Mentre al Senato si procede alle votazioni sul disegno di legge che istituisce il processo breve, il Consiglio superiore della magistratura insiste sulle frasi pronunciate da Berlusconi, il quale ha paragonato l’ aggressione di alcuni giudici nei suoi confronti a quella fisica subita un mese fa in piazza Duomo. La prima commissione del Csm ha aperto un fascicolo per accuse rivolte in precedenza da Berlusconi ai magistrati. Il coordinatore Pdl Sandro Bondi definisce l’ intervento del Csm “una vera e propria aberrazione della concezione del diritto e della democrazia e rappresenta una grave intimidazione”.
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Casini (UDC): Dissennati gli attacchi Di Pietro al Colle. Il Lodo? Certo Berlusconi non se ne avvarrà
“Gli attacchi dissennati di Di Pietro al Capo dello Stato contribuiscono a una grave perdita di credibilità dell’intera opposizione”. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, risponde alle domande durante un’intervista pubblica alla manifestazione ‘Roma Estate’ e interviene sulle ultime polemiche in tema di giustizia .
“La firma del Lodo Alfano – ha detto Casini – era un atto dovuto e atteso. L’attacco di Di Pietro è perciò lesivo della credibilità che nel sistema parlamentare italiano l’opposizione deve avere”.
Il leader dell’Udc ha quindi manifestato solidarietà al Capo dello Stato per la sua “guida credibile”. “Bisogna avere il senso della misura – ha sottolineato rivolgendosi al leader dell’Idv – per distinguere la polemica politica dal rispetto delle istituzioni imparzialmente rappresentate dal Capo dello Stato”.
Maroni all’assalto del Csm
E’scontro aperto tra governo e Consiglio superiore della magistratura. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha infatti chiesto l’apertura di un’indagine del Csm sul falso parere in merito all’emendamento blocca-processi: “Ha rappresentato un attacco al governo” ha detto in un’intervista al quotidiano Il Giornale il ministro leghista, che ha aggiunto: “Ha ragione Berlusconi quando dice che ci sono dei magistrati che considerano la loro una missione politica in nome e per conto di un mandante supremo, è un male che va combattuto”.
“E’ una cosa grave su cui non si può lasciar correre – ha spiegato Maroni – perché c’è stato un attacco a un organo costituzionale che è l’esecutivo e credo che questo atto debba essere sanzionato penalmente”.