Estero. Barack Obama ha spiegato direttamente al Paese la sua riforma sanitaria

 La riforma del sistema sanitario Usa è “centrale” per l’ economia statunitense e per uscire dalla crisi finanziaria e il Congresso deve approvarla entro l’ anno. Nel tentativo di persuadere gli scettici, anche nel suo partito, e di fronteggiare le critiche a un piano che, secondo i critici, costerà un miliardo di dollari, Barack Obama ha voluto spiegare direttamente al Paese la sua riforma sanitaria; e nel “prime time” delle tv statunitensi ha difeso la necessità della sua riforma, ambiziosa promessa della campagna elettorale.

Ereditata la peggiore crisi economica degli ultimi 50 anni, ha premesso Obama, “siamo riusciti ad evitare il peggio, ma ancora molto resta da fare, e considerati gli alti costi del sistema sanitario, la riforma è centrale in questo sforzo. Il deficit federale sta crescendo a causa degli smisurati costi del programma di salute per gli anziani (Medicare) e per i poveri (Medicaid), ha aggiunto Obama, se non controlliamo questi costi, non saremo in grado di controllare il deficit”.

La speranza che i legislatori arrivino all’ obiettivo di approvare una versione iniziale prima della pausa estiva, ad agosto, comincia ormai a svanire, ma il presidente ha detto che «le stelle sono allineate perché il via liberà arrivi entro l’ anno. Obiettivo quello di aiutare milioni di americani che si trovano a fronteggiare gli alti costi assicurativi o che non hanno affatto una copertura sanitaria.

Il summit del G8. A L’ Aquila i leader hanno deciso di operare nell’ ambito di una partnership strutturata e solida

 Il summit del G8 si è svolto a L’ Aquila dall’ 8 al 10 luglio 2009 in segno di solidarietà con questa regione, gravemente colpita da un terremoto il 6 aprile scorso, e nei confronti di tutti coloro che nel mondo sono stati vittime di disastri naturali.

I leader del G8 hanno discusso ed esaminato le sfide, tra loro collegate, della crisi economica, della povertà, del cambiamento del clima e di questioni di politica internazionale. Hanno condiviso una visione dell’ economia mondiale aperta, innovativa, sostenibile ed equa.

Il summit del G8 ha adottato i seguenti documenti:
· Dichiarazione del G8 “Leadership responsabile per un futuro sostenibile”.
· Dichiarazione del G8 dell’ Aquila di non proliferazione;
· Dichiarazione del G8 relativa all’ antiterrorismo;
· Dichiarazione congiunta “Come promuovere un’ agenda globale”.
· Dichiarazione del Forum su Energia e Clima delle più importanti economie al mondo;
· Dichiarazione congiunta G8 – Africa (“Per una più forte partnership tra G8 e Africa in tema di Acqua e impianti igienici”).
· Dichiarazione congiunta sulla Sicurezza globale dei generi alimentari – “L’ Aquila Food Security Initiative” (AFSI).

I leader del G8 riconoscono che la loro azione è rafforzata dalla collaborazione con le economie emergenti più importanti. Nel 2007 il G8 iniziò a dialogare con Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, per arrivare a una comune comprensione delle questioni più importanti sull’agenda globale. A L’ Aquila, i leader hanno deciso di continuare ad andare avanti nell’ ambito di una partnership strutturata e solida.

Con questo spirito il Summit si è aperto nel formato tipico del G8, per poi espandersi a partire dal secondo giorno a meeting sempre più allargati ad altri Paesi. L’ 8 luglio i leader del G8 si sono incontrati per discutere dell’ economia mondiale, di sviluppo, del cambiamento del clima e di questioni di politica internazionale.

