Lega: Su Gaza, Onu assente. La comunità internazionale si faccia sentire

“Se nella striscia di Gaza ci fosse stato il petrolio la Comunità Internazionale avrebbe sicuramente già affrontato e risolto il problema della crisi medio orientale, ma trattandosi di soli diritti umani non sempre se ne è interessata come avrebbe dovuto. Giusti gli appelli al cessate il fuoco rivolti ad entrambe le parti, giusti gli appelli alla ripresa della diplomazia e del dialogo, ma la Comunità Internazionale, Europa compresa, si deve battere il petto per essersi interessata a corrente alternata del problema israelo-palestinese, e di essersene interessata davvero solo a fronte di episodi di violenza, come quelli a cui stiamo assistendo, non attivandosi come avrebbe dovuto, invece, nei periodi di tregua, proprio quelli in cui l’azione diplomatica avrebbe potuto produrre maggiore effetto. La questione medio-orientale in tante occasioni ha concretamente rappresentato il rischio del venir meno della pace internazionale: adesso sarà bene operare non solo perché i venti di guerra vengano a cessare quanto prima, ma in modo che, una volta tornata una stabile tregua, si operi affinché la questione venga finalmente risolta fino in fondo una volta per tutte”.

Il figlio di Di Pietro lascia l’Idv: La mia colpa? Sono figlio di mio padre

Il figlio del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, Cristiano, chiamato in causa nell’ambito dell’inchiesta ‘Global Service’, lascerà l’Italia dei Valori. Lo ha comunicato in una lettera che il padre ha pubblicato sul suo blog.
«Cristiano Di Pietro, mio figlio – scrive l’ex pm a commento della lettera – uscirà dall’Italia dei Valori. Lo trovo un gesto corretto e per certi versi forse eccessivo visto che non è nemmeno indagato, ma lo rispetto e ne prendo atto».

La lettera è indirizzata all’onorevole Giuseppe Astore, presidente dell’ufficio politico regionale dell’Idv di Campobasso, a Giuseppe Caterina, segretario regionale di Campobasso e ai componenti dell’ufficio di presidenza nazionale dell’Idv.

«Gentili amici – scrive Cristiano Di Pietro – ho fatto e
faccio il mio dovere di consigliere comunale e provinciale senza mai aver infranto la legge (e infatti nessuna autorità giudiziaria mi ha mai mosso alcun rilievo). Eppure mi ritrovo tutti i giorni sbattuto in prima pagina come se fossi un appestato».

Intercettazioni: Alta tensione Lega-Berlusconi

 La Lega cade dalle nuvole, dalle parti di Bossi non risulta che ci sia un’intesa con Berlusconi sul divieto di intercettare. O meglio: l’accordo raggiunto a suo tempo, dopo non poche discussioni, riguardava il disegno di legge Alfano, che ora si trova all’esame del Parlamento dove segue il suo corso. Altre novità non risultano, per cui vengono lette con stupore le dichiarazioni del premier: «Ne ho parlato con Bossi e con Maroni, che mi hanno dato via libera…». Oggetto del contendere sono i reati contro la pubblica amministrazione. Così numerosi che, teme il Cavaliere, di fatto i pm avrebbero la scusa per intercettare qualunque telefonata. Dunque vorrebbe correggere il testo Alfano limitando l’ascolto delle conversazioni ai soli delitti di mafia, di terrorismo e a quelli con pene edittali superiori a 15 anni di galera. Omicidio sì, corruzione no.

«A noi sta bene il disegno di legge già presentato», aveva sostenuto invece ieri sulla «Stampa» il capogruppo del Carroccio alla Camera, Cota. E Calderoli, lette le esternazioni del premier, scuote perplesso il capo: «Non c’è motivo di scostarsi dal testo Alfano. Ricordiamoci sempre che il meglio è il peggior nemico del bene».

