gioco ma le condizioni non sono davvero le stesse.
Tremonti: Al via la privatizzazione di Alitalia
Il consiglio di amministrazione del 3 giugno di Alitalia esaminera’ la “corrispondenza con Intesa-Sanpaolo”.
Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa che segue il Consiglio dei Ministri in cui e’ stato approvato il decreto legge che riattiva le procedure di privatizzazione della compagnia di bandiera.
“Cosa fara’ Intesa oltre alla funzione fondamentale di advisor dipende dalle scelte di Banca Intesa. Che svolga un ruolo esterno o anche di investitore dipende da Banca Intesa, a noi interessa che ci siano investitori. Il Cdm ha preso atto in una comunicazione proveniente da Alitalia con la quale informa di avere attivato contatti con Intesa-Sanpaolo. Ci informa di una corrispondenza attivata in cui si segnala da parte di Intesa la disponibilita’ a valutare soluzioni percorribili per risolvere l’attuale crisi, individuando soggetti sociali interessati a partedipare al risanamento, rilancio e sviluppo di Alitalia”.