La proposta di Confindustria produrrà un aumento dei salari o una diminuzione? E’ la domanda a cui le organizzazioni di rappresentanza delle industrie e della Cgil hanno dato una risposta diametralmente opposta: aumenteranno in 4 anni di 2.503 euro in valore nominale e di 766 euro in valore reale, dice il presidente degli indutriali, Emma Marcegaglia. Diminuiranno nello stesso periodo di 1.914 euro, sostiene invece il leader della Cgil, Guglielmo Epifani.
Il giorno che ha seguito lo strappo della Cgil al tavolo dei contratti ha visto insomma una guerra di cifre tra il presidente di Confindustria – che ha ribadito “non ci faremo imporre veti” – e il segretario della Cgil. “Non capisco che conti siano stati fatti e come. La verità – ha accusato Emma Marcegaglia è che la Cgil vuole il ripristino della scala mobile.
”Credo molto in Emma Marcegaglia. Sono sicuro che fara’ bene grazie al pragmatismo tipico delle donne, ma anche grazie alla sua esperienza nella gestione delle aziende”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, riferendosi all’incontro avuto ieri con il futuro presidente di Confindustria. “Il colloquio -ha proseguito Bonanni- è stato molto interessante. Positivo anche quanto ha dichiarato nel corso della sua relazione alla giunta. Ora bisogna unire gli sforzi per costruire un modello contrattuale nuovo che possa distribuire meglio la ricchezza tra imprese e lavoratori. Occorre presentarsi in termini più forti e precisi al nuovo governo per chiedere il taglio delle tasse e interventi sui salari”.