La Lega Nord sbarca in Sardegna

 Dopo il Lazio, dove a Latina il 18 dicembre scorso, e’ stato presentato ufficialmente il Carroccio e inaugurata la sede nel centro storico della citta’ pontina, anche la Sardegna e’ diventata ”terra di conquista” di Umberto Bossi e di tutto il movimento della Lega Nord. Artefice dell’iniziativa nell’isola, il senatore Fabio Rizzi che spiega cosi’ l’iter dell’avvicinamento di alcuni cittadini sardi con il Carroccio: ”Già da qualche mese – racconta il sen. Rizzi – mi è stato manifestato, da alcuni amici sardi, il bisogno di una presenza della Lega Nord in Sardegna, sostenendo che il Nostro Movimento ha come metodologia e profonda caratteristica quella di saper realmente, profondamente e costruttivamente interpretare i bisogni del Territorio. La convinzione che anche a livello Sardo la Lega avrebbe saputo interpretare tali bisogni è via via cresciuto, fino a raggiungere una ventina di sostenitori, 2 dei quali, Mauro Morlè, pescatore e Fabrizio Pirina, imprenditore del Sughero, hanno presentato la domanda per diventare, all’inizio dell’anno, Militanti della Lega Nord!”- Con tanto entusiasmo, continua Fabio Rizzi, ”Morlè e Pirina hanno addirittura, assolutamente autofinanziandosi, a proprie spese, affittato un locale in pieno centro, di fronte alla chiesa, a Trinità d’Agultu e di Vignola, provincia di Olbia-Tempio, ex Sassari, a metà strada tra S. Teresa di Gallura e Castelsardo, per creare una Sede ed avere un punto di ritrovo tra i Sostenitori Leghisti!”- Ed ovviamente per avere un “Campo Base”, molto visibile, secondo il senatore del Carroccio, da cui partire ”per la diffusione dell’ideologia Leghista, iniziando dalla Gallura, fino a tutta la Sardegna!”

Tengenti a Pescara: Il PD contro i giudici

Mentre infuriano le polemiche sull’inchiesta sulle presunte tangenti al comune di Pescara, la Cassazione interviene per affermare che l’indagine non è minata dalla scarerazione del sindaco Luciano D’Alfonso.

Le polemiche: Pd contro i giudici. «Si tratta di una vicenda grave, e Veltroni ha fatto bene a definirla così». Il ministro della Giustizia del governo ombra del Pd Lanfranco Tenaglia commenta così, in un’intervista a Sky Tg24, la vicenda del sindaco di Pescara finito agli arresti domiciliari per qualche giorno e poi liberato. Il gip di Pescara Luca De Ninis infatti due giorni fa, dopo l’interrogatorio di garanzia e le dimissioni del “primo cittadino”, ha deciso di scarcerare l’ex sindaco Luciano D’Alfonso per il quale aveva convalidato, nove giorni prima (il 15 dicembre), gli arresti domiciliari.

«Forse – sottolinea Tenaglia – sarebbe stata necessaria più prudenza nell’emettere i provvedimenti di custodia cautelare, anche perché ci sono state conseguenze gravi, come le dimissioni del sindaco di Pescara. Quando prendono questo tipo di decisioni, i magistrati devono agire con prudenza e rispetto delle procedure». «Ora – aggiunge l’esponente dei democratici – ai magistrati chiediamo di fare presto, perchè i cittadini hanno diritto di sapere presto quello che è accaduto a Pescara e quale sarà il destino della giunta».

Per il 2009, le proposte alternative del Governo Ombra del PD

 Otto mesi di governo e una sequenza di errori da matita blu e rossa da far paura. È il bilancio dei ministri del governo ombra sul 2008 del governo Berlusconi. Dalla social card, dal Lodo Alfano fino alla riforma scolastica, ai tagli alle forze di polizia e alla difesa dei beni culturali la lista è lunga e nelle ultime settimane si è arrivati all’aumento del prelievo dalle tasche dei cittadini che passa per l’abolizione degli sgravi del 55% sulle ristrutturazioni.

Matteo Colaninno (Sviluppo economico)
Il decreto salva crisi è sbagliato. Non è la social card che rimette in moto l’economia. Berlusconi è come il venditore di almanacchi di Leopardi che diceva ‘il prossimo anno sarà migliore’. Vanno aiutate le famiglie, i precari, i giovani in cerca di lavoro estendendo a loro gli ammortizzatori sociali per coniugare flessibilità e sicurezza.

Di Pietro (IdV): Non c’è figlio che tenga, magistrati vadano avanti

“Le intercettazioni sono un strumento necessario e chi, come me, non ha nulla da temere” può liberamente dire “i magistrati vadano avanti”. Lo ha dichiarato il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la pubblicazione di alcune intercettazioni che indirettamente chiamerebbero in causa lui e suo figlio Cristiano a proposito delle inchieste napoletane.

“Non c’è figlio che tenga – dice a chiare lettere il leader dell’Idv – E siccome non ho nulla da temere, non ho niente da nascondere e quindi posso dire solo ‘buon lavoro ai magistrati’. Non so se questo telefilm, che non ha né capo né coda, sia stato fatto uscire oggi ad arte. Ma cosa importa? Non mi unirò, come in molti speravano, alla politica paludata che se la prende con i magistrati e chiede la riforma delle intercettazioni. Anzi dico: benvengano le intercettazioni e la pubblicazione sui giornali quando non sono coperte dal segreto di istruttoria”.

“L’informazione – prosegue Di Pietro – faccia il suo dovere e informi tutti su tutto. I magistrati facciano il loro dovere e indaghino su tutto”.