Veltroni: Non si torna indietro

 “Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e di innovazione per la quale paghiamo anche dei prezzi, ma non torneremo indietro”. Con queste parole il segretario del PD alter Veltroni ha sintetizzato l’esito dell’ufficio politico tenutosi a Montecitorio. “Il partito – ha aggiunto Veltroni – è nato solo sei mesi fa, ha ereditato una situazione difficile e ha raggiunto in poco tempo una dimensione europea. Ci dobbiamo ora preparare per le prossime scadenze elettorali per dare un’alternativa agli elettori”.

Il leader democratico torna sull’esito delle elezioni amministrative del 27 e 28 aprile e in particolare sulla sconfitta di Francesco Rutelli a Roma. “Un dato grave e pesante – ha riconosciuto – però anche molto più complicato i quel che è apparso nelle prime ore. Abbiamo vinto in altre città, come Udine, Vicenza, Ivrea. E’ un risultato importante perchè conferma che il voto del Nord è stato anche diverso da quello che sembrava all’inizio, tutto spostato sul centrodestra”.

Veltroni: Soro e Finocchiaro capigruppo; scheda bianca per le presidenze delle Camere

 Quasi il primo giorno di scuola per deputati e senatori del PD. Alla vigilia dell’insediamento delle Camere il segretario del PD, Walter Veltroni, ha incontrato i neoeletti a Palazzo Marini, indicando la sua preferenza per la riconferma di Anna Finocchiaro a capogruppo del Senato e di Antonello Soro alla Camera. Ma decideranno deputati e senatori con il loro voto.

“Soro e Finocchiaro hanno dimostrato capacità, forza e autorevolezza – ha ribadito Veltroni – e Anna in particolare ha vissuto una situazione drammatica al Senato per un anno e mezzo garantendo l’unità del gruppo e la coesione della coalizione. Ha anche affrontato una battaglia difficile in Sicilia con energia e passione. Penso sia giusto riconfermarli”. A sostegno della sua proposta il segretario del Pd ha ricordato come ci siano “due scadenze nel 2009, le europee e il congresso, e penso che in questa fase di avvio della legislatura sia bene andare ad una soluzione la più condivisa possibile”.

Il 25 aprile Berlusconi riceve Ciarrapico – Veltroni: Uno sfregio alla democrazia

 La Festa della Liberazione è la festa di tutti. E’ la festa dell’Italia, il momento in cui si ricordano quelle persone, quei ragazzi che sacrificarono la loro vita per permettere a questo Paese di uscire dal fascismo e cominciare un lungo cammino di libertà e democrazia. E’ la festa di tutti, e ognuno decide in coscienza di passarla come meglio crede. C’è chi sfila al fianco dei partigiani, chi lotta per battaglie democratiche, c’è anche chi protesta contro le cose che non vanno, chi butta in piazza tutto il suo impegno civile e politico.

C’è poi chi decide di passare il 25 aprile invitando a casa una persona che ha dichiarato di non avere mai rinnegato il ventennio fascista. In democrazia, si sa, (quasi) tutto è concesso, ma questo tipo di comportamento, indipendentemente da chi ne è il protagonista, meriterebbe una censura da parte di tutti i cittadini liberi di questo paese.

Rutelli (Pd): Bufale e confusione nelle proposte di Alemanno

 “Nel corso di questa campagna elettorale mi sono molto preoccupato del futuro della città e poco delle defaillance, in romanesco bufale, del mio avversario. Ma oggi voglio far presente che nel campo del mio avversario regna la confusione e la povertà programmatica”. Lo ha detto Francesco Rutelli parlando con i giornalisti presso il Comitato di via Pacinotti 63. Rutelli ha affermato che sono “due le proposte di Alemanno, entrambe rientrate: la prima, che prevedeva l’espulsione di ventimila stranieri, è svanita ieri in diretta tv come neve al sole perché l’espulsione è impossibile, secondo quanto previsto dalle norme dell’allora governo Berlusconi, e tutt’al più si può parlare di allontanamento.

Gruppi parlamentari federati fra Pd e Italia dei Valori

Abbiamo convenuto che sia più funzionale avere due gruppi parlamentari con lo stesso programma e impegnati sugli stessi contenuti”. E’ quanto dichiarato da Dario Franceschini a margine del vertice tra il Pd e Idv. L’incontro durato circa un ora è servito ai due partiti per progettare una strategia efficace d’opposizione.

