Con questa lettera, Giuseppe Pizza ritira la DC dalla competizione elettorale

LETTERA DEL SEGRETARIO PIZZA AL CAPO DELLO STATO, AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ED AL MINISTRO DELL’IN 07/04/2008

Roma, 7 aprile 2008

Ill.mo Signor
Presidente della Repubblica
On.le Giorgio Napolitano

Ill.mo Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Romano Prodi

Ill.mo Signor
Ministro dell’Interno
Prof. Giuliano Amato

llustrissimo sig. Presidente della Repubblica, sig. Presidente del Consiglio, sig. Ministro,

nella qualità di Segretario politico del Partito della Democrazia Cristiana – DC, e soprattutto quale cittadino rispettoso delle Istituzioni, sento il dovere di rivolgermi alle SS. LL.

La vita di uno Stato democratico si fonda sul voto liberamente espresso dal popolo sovrano.

L’esercizio di questo diritto, per dare legittimità che non sia solo formale agli Organi costituzionali frutto della scelta degli elettori, deve potersi svolgere nella massima serenità, limpidità e chiarezza, senza cioè alcuna zona d’ombra che possa poi, in futuro, indurre perplessità e così minare nelle fondamenta la legittimazione delle Istituzioni democratiche.

Di Pietro ( Italia dei Valori): Fate attenzione a chi sono i candidati

 “Rivolgo un avviso ai naviganti: sono state depositate le liste per la campagna elettorale e per la presentazione dei candidati che andranno in Parlamento.

Noi dell’Italia dei Valori abbiamo chiesto ai nostri candidati anche il certificato penale, oltre che quello elettorale. Di condannati non ne abbiamo.
Vi prego di guardare che cosa è successo in alcuni altri partiti, e lo dico perché ho notato alcuni nomi che ricordo da quando facevo il magistrato. Anche allora li vedevo elencati uno dietro l’altro, ma erano elencati nel registro degli indagati, qualcuno nell’elenco dei processati e, addirittura, qualcuno con sentenza penale passata in giudicato. Allora rifletto, al di là delle belle parole di “legalità, sicurezza e giustizia”, al di là delle belle parole di “ricambio generazionale” e “il nuovo”. Avete visto Casini che dice “il nuovo”, poi candida Cuffaro. Avete visto Berlusconi che dice ”rialzati Italia”, poi ha fatto rialzare Sciascia, direttore finanziario del suo gruppo editoriale, che era quello che creava i fondi per pagare le mazzette tramite Berruti alla Guardia di Finanza: sono stati condannati entrambi, Berruti e Sciascia. Berruti è già stato in Parlamento, Sciascia ce lo mandano adesso. Allora, state attenti alle candidature, perché attraverso di esse vi accorgete di chi fa sul serio e chi ci marcia sopra, cercando di turlupinarvi un’altra volta.

Bossi (Lega): pronti a tutto contro la canaglia romana che vuole impedire il voto

“I veneti, i piemontesi, i lombardi non permetteranno questo imbroglio. Il ministro dell’Interno ha fatto stampare schede in cui di fatto non si può votare. Con due simboli collegati, in cui chi vota per uno vota per due e quindi crea confusione”. Usa parole dure il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, contro le schede elettorale stampate dal Viminale che, disponendo i simboli dei partiti orizzontalmente e uno attaccato all’altro, fanno confusione e inducono i cittadini in errore.

Veltroni: Non esiste pareggio. Chi vince governa, no a grandi coalizioni

“Pareggio? Non ci può essere pareggio. Chi prende un voto di più vince e chi vince governa. Nessuna grande coalizione”. Walter Veltroni, intervistato da ‘Telecamere’, non mette nel conto un risultato incerto delle elezioni, ma torna a ribadire che la separazione delle responsabilità non equivale a un conflitto permanente tra maggioranza e opposizione.

“Questo non toglie – dice infatti il leader PD – che ci vuole un rapporto più civile tra governo e opposizione perché solo da noi succede che si abbandona l’Aula, come accadde quando si votò per l’ingresso dell’Italia in Europa. E chissà cosa sarebbe successo se avesse prevalso quella metà che lasciò l’Aula della Camera…”.

I candidati della Lega giurano a Pontida. Bossi: abbatteremo il cantralismo romano

 Si è conclusa da poche ore la cerimonia che a Pontida ha visto giurare i candidati della Lega Nord alla prossime elezioni politiche. “Sferreremo un colpo mortale al centralismo canaglia romano”, ha detto Umberto Bossi durante il suo intervento. “Siamo stanchi di essere derisi, derubati, schiacciati dal centralismo di Roma. Attaccheremo”, ha incalzato il leader del movimento fra gli applausi. “Noi rappresentanti dei popoli padani giuriamo di difendere i nostri popoli dal centralismo romano, che come tutti i centralismi è un centralismo canaglia”, ha ripetuto Bossi. “Lo facciamo non solo per vincere un’elezione. Gli uomini della Lega si sono messi insieme per la libertà, non solo per vincere un’elezione”. Poco prima del discorso del Capo, i rappresentanti dei popoli padani erano intervenuti, dal Sud Tirolo alla Lombardia, dal Piemonte al Veneto, con dei brevi interventi in dialetto: “E’ stato emozionante sentire parlare nelle varie lingue dei popoli padani – ha detto poi il segretario -, vuol dire che c’è qualcosa di forte e di profondo. Le coscienze sopite ora si sono svegliate e mai più si addormenteranno”.

