La Lega fa i conti sul risparmio derivante dal federalismo fiscale

Un risparmio di 26 miliardi di euro, a regime, per lo Stato e di 2.500 euro all’anno per ogni cittadino. Sono gli effetti dell’introduzione del federalismo fiscale, secondo i calcoli fatti dal senatore leghista, Massimo Garavaglia intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it. “C’e’ indubbiamente un risparmio notevole, a regime, per le finanze dello Stato, che si puo’ quantificare in due modi – spiega l’esponente del Carroccio -. Da un lato facendo riferimento allo studio dell’Unioncamere del Veneto sui costi del non federalismo, che stima in 26 miliardi di euro l’anno il costo per il fatto che in l’Italia il personale pubblico e’ distribuito malamente. Noi abbiamo il 53 per cento del personale nei ministeri centrali contro l’11 per cento della Germania. Riportando anche in Italia la percentuale tedesca, avremmo un risparmio di 26 miliardi di euro l’anno per le casse dello Stato, solo distribuendo e utilizzando meglio il personale pubblico. Ovviamente a regime.

Berlusconi: Dialogo finito con questa opposizione giustizialista

“Dal 2006, 789 pm e magistrati si sono occupati di me per sovvertire il voto degli italiani. Non ci sono riusciti nel ’94, non ci riusciranno in questa occasione. Gli italiani hanno il diritto di farsi governare da chi hanno votato”.

Lo ha affermato Silvio Berlusconi, davanti alla platea della Confesercenti che è l’associazione dei commercianti vicina al centrosinistra, segnalando che “ molti pm vorrebbero vedermi così” simulando le manette ai polsi. “Prima – ha spiegato Berlusconi- passavo i sabati ad andare a trovare i miei collaboratori malati in ospedale, ora passo i sabati con i miei legali a preparare le udienze per contrastare il pm che mi attaccano. Eppure ho fiducia nei magistrati perche’ sono sempre stato assolto, ma dopo il calvario che ho dovuto subire tutti questi anni, mi indigno a vedere questa opposizione che invece di unirsi alla maggioranza sposa una linea giustizialista.”

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Sotto l’egida di D’alema nasce ReD, idee per un programma riformista

 “Chi è venuto qui oggi è venuto felice, sapendo che questo è un luogo dove non si tramano congiure, non si preparano assalti al gruppo dirigente”. Il luogo a cui si fa riferimento è il cinema Farnese, situato nel cuore di Roma. L’occasione è la presentazione dell’associazione ReD – che significa Riformisti e Democratici – e le parole sono dell’europarlamentare e capo della delegazione italiana del Pse a Strasburgo Gianni Pittella. Sono le parole che meglio di tante altre sgomberano il campo sulla “missione” con cui nasce l’associazione. Nessuna corrente. Nessun parallelismo con il Partito Democratico. “ReD – recita il testo di presentazione, letto in sala da Paolo De Castro – è un luogo di dibattito, che ha lo scopo di contribuire alla crescita di una prospettiva riformista nel solco tracciato con la nascita del Pd. Una risorsa per lavorare nel medio periodo alla produzione di idee e traiettorie d’impegno entro cui avanzare nel difficile compito di costruire e radicare il nuovo soggetto politico. Una istituzione culturale, utile ad arricchire la realtà di un partito moderno, che ha l’obiettivo di promuovere i collegamenti con la società, il mondo scientifico, le componenti sociali ed economiche, che produrrà iniziative anche sui territori”.

Di Pietro (IdV): Al Senato il voto della vergogna

 Oggi si è espresso al Senato il voto della vergogna. La maggioranza ha votato compatta a favore della legge “blocca-processi”, piegando il capo al volere di Silvio Berlusconi.

Non credo che i cittadini che hanno votato la Lega o gli ex An si aspettassero dai rispettivi leader un tradimento della fiducia accordata con il voto del 13 e 14 aprile. Forse, e lo spero nel profondo, neanche gli elettori ex Forza Italia se lo aspettavano un decreto del genere.

Nessun cittadino si aspettava un decreto contro la loro sicurezza, esattamente come nel precedente governo nessuno si aspettava l’indulto. Semplicemente perché nessun cittadino lo aveva chiesto e nessuna forza politica lo aveva inserito nel proprio programma.

Nasce il Comitato per la Costituente di Centro per un nuovo partito popolare e liberale

 Un nuovo partito, “popolare e liberale”, alla cui nascita partecipino “tutti coloro che credono nei valori che hanno generato la civiltà europea e l’identità cristiana del popolo italiano.
Non “una piccola forza d’interposizione” tra Pd e Pdl, ma “un soggetto capace di modificare il sistema politico”.
E’ l’obiettivo del neonato Comitato promotore per la Costituente di Centro, presentato oggi nella sala convegni Capranichetta.
Del Comitato fa parte la Rosa bianca di Savino Pezzotta (che è anche il presidente del comitato) e di Bruno Tabacci; gli Udc Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione e Francesco D’Onofrio; l’ex Pd Ciriaco De Mita e l’ex FI Ferdinando Adornato, (coordinatore del comitato).

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Berlusconi: Non esiste una norma salva premier ma salva tutti

 “Non esiste una norma salva-premier. Ho indignazione di questo e diro’ ai miei legali che io non voglio approfittare di questa norma perche’ voglio allontanare qualunque sospetto. Questa e’ una norma salva-tutti”. Lo ha affermato il nostro premier Silvio Berlusconi che ha annunciato una conferenza stampa per la prossima settimana, nella corso della quale denuncera’ “iniziative di pm e giudici che, infiltrandosi nel potere giudiziario, vogliono sovvertire la democrazia in Italia”. Questa e’ una cosa che “non permettero’”.
Silvio Berlusconi ha parlato del processo Mills che lo vede imputato ed ha commentato: “Giuro sui miei figli che sono innocente. Non c’e’ nemmeno l’ombra dell’ombra” di una possibile colpevolezza. “Mi ritirerei dalla vita politica e cambierei paese”. Si tratta di “fatti risibili, e’ una cosa che non posso sopportare”.

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