Dal 9 luglio in poi sono stati affiancati da Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, instaurando un dialogo continuo e articolato su una vasta gamma di argomenti globali. È stato invitato a partecipare al meeting anche l’ Egitto. Le discussioni sono proseguite con la partecipazione dei Capi delle Organizzazioni Internazionali: tutti gli altri membri del Major Economies Forum si sono uniti a loro per affrontare i problemi del commercio e del cambiamento del clima. I leader africani e i partner del G8 hanno discusso le varie implicazioni della crisi per l’Africa. Infine, in modo allargato, i leader hanno affrontato anche la questione della sicurezza alimentare.

L’ Aquila. Al via il G8: clima, aiuti all’ Africa e crisi economica gli obiettivi del summit dei Grandi del mondo

 Far uscire l’ economia dalla peggiore recessione degli ultimi decenni, tagliare il 50% delle emissioni globali di gas serra entro il 2050 e raddoppiare gli aiuti all’ Africa e ai Paesi in via di sviluppo entro il 2010. Sono questi gli obiettivi del summit 2009 de L’ Aquila dove ieri si sono riuniti gli otto Grandi per la tre giorni di lavori del vertice.

L’ arrivo dei protagonisti si è completato con l’ atterraggio a Roma dei presidenti americano e russo Barack Obama e Dmitri Medvedev. Mentre i due capi di Stato giungevano a Pratica di Mare, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi era in visita con la cancelliera Angela Merkel tra le rovine di Onna, la cittadina distrutta dal devastante sisma del 6 aprile. Anche il primo ministro giapponese Taro Aso ha voluto visitare le zone colpite dal terremoto e si è soffermato nel centro de L’ Aquila davanti alla Chiesa della salute, scioccato dalla vastità dei danni.

Il presidente Obama era al Quirinale per l’ incontro con il presidente Giorgio Napolitano. Entrambi hanno sottolineato il clima di grande intesa e collaborazione tra i due governi. Al vertice, che è cominciato formalmente con un pranzo di lavoro sui temi economici, è stata indirizzata la preghiera di papa Benedetto XVI che ha esortato i leader riuniti a pensare ai più poveri. Ai lavori del G14 di oggi sarà invece assente il presidente cinese Hu Jintao, richiamato in patria per i disordini nello Xingjang. Su quanto scritto dalla stampa straniera, che anche oggi con il Guardian e il New York Times non risparmia critiche alla presidenza italiana, è giunta oggi una smentita dalla Casa Bianca.

Il Pontefice scrive una lettera a Berlusconi: “Posti di lavoro per tutti. Occorre tener presenti le concrete esigenze umane e familiari”

 I provvedimenti volti a condurre il mondo fuori dalla crisi economica saranno efficaci solo se avranno anche una loro valenza etica. Lo ha detto papa Benedetto XVI in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi prima del G8. “La misura dell’ efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi – ricorda il pontefice ai partecipanti al vertice – coincide con la misura della sua valenza etica”.

“È doveroso riformare l’ architettura finanziaria internazionale per assicurare il coordinamento efficace delle politiche nazionali, evitando la speculazione creditizia e garantendo un’ ampia disponibilità internazionale di credito pubblico e privato al servizio della produzione e del lavoro, specialmente nei Paesi e nelle regioni più disagiati”. Afferma ancora il Papa nella lettera inviata a Berlusconi, sottolineando che al mondo “si impone l’ urgenza di un equo sistema commerciale internazionale, dando attuazione – e se necessario persino andando oltre – alle decisioni prese a Doha nel 2001, in favore dello sviluppo”.

Posti di lavoro per tutti “che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia”: forte appello di Benedetto XVI che, in vista del G8 a L’ Aquila, prende carta e penna per scrivere al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e chiedere che siano assicurate le misure a favore dei più bisognosi.

“Agli illustri partecipanti all’ incontro del G8 – afferma – mi preme altresì ricordare che la misura dell’ efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi coincide con la misura della sua valenza etica. Occorre cioè tener presenti le concrete esigenze umane e familiari: mi riferisco, ad esempio, all’ effettiva creazione di posti di lavoro per tutti – prosegue – che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia, e di assolvere alla primaria responsabilità che hanno nell’ educare i figli e nell’essere protagonisti nelle comunità di cui sono parte”.

