Ripartire presto con le riforme istituzionali, e dal lavoro già fatto con la bozza Violante, già terreno di confronto nella scorsa legislatura. E approfittare del federalismo fiscale, che aspetta solo di essere attuato, con una commissione bicamerale ad hoc per i decreti attuativi. È l’asse tra Gianfranco Fini e Massimo D’Alema, ideatori e protagonisti del seminario di Asolo organizzato dalle rispettive fondazioni, Farefuturo e Italianieuropei su cui frenano però Lega e Forza Italia. Fuori dal Palazzo, davanti ai giovani di destra e di sinistra che per due giorni hanno pranzato, pensato e lavorato insieme, la ’politica delle ideè chiede alla ’politica litigiosa dei partitì di fare un passo in avanti, di abbandonare i tentennamenti e di procedere spedita verso una condivisione delle riforme istituzionali. A partire da dove si è fermata, cioè dalla bozza che contiene le modifiche alla seconda parte della Costituzione, presentata da Luciano Violante e approvata dalla Commissione affari costituzionali nella scorsa legislatura. E per dare un segnale concreto di questa volontà, maggioranza e opposizione hanno il compito di istituire al più presto una commissione bicamerale che si occupi dei decreti attuativi del federalismo fiscale, proposto dal ministro Calderoli.
commissione affari costituzionali
Europee, via le preferenze. L’Udc promette battaglia
Sbarramento al 5 per cento, via le preferenze e aumento del numero delle circoscrizioni da 5 a 10. Queste le novità introdotte dal testo base della riforma della legge elettorale adottato dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. Il testo, messo a punto dal relatore Giuseppe Calderisi (pdl), ha accolto la proposta del capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, di portare il numero delle circoscrizioni da 5 a 10 (anzichè a 15, come proponeva il testo del pdl). Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per martedi’ prossimo. Il 27 ottobre la pdl approdera’ in Aula a Montecitorio.
Legge elettorale: Inizia lo scontro su soglia e preferenze
Inizia alla Commissione Affari costituzionali della Camera la discussione sulla modifica della legge elettorale per le elezioni europee che si terranno nella prossima primavera.
Il relatore di maggioranza, Peppino Calderisi (Pdl), illustrerà la posizione già annunciata dalle forze di Governo: forte correzione del sistema proporzionale con l’introduzione del quorum al 5% e la cancellazione del voto di preferenza per allineare le norme elettorali delle europee con quelle vigenti per l’elezione del Parlamento nazionale e riduzione dell’ampiezza delle circoscrizioni, che da cinque diventano 15, (rispecchiando la divisione regionale con l’accorpamento di quelle più piccole), con conseguente diminuzione del numero di candidati per lista.
Veltroni invita Fini alla collaborazione per il diritto di voto agli immigrati
Affinché gli immigrati non siano braccia ma uomini, con piena dignità, è necessari consentire loro di votare, perlomeno alle amministrative. Se ne parla da troppi anni così il Partito Democratico alla ripresa dei lavori parlamentari presenterà una proposta di legge costituzionale sul tema. Primo firmatario Walter Veltroni assieme a Livia Turco, che ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, per annunciare la presentazione della proposta, chiedendo una corsia preferenziale per la sua discussione.
Dal vertice della Polizia allarme impunità
Le forze dell’ordine non sono in grado di contrastare l’immigrazione clandestina, insomma, si sono fatti i conti senza l’oste. e se l’oste poi è uno che per mestiere fa il capo della polizia c’ da credergli. Ma questa che piaccia o meno è l’amara constatazione è del capo della polizia, Antonio Manganelli, che davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato ha ammesso che gli strumenti a disposizione non consentono un’azione adeguata. Parlando della rocriminalità, Manganelli spiega anche che “in Italia c’è un vero e proprio indulto quotidiano”.
Troppi indulti
Una situazione di ‘indulto quotidiano’, in cui la certezza della pena non esiste. Così la pensa Manganelli lamentando che l’incertezza della pena rende ‘assolutamente inutile’ la risposta dello Stato e ‘vanifica’ gli sforzi di polizia e magistratura. Quella che abbiamo è una situazione vergognosa’. Manganelli ha sottolineato anche l’impossibilità di contrastare l’immigrazione clandestina. Per spiegare le difficoltà, il capo della polizia cita alcuni dati ‘inquietanti’.