Veltroni lancia il governo ombra

 Un governo dell’opposizione per aprire una dialettica nuova con l’esecutivo di centrodestra. E’ questa l’idea lanciata in conferenza stampa da Walter Veltroni per continuare l’opera di europeizzazione del quadro politico italiano. “Avrà lo stesso numero di ministri del governo che si insedierà a Palazzo Chigi e in ogni decisione che esso prenderà stabilirà un nuovo rapporto dialettico. Il governo ombra – o shadow cabinet, come viene definito nei paesi anglosassoni – esiste in tutte le democrazie più avanzate”.

E’ sereno il segretario del PD, il giorno dopo la sconfitta elettorale. Come già aveva fatto ieri, ammette che il risultato è “inequivoco” e che la coalizione formata da Pdl, Lega Nord e Movimento per le Autonomie, “avrà il dovere e l’onore di governare il Paese”. Parlando davanti ai giornalisti nella sala predisposta vicino al quartier generale del PD, Veltroni fa un punto per analizzare i dati elettorali e per ribadire che ciò quanto avviato in campagna elettorale dovrà ora essere proseguito ed accentuato.

Si chiude a Matrix la campagna elettorale di Veltroni

 L’ultimo teatro di questa campagna elettorale sono gli studi di Mediaset del Palatino. Ad attendere Walter Veltroni il conduttore di Matrix Enrico Mentana. Si tratta dell’atto finale di una campagna elettorale per certi versi rivoluzionaria messa in atto dal Partito Democratico e dal suo leader. Una staffetta televisiva con il principale esponente dello schieramento a noi avverso, come direbbe Veltroni. Nel cuore e nella testa del segretario PD e di tutti i democratici romani ci sono le fotografie di un pomeriggio splendido passato a Piazza del Popolo, dove 150mila persone, tra cui una serie numerosissima di personalità del mondo della cultura, hanno dato l’ultima spinta a Veltroni verso l’appuntamento elettorale.

Un’intervista, quella di Veltroni a Matrix, che ha ricalcato quello che è stato il messaggio che il PD ha voluto lanciare durante questi due mesi. Un messaggio fatto di speranza, serietà, unità e cambiamento. “Troppo il rispetto per la vita pubblica di questo Paese – dice Veltroni – è un’idea sbagliata quella che considera le istituzioni come una cosa di destra o di sinistra. Chi governa le istituzioni – sottolinea rispondendo alle recenti polemiche sollevate contro il presidente della Repubblica dal leader del Pdl – deve rappresentare tutti gli italiani”.

Comizio per Veltroni in Piazza Duomo a Milano

 La giornata milanese del candidato del Pd, Walter Veltroni, si chiude la sera in Piazza Duomo, gremita nonostante la pioggia.

Una partecipazione forse superiore alle attese nel capoluogo lombardo e Veltroni ringrazia «i centomila presenti che per me hanno un sapore del tutto particolare come i centomila di Napoli». Sul palco, oltre ai candidati Pd della Lombardia, anche diversi personaggi da Gino e Michele a Roberto Vecchioni a Linus. Presenti anche Roberto Colaninno, padre di Matteo Colaninno, capolista alla Camera in Lombardia 1, ad Afef Jnifen alle figlie di Enzo Biagi, e Bice e Carla.

«Sono ottimista, non solo perchè ho il dovere di esserlo ma anche perchè ho visto questo Paese. Sono ottimista con la ragione e sono ottimista con il cuore» dice Veltroni all’inizio del suo comizio.

Nella trasmissione Porta a Porta, Veltroni consegna a Vespa 12 ddl del programma

 Walter Veltroni ha consegnato a Bruno Vespa i 12 disegni di legge che traducono il programma del PD e che saranno presentati e approvati al primo consiglio dei ministri. Nella prima parte della trasmissione, Veltroni aveva affermato che Berlusconi non ha mai rispettato il famoso contratto con gli italiani siglato proprio durante la trasmissione ‘Porta a porta’. “Per un fatto di serietà – ha detto Veltroni al conduttore – voglio darle una cosa e cioé tutti i disegni di legge che presenteremo al nostro primo consiglio dei ministri”.