Massimo Donadi conferma l’intenzione di formare “due gruppi federati, con forte convergenza e cooperazione molto forte, e sulle questioni più dirimenti, agli speaker unici” delineando la voglia da parte dell’Italia dei Valori di “convergenza nel progetto del Partito Democratico, che dovrà avvenire attraverso un processo simile a quello dei partiti fondatori: Ds e Margherita”.

Veltroni: Ripartiamo dal territorio

 Un grande partito, unito, strutturato sul territorio, pronto a fare un’opposizione inflessibile ma responsabile e a dialogare con le altre forze, sia quelle rappresentate, sia quelle non rappresentate in Parlamento. E’ questa la rinnovata fisionomia del Partito Democratico che esce dalla riunione tenutasi a Milano, tra il gruppo dirigente e tutti i segretari regionali, a cui ha preso parte anche Walter Veltroni.

E’ lo stesso leader del PD a prendere parola davanti ai giornalisti presso la sala consigliare del Pirellone, sede della Regione Lombardia. Nessuno spezzettamento in vista nel partito, sulla base di macro Regioni, ma un coordinamento tra segretari regionali, sindaci, presidenti di Provincia e di Regione per promuovere maggiore strutturazione, radicamento, coinvolgimento e partecipazione.

“Dobbiamo strutturare meglio la nostra organizzazione. Non ci saranno spezzettamenti, ma delle sedi per la promozione delle iniziative che tengano insieme il partito. Al nord come al Sud. Ci sarà un coordinamento che promuoverà iniziative e riflessioni su temi ritenuti più utili e importanti. Penso sia la strada giusta per un partito a base federale come da Statuto”.

Veltroni scrive ai cittadini della capitale in vista del ballottaggio

 Il segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, in vista del ballottaggio del 27 e 28 aprile per l’elezione del sindaco di Roma, ha inviato ai cittadini romani una lettera in cui si invitano i romani a votare per Francesco Rutelli al Comune e per Nicola Zingaretti alla Provincia.

Riportiamo il tetso della lettera:
“Sono Walter Veltroni, voglio rivolgermi a lei con poche parole e con sincerità, come ho sempre fatto in questi sette anni, da Sindaco di Roma.

Al ballottaggio di domenica 27 e lunedì 28 aprile lei, insieme a tutti i romani, avrà la possibilità di decidere chi sarà il prossimo Sindaco di questa nostra meravigliosa città. Io le chiedo di non rinunciare a questa possibilità, di andare a votare e di scegliere Francesco Rutelli.

In questi due giorni si eleggerà anche il Presidente della Provincia. E per questa istituzione le chiedo di scegliere Nicola Zingaretti. Un giovane competente e appassionato, che può dare una grande dignità alla Provincia di Roma e può contribuire in modo determinante a creare un rapporto sereno ed equilibrato tra la capitale ed i comuni che la circondano.

Appello di Veltroni al Pdl: Sulla scelta del commissario Ue prevalga il dialogo

 “Non è stato un buon avvio”. Così Walter Veltroni aveva esordito in conferenza stampa il giorno dopo le elezioni a proposito dei primi passi del leader del Pdl Silvio Berlusconi in materia di collaborazione e dialogo con quella che sarà la futura opposizione. Un commento, quello di Veltroni, che sembra essere confermato anche dalle mosse che il cavaliere sta intraprendendo anche a livello europeo.

La nomina del commissario europeo che dovrà andare a sostituire Franco Frattini rischia infatti di rappresentare un evitabilissimo terreno di scontro. L’indirizzo preso dalla destra pare sia quello di imporre un nome, a prescindere da un accordo con l’opposizione in questo senso. Cosa che potrebbe rappresentare uno spiacevole precedente. L’atteggiamento di Berlusconi è stato duramente criticato dal segretario del PD.

Baio e Ferrante (Pd): Per Presidenza Senato da Pdl nomi non all’altezza

 Ad appena due giorni dalle elezioni il centrodestra già litiga sugli incarichi di governo e mostra le evidenti divisioni della coalizione”. Lo dichiarano i senatori del Partito democratico Emanuela Baio e Francesco Ferrante.
“Ancor più preoccupante per il futuro del Paese è vedere il dibattito che si sta sviluppando intorno alla nomina del Presidente del Senato.

La sensazione – aggiungono – è che si stiano facendo nomi senza riflettere troppo sulla statura istituzionale e sulla cultura politica necessari a ricoprire un ruolo prestigioso qual è quello della seconda carica dello Stato”.