Silvio Berlusconi: “La crisi è una dura realtà, ma il peggio è passato”

 Il presidente del Consiglio Berlusconi torna a mostrare ottimismo sulla crisi economica. Intervenendo a “L’ Aquila day”, il workshop organizzato dal ministro dell’ Economia, il premier spiega che “è come quando uno va a fare la spesa, si mette le mani in tasca e non trova neanche un euro. Una situazione che, da imprenditore, io non ho mai conosciuto” ha detto il premier, osservando che si tratta di “una dura realtà ma speriamo in un futuro migliore, perché la situazione non sta peggiorando ma migliora”.

“Quello che doveva accadere è accaduto – ha proseguito il premier – le banche che dovevano fallire non hanno fallito e chi doveva togliersi dal mercato si è tolto. Oggi chi faceva della speculazione la principale attività di mercato è sparito”. Per questo motivo Berlusconi invita ad avere fiducia e a non cambiare le proprie abitudini: “Tutte le organizzazioni internazionali un giorno sì e l’altro pure fanno previsioni negative e tutto questo non fa che aumentare la paura”. Per il premier, invece, bisogna insistere sul messaggio di speranza perché – ripete – il peggio è alle spalle.

L’ opposizione non tollera questo ottimismo. “È insopportabile questo modo di fronteggiare la crisi” ha commentato il segretario del Pd, Dario Franceschini. “Di fronte a milioni di famiglie e imprese che chiedono misure urgenti, il presidente del Consiglio continua con questo atteggiamento che tende a minimizzare e negare il problema – ha aggiunto Franceschini – È inaccettabile continuare a negare la crisi e a girare la testa dall’ altra parte: è uno schiaffo in faccia agli italiani”.

Crisi economica. Nell’ Eurozona segnali di ripresa secondo Joaquin Almunia, commissario Ue agli Affari economici e monetari

 L’ economia dell’ Eurozona è ancora in un “territorio di profonda recessione”, ma i vari indici di fiducia e i mercati finanziari stanno cominciando a inviare primi segnali di un timido miglioramento. Questo il messaggio contenuto nel rapporto trimestrale sulla zona euro, compilato dai servizi del commissario Ue agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia.

Senza timore di passare per gufo la commissione europea ha fatto il punto sulle luci e sulle ombre della fase congiunturale. I segni di stabilizzazione dei mercati finanziari sono cauti (dall’ andamento degli spread al miglioramento delle valutazioni del business e dei consumatori, la propensione al rischio più bassa, le migliori condizioni di finanziamento) e le loro condizioni restano fragili.

La commissione europea conferma che la ripresa arriverà l’ anno prossimo, ma elenca almeno sei ragioni che indicano prudenza rispetto ai facili ottimismi sull’ andamento dell’ economia nei mesi che ci separano dalla (possibile) ripresa della crescita di segno positivo (secondo trimestre 2010 secondo le ultime stime di Bruxelles).

Economia. L’ altra faccia della crisi economica. Le stime di Confindustria

 Il calo del prezzo del petrolio e la discesa dei tassi di interesse sui mutui immobiliari porterà alle famiglie italiane un risparmio di circa 3.500 euro nel 2009. È quanto stima il Centro studi di Confindustria nell’ ultimo rapporto sugli scenari economici. Nonostante il raddoppio del prezzo del greggio dai minimi toccati in marzo, in media quest’ anno il costo dell’ olio nero, sottolinea Viale dell’ Astronomia, sarà più basso rispetto al 2008, con il Brent in calo del 33%. I risparmi per le famiglie, calcola Confindustria, arriveranno a 13,4 miliardi di euro, pari, tra carburanti, gasolio per riscaldamento, elettricità e gas, a 546 euro per nucleo familiare.

