Una delle prime cose che Dario Franceschini ha fatto arrivando nel suo ufficio è stata calcolare quanti giorni ha per giocarsi la sua partita fino alle elezioni Europee e amministrative. Cento giorni, per fare una cura da cavallo ad un partito ammaccato. E allora ferie precettate per tutti i dipendenti del Pd con i quali ha fatto un brindisi di buon lavoro. Un lavoro durissimo a cominciare dalla preparazione dell’ assetto da combattimento, della squadra con cui scendere in campo in questi 100 pericolosi giorni. Nel quartier generale sono tutti abbottonatissimi, i nomi e gli organigrammi si sapranno solo tra sabato e domenica prossimi. Tuttavia qualcosa filtra: poche certezze, ma molte idee. La più eclatante è quella di chiedere a Carlo Azeglio Ciampi di fare il presidente del Pd, carica lasciata vacante da Romano Prodi. Ovviamente sarebbe un grande biglietto da visita del nuovo corso che Dario vuole dare ai Democratici. Quasi una richiesta d’ aiuto a un personaggio che è entrato a pieno titolo nel pantheon del Pd.
Emanuele Filiberto di Savoia per la prima volta alle urne
Debutto elettorale per Emanuele Filiberto, primo Savoia ad esercitare il diritto di voto dopo aver guadagnato lo status di cittadino repubblicano. Alle 15,15, puntuale come un orologio, si presenta al
Affinché gli immigrati non siano braccia ma uomini, con piena dignità, è necessari consentire loro di votare, perlomeno alle amministrative. Se ne parla da troppi anni così il Partito Democratico alla ripresa dei lavori parlamentari presenterà una proposta di legge costituzionale sul tema. Primo firmatario Walter Veltroni assieme a Livia Turco, che ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, per annunciare la presentazione della proposta, chiedendo una corsia preferenziale per la sua discussione.
L’intervista ad ‘Avvenire’ del leader Udc, Pier Ferdinando Casini.
Una vittoria schiacciante che fa scomparire la sinistra radicale e getta nel caos il Pd che ora rischia l’estinzione in Sicilia. Il centrodestra esce vittorioso dalle elezioni amministrative, conquistando tutte le otto le Province dove si è votato, (ne aveva già cinque alle quali aggiunge le roccaforti «rosse» di Enna, Caltanissetta e Siracusa) e stravince nei tre comuni capoluogo Catania, Messina e Siracusa. Al voto sono andati 147 comuni, 40 dei quali con oltre 10 mila abitanti e di questi (quando mancano i definitivi di due comuni) 23 vanno al ballottaggio del 29 e 30 giugno e 12 se li è aggiudicati al primo turno il centrodestra (a Taormina il neo sindaco Mauro Passalacqua era sostenuto da sette liste civiche).