Voglio voto italiani 2008. Non ultimi giapponesi
“Io voglio il voto di quegli italiani che vogliono girare pagina. Se l’Italia continuerà con questa instabilità andremo a rotoli. Non restiamo con i figuranti vestiti con le armature a Pontida, non restiamo con esponenti della destra che vogliono scomunicare il presidente della Repubblica, non restiamo con quelli che parlano di stalinismo e brogli. Ma di che stiamo parlando? Siamo nel 2008, la guerra è finita, ditelo ai giapponesi”.

Armature e stalinismo. Ma di che parliamo?
L’Italia non può continuare ad avere una politica che parla di “stalinismo” e che organizza manifestazioni “con le armature medievali”, è ora “di dire ai giapponesi sull’isola che la guerra è finita”. Il segretario del PD spiega: “Immaginatevi un giornalista straniero che va a Pontida per il giuramento dei leghisti e vede quelli con le armature… Poi c’è quest’altro che parla di stalinismo, di brogli… ma di cosa stiamo parlando? Così l’Italia va a rotoli. Siamo entrati in Europa con l’Euro e con Schengen, adesso dobbiamo entrare anche politicamente in Europa”.

Nella lettera di Veltroni a Berlusconi, quattro principi per l’Italia

 Caro Berlusconi,

mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana.

Non penso ovviamente agli aspetti legati ai nostri programmi di governo. Questi sono, e devono essere, distinti e alternativi, lasciati al libero confronto politico, come avviene nelle grandi democrazie. Saranno gli italiani a giudicare la bontà delle nostre proposte, la loro concretezza, la loro attuabilità. E chi guadagnerà un solo voto in più, è la mia convinzione che voglio ribadire ancora una volta, avrà il compito e l’onore di governare l’Italia, sulla base proprio del suo programma.

Veltroni: Non esiste pareggio. Chi vince governa, no a grandi coalizioni

“Pareggio? Non ci può essere pareggio. Chi prende un voto di più vince e chi vince governa. Nessuna grande coalizione”. Walter Veltroni, intervistato da ‘Telecamere’, non mette nel conto un risultato incerto delle elezioni, ma torna a ribadire che la separazione delle responsabilità non equivale a un conflitto permanente tra maggioranza e opposizione.

“Questo non toglie – dice infatti il leader PD – che ci vuole un rapporto più civile tra governo e opposizione perché solo da noi succede che si abbandona l’Aula, come accadde quando si votò per l’ingresso dell’Italia in Europa. E chissà cosa sarebbe successo se avesse prevalso quella metà che lasciò l’Aula della Camera…”.

Veltroni: Vogliamo annientare tutte le mafie. La criminalità organizzata voti per qualcun’altro

 “Siamo una forza di governo che vuole annientare i poteri criminali che succhiano energie a questa terra”. Walter Veltroni, con il suo “Giro dell’Italia nuova” arriva in Campania e da Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, lancia il piano del PD per contrastare la criminalità organizzata. Un vero e proprio manifesto per la legalità che traduce, forse come mai una forza politica aveva fatto finora, in proposte di legge concrete le principali teorie di lotta alla criminalità.

“Dobbiamo annientare la camorra, la mafia la ‘ndrangheta, sradicarle dalla vita di questi paesi. Se un candidato premier – sottolinea Veltroni – non si propone di fare questo, allora non svolge fino in fondo il suo dovere”. Il candidato premier del PD, come già aveva fatto durante la sua visita in Sicilia e in Calabria, non usa mezze parole e non lascia adito a dubbi sull’impegno del Partito Democratico. E ribadisce: “La mafia scelga pure per chi votare, ma sappia che noi il loro voto non lo vogliamo”.