Fini: Pdl non è solo una lista ma un atto d’amore per l’Italia

“Questa piazza lascia intendere che il Pdl vincerà le elezioni lunedì. E sarà Roma a garantire un’ampia maggioranza alla Camera e al Senato”. Così Gianfranco Fini al comizio finale del Popolo della Libertà sotto l’Arco di Costantino conclude il suo intervento e si dice certo che “la vittoria di lunedì sera sarà determinata dalla nostra città e dal Lazio”.
“Il Popolo della Libertà non è soltanto una lista – ha sottolineato Fini -, è qualche cosa di molto più impegnativo, è un atto d’amore nei confronti della nostra patria. Avremmo potuto sollevare le bandiere di An anche questa volta ed io avrei potuto candidarmi ed essere il diciassettesimo candidato premier ma ci sono momenti in cui prima di un partito viene la patria, ci sono momenti in cui i partiti devono fare un passo indietro per far fare un passo avanti alla nostra patria”.

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Nella trasmissione Porta a Porta, Veltroni consegna a Vespa 12 ddl del programma

 Walter Veltroni ha consegnato a Bruno Vespa i 12 disegni di legge che traducono il programma del PD e che saranno presentati e approvati al primo consiglio dei ministri. Nella prima parte della trasmissione, Veltroni aveva affermato che Berlusconi non ha mai rispettato il famoso contratto con gli italiani siglato proprio durante la trasmissione ‘Porta a porta’. “Per un fatto di serietà – ha detto Veltroni al conduttore – voglio darle una cosa e cioé tutti i disegni di legge che presenteremo al nostro primo consiglio dei ministri”.

Voglio voto italiani 2008. Non ultimi giapponesi
“Io voglio il voto di quegli italiani che vogliono girare pagina. Se l’Italia continuerà con questa instabilità andremo a rotoli. Non restiamo con i figuranti vestiti con le armature a Pontida, non restiamo con esponenti della destra che vogliono scomunicare il presidente della Repubblica, non restiamo con quelli che parlano di stalinismo e brogli. Ma di che stiamo parlando? Siamo nel 2008, la guerra è finita, ditelo ai giapponesi”.

Armature e stalinismo. Ma di che parliamo?
L’Italia non può continuare ad avere una politica che parla di “stalinismo” e che organizza manifestazioni “con le armature medievali”, è ora “di dire ai giapponesi sull’isola che la guerra è finita”. Il segretario del PD spiega: “Immaginatevi un giornalista straniero che va a Pontida per il giuramento dei leghisti e vede quelli con le armature… Poi c’è quest’altro che parla di stalinismo, di brogli… ma di cosa stiamo parlando? Così l’Italia va a rotoli. Siamo entrati in Europa con l’Euro e con Schengen, adesso dobbiamo entrare anche politicamente in Europa”.

Nella lettera di Veltroni a Berlusconi, quattro principi per l’Italia

 Caro Berlusconi,

mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana.

Non penso ovviamente agli aspetti legati ai nostri programmi di governo. Questi sono, e devono essere, distinti e alternativi, lasciati al libero confronto politico, come avviene nelle grandi democrazie. Saranno gli italiani a giudicare la bontà delle nostre proposte, la loro concretezza, la loro attuabilità. E chi guadagnerà un solo voto in più, è la mia convinzione che voglio ribadire ancora una volta, avrà il compito e l’onore di governare l’Italia, sulla base proprio del suo programma.

Berlusconi: Le schede elettorali non garantiscono il rispetto della volontà degli elettori


“Rivolgo un appello al Capo dello Stato perche’ intervenga immediatamente a difesa della credibilita’ delle istituzioni democratiche e del diritto degli italiani a un regolare svolgimento delle elezioni. Le schede elettorali, infatti, cosi’ come sono state predisposte dal ministero dell’Interno, non offrono garanzia alcuna che sia rispettata la volonta’ degli elettori e inducono piu’ facilmente all’errore che all’espressione di un voto regolare.

In particolare le forze politiche che si presentano alleate, le piu’ rappresentative degli elettori, rischiano di vedere i loro voti resi nulli da una disposizione dei simboli confusa e che confonde, l’esatto opposto di come dovrebbe essere una scheda elettorale.

“Faccia dopo faccia” in TV fra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni

Silvio Berlusconi e Walter Veltroni sono stati ieri i primi due candidati premier ospiti di ”Conferenza Stampa”, uno degli spazi gestiti da Rai Parlamento previsti nella campagna elettorale e regolamentati in base alle direttive della Commissione parlamentare di Vigilanza. I due leader hanno avuto a disposizione circa cinquanta minuti a testa per rispondere alle domande di Giuliana Del Bufalo, direttrice della Testata Servizi Parlamentari della Rai, Gianni Riotta, direttore del Tg1, Mauro Mazza, direttore del Tg2, Marcello Sorgi, editorialista de La Stampa e Stefano Folli, editorialista del Sole-24.

La Lega “stoppa” Berlusconi: mai il voto agli immigrati

 “Abbiamo fatto un patto su quello che è il contenuto del programma e delle stramberie come il voto agli immigrati non c’e’ traccia. Abbiamo una Costituzione che prevede che il voto e’ solo per i cittadini italiani e abbiamo una legge che regolamenta l’acquisizione della cittadinanza italiana, fissando regole precise. Ed entrambe vanno benissimo così come sono, fatta salva la possibilita’ di integrarle con la conoscenza della nostra lingua, delle nostre istituzioni, della nostra cultura e via dicendo”.