Casini rilancia l’appello della FAVO per i malati di cancro

 “Le forze politiche, soprattutto, hanno il dovere e la responsabilita’ di offrire ai malati di tumore e ai loro familiari le condizioni migliori sia per la cura che per la riabilitazione”. Così, in una lettera al presidente della Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), Francesco De Lorenzo, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini ha accolto l’appello dei malati di cancro lanciato dalla Favo con una lettera ai candidati premier in marzo.
Casini assicura il proprio impegno a “lavorare, al Governo o in Parlamento – si legge nella missiva – per compiere le scelte strategiche necessarie ad assicurare ai malati cronici e ai guariti un’adeguata assistenza socio-sanitaria, garantire la riabilitazione oncologica dal momento della diagnosi, applicare correttamente le leggi a tutela dei malati e delle loro famiglie, fare nuove leggi per assicurare il diritto al lavoro durante e dopo le cure, favorire la somministrazione appropriata dei nuovi farmaci mirati, e rendere effettiva l’accessibilita’ alla terapia del dolore mediante la semplificazione delle procedure”.

Categorie UDC

Boselli (Ps): garantismo a targhe alterne da parte di Pd e Pdl

 Nuova pesante ingerenza da parte dei giudici nella vita politica. Dopo il caso Mastella e quello Pizza, è stata la volta dell’ex Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio iscritto nel registro degli indagati della procura di Potenza con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione e corruzione.
L’indagine è nelle mani del pm anglo-napoletano John Henry Woodcock, che più volte ha dato prova di eccessivo protagonismo. Secondo l’ipotesi accusatoria, il ministro, grazie a questi rapporti, e ai favori fatti e ricevuti, avrebbe viaggiato in Italia e all’estero non pagando una lira di tasca sua. Pecoraro ha rinunciato immediatamente all’immunità parlamentare chiedendo che venga fatta immediata chiarezza.
“Un giudice – ha commentato Enrico Boselli – ha fatto condannare, poi abbiamo scoperto senza motivo, Mastella. Ed è stato preso a pretesto per far cadere il Governo. Un altro giudice ha fatto di tutto per far slittare le elezioni, riammettendo la lista della Dc di Pizza. Ed ora un giudice afferma pubblicamente di indagare su Pecoraro Scanio, a meno di 7 giorni dalle elezioni, per dei favori fatti ai privati dal Ministero dell’Ambiente. Non entro nel merito dell’inchiesta, ma se questo giudice avesse fatto l’appello dell’inchiesta il 15 aprile non sarebbe stato più corretto per tutti?”.
“E’ assordante – ha aggiunto Boselli – il silenzio dei due maggiori partiti attorno a Pecoraro Scanio.

Berlusconi: Le schede elettorali non garantiscono il rispetto della volontà degli elettori


“Rivolgo un appello al Capo dello Stato perche’ intervenga immediatamente a difesa della credibilita’ delle istituzioni democratiche e del diritto degli italiani a un regolare svolgimento delle elezioni. Le schede elettorali, infatti, cosi’ come sono state predisposte dal ministero dell’Interno, non offrono garanzia alcuna che sia rispettata la volonta’ degli elettori e inducono piu’ facilmente all’errore che all’espressione di un voto regolare.

In particolare le forze politiche che si presentano alleate, le piu’ rappresentative degli elettori, rischiano di vedere i loro voti resi nulli da una disposizione dei simboli confusa e che confonde, l’esatto opposto di come dovrebbe essere una scheda elettorale.

Pecoraro Scanio rinuncia all’immunita parlamantare per difendersi dalle accuse di Woodcock

 Alfonso Pecoraro Scanio ha tenuto una conferenza stampa a proposito dell’inchiesta avviata dal magistrato di Potenza Woodcock secondo le quali ci sarebbe stato il sospetto utilizzo gratuito di alberghi di lusso da parte dal ministro dell’Ambiente:

“In tutta la mia vita, in oltre 20 anni di attività politica ed anche di governo, non ho mai avuto problemi con la giustizia. Per questo sono scioccato ed allibito – da un punto di vista umano e politico – ad apprendere solo dai giornali e non da comunicazioni ufficiali, di accuse pesantissime ed infamanti nei miei confronti. Da quello che leggo sui giornali si tratterebbe di una indagine che risalirebbe addirittura al 2005, ben prima quindi del mio arrivo al Ministero dell’Ambiente. Devo prendere atto con stupore che questa indagine – dopo tanti anni – è divenuta di dominio pubblico ad una settimana dal voto, creando un danno gravissimo non solo alla mia persona, ma anche alla mia forza politica durante la campagna elettorale. Di fronte a tutto questo io chiedo una cosa semplice: di conoscere gli addebiti precisi che mi riguarderebbero. E chiedo alla magistratura che faccia emergere con chiarezza la verità in pochi giorni.

Veltroni: Vogliamo annientare tutte le mafie. La criminalità organizzata voti per qualcun’altro

 “Siamo una forza di governo che vuole annientare i poteri criminali che succhiano energie a questa terra”. Walter Veltroni, con il suo “Giro dell’Italia nuova” arriva in Campania e da Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, lancia il piano del PD per contrastare la criminalità organizzata. Un vero e proprio manifesto per la legalità che traduce, forse come mai una forza politica aveva fatto finora, in proposte di legge concrete le principali teorie di lotta alla criminalità.

“Dobbiamo annientare la camorra, la mafia la ‘ndrangheta, sradicarle dalla vita di questi paesi. Se un candidato premier – sottolinea Veltroni – non si propone di fare questo, allora non svolge fino in fondo il suo dovere”. Il candidato premier del PD, come già aveva fatto durante la sua visita in Sicilia e in Calabria, non usa mezze parole e non lascia adito a dubbi sull’impegno del Partito Democratico. E ribadisce: “La mafia scelga pure per chi votare, ma sappia che noi il loro voto non lo vogliamo”.