In particolare i prezzi di benzina e diesel, ricorda il CsC, sono diminuiti con ritmi a due cifre: a gennaio, ad esempio, il calo è stato del 25,7% rispetto ai massimi di luglio 2008 (anche se poi i listini sono risaliti del 3,4% fino ad aprile). Le tariffe elettriche e del gas, che seguono il prezzo del Brent con un ritardo maggiore rispetto ai carburanti (circa sette mesi) e con meccanismi mitigati dall’ Autorità per l’ energia, sono diminuiti a partire da ottobre 2008 e il calo sta proseguendo ancora quest’ anno (-6,8% finora ma è prevedibile un ulteriore diminuzione a luglio).

Economia. Relazione annuale dell’ Antitrust. “Non scaricare la crisi sui consumatori” è l’ appello lanciato alle imprese

 Il presidente dell’ Autorità, Antonio Catricalà, nella relazione annuale invia anche un monito al Parlamento: lo stillicidio delle leggi smonta le riforme, mentre alle banche chiede più trasparenza perché la loro reputazione è compromessa. “Occorre vigilare – ha sottolineato – affinché i costi della crisi non siano riversati sui consumatori: il pericolo, latente in tutti i mercati, si manifesta in particolare in quelli caratterizzati da intrecci e posizioni dominanti”.

Inoltre è necessario scoraggiare lo stillicidio di iniziative parlamentari che rischia di smontare le riforme, di frenare le liberalizzazioni e di innescare un’ ondata di restaurazione. “In Parlamento – ha affermato Catricalà – va scoraggiato lo stillicidio di iniziative volte a restaurare gli equilibri del passato, a detrimento dei consumatori”.

Per il presidente dell’ Antitrust, la modernizzazione del quadro giuridico in senso pro concorrenziale è un processo graduale che richiede perseveranza nel contrastare i rischi di una fenice corporativa alimentata dai gruppi tutori degli interessi di categoria. Riguardo alle banche ha puntualizzato che non c’ è dubbio che gli enti creditizi siano imprese e debbano perseguire logiche di profitto, ma stabilità e redditività discendono anche da fattori reputazionali, che oggi sembrano compromessi più che in altri periodi: parte della sfiducia è dovuta alle prassi contrattuali spesso troppo articolate e difficilmente comprensibili da parte dei risparmiatori. A questo – ha ammonito – si può e si deve rimediare: vanno fatti ulteriori passi in avanti sulla strada della trasparenza, intrapresa solo ora con timidezza.

Economia. Bce: “Aumenta la disoccupazione, la ripresa è rinviata a metà 2010”

 Nell’ area euro il mercato del lavoro è in forte sofferenza a causa della recessione, ma a metà 2010 dovrebbe arrivare la ripresa. La Banca Centrale Europea nel suo bollettino mensile fa così il punto sulle condizioni dell’ economia di Eurolandia.

Secondo gli esperti di Francoforte, il Pil dell’ eurozona dovrebbe subire una contrazione tra il 5,1% e il 4,1% nel 2009, ma, in un contesto di normalizzazione dei mercati finanziari e di ripresa della fiducia, potrebbe tornare a crescere nel 2010, anno per il quale è prevista una variazione tra il -1% e il +0,4%.

L’ inflazione, invece, dovrebbe diminuire ulteriormente nei prossimi mesi, fino a diventare temporaneamente negativa, per poi tornare a crescere alla fine del 2009. Nell’ attuale fase recessiva, la disoccupazione dell’ area euro è intanto salita fino al 9,2% dello scorso aprile.

I settori più in sofferenza sono il manifatturiero e le costruzioni, e particolarmente colpiti sono i dipendenti a tempo determinato, più vulnerabili alle fluttuazioni dell’ economia.

La Bce lancia poi l’ allarme spesa pubblica. Nel 2009 e nel 2010 Francoforte prevede che la maggior parte dei paesi dell’ eurozona superi il tetto del 3% che il patto di stabilità prevede per il rapporto deficit / Pil.