Pd verso il congresso. Franceschini: “Farà bene al Pd in quanto momento di consolidamento del partito”

 Il congresso farà bene al Pd. Dario Franceschini si presenta così alla direzione del partito che ha dato il via libera al percorso che porterà alle Assise approvando, con 7 voti contrari, il regolamento che fissa le tappe congressuali: il 21 luglio è il termine ultimo per le candidature alla segreteria. Il 24 luglio è invece la data stabilita per la formalizzazione delle candidature. Il congresso, ovvero l’ assemblea dei delegati chiamati a votare le candidature stesse, si terrà l’ 11 ottobre. La data fissata per le primarie è invece il 25 ottobre.

Un intervento a braccio, quello del segretario, che ha toccato vari temi caldi, dall’ analisi del voto amministrativo fino alla questione del congresso e della necessità di svolgerlo in ottobre senza rinvii. Ma anche l’ analisi sullo stato dell’ arte del partito, la situazione al nord così come al sud che, però, riguarda un quadro da guardare nel suo insieme.

Il messaggio e l’ identità che il Pd deve dare e deve avere per candidarsi alla guida del paese. Proprio relativamente alle Assise, Franceschini aveva detto chiaramente di essere contrario ad un rinvio della data e che non bisogna, avrebbe spiegato, avere paura del congresso, perché farà bene al Pd in quanto momento di consolidamento del partito. In vista degli appuntamenti delle regionali: il Pd ha bisogno di un confronto serio, preciso e magari anche duro perché alla fine del percorso bisogna avere una guida forte e una piattaforma politica forte.

Mentre il comitato direttivo traccia la road map, però, non si ferma la caccia al terzo uomo, la figura che potrebbe inserirsi fra i duellanti Franceschini e Bersani, e lo scontro interno al partito si sposta anche sulle regole. L’ ex presidente del Senato Franco Marini ha attaccato duramente lo statuto del Pd, documento nato «dalle fantasie di uno Stranamore». Nel suo intervento alla direzione, Marini spiega che il congresso va fatto, ma subito dopo bisogna prendere l’ impegno di dare mandato ad un comitato di riformare lo statuto perché, aggiunge, “se questo statuto lo buttate…..”, non sarebbe un danno. “È un’ arma – dice – che può distruggere qualsiasi forza politica”.

È guerra fra i capi del Pd

 Odio, quasi, fra di loro. Non antagonismo o competizione. Saranno stufi di recitare la commedia della dialettica interna e delle posizioni differenti che sono il sale della democrazia. Nel Pd si contestano reciprocamente. E se prima si sfidavano lontano dai riflettori, ora esplodono a mezzo stampa e telecamera, con notevole disinvoltura.
Dario Franceschini, il vice di Veltroni, su Canale 5 dice a Bersani che “se si candidava tra due mesi era meglio”. E ancora, Franceschini informa che l’ altro papabile competitor di Walter, Renato Soru, “è talmente radicato nel rapporto con la sua terra che vincerà le elezioni e farà il presidente della Regione”. Sulla Stampa, invece, viene reso pubblico l’ennesimo scontro Bindi – Rutelli. I due non si sopportano e non perdono occasione per ricordarselo. Oggi è il turno della vicepresidente della Camera, che accusa Rutelli di avere usato anche lui il dramma di Eluana.

Alitalia: salta incontro con i sindacati

 Ancora una frenata sul caso Alitalia. Dopo il comunicato in cui Air France ribadiva le sue posizioni, rimettendo tutto nella mani della compagnia di bandiera italiana e dei sindacati, oggi Alitalia ha deciso di annullare l’incontro previsto con i sindacati a data da destinarsi. Intanto I sindacati sono stati intanto convocati per giovedì a Palazzo Chigi.

Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, molto preoccupato per il futuro di Alitalia invita a “fare un ultimo sforzo per salvare la compagnia”.

Riggio, che ancora crede nella proposta di Air France-Klm, spera nella ricapitalizzazione, altrimenti prevede conseguenze devastanti per il trasporto aereo.

Riggio, parlando della trattativa con Air France, osserva: “non rinuncio ancora all’ipotesi che c’è sul tappeto e comunque o con loro o con altri interlocutori bisogna chiudere. Se non si fa una ricapitalizzazione – conclude il presidente dell’Enac – ci sarebbero conseguenze devastanti anche per il trasporto aereo”.

Bersani a Cernobbio: “La politica è debole, ecco come evitare la recessione”

 “Paghiamo 140.000 miliardi di vecchie lire di interesse solo sul debito pubblico, abbiamo una politica debole, istituzioni deboli e investimenti pubblici non adeguati”.

A Cernobbio il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani ha elencato i problemi italiani: “Primo l’inadeguata stabilità degli investimenti. Poi abbiamo risorse che sono sempre troppo poche, non abbiamo soldi per fare tutto quanto avremmo bisogno, mentre il nostro debito vola”. Tuttavia l’esponente del PD non è pessimista: “Si possono ridurre le spese nella pubblica amministrazione. E’ virtuosa quando ha meno risorse, se a questo aggiungiamo anche la buona fedeltà fiscale che si sta facendo largo nel Paese icredo di poter dire che siamo in grado di affrontare anche questa tempesta”.