Vince la Forleo. Vince una battaglia importante e la vince al Csm che l’ha assolta. Il gip di Milano era accusata di aver violato i suoi doveri per i contenuti dell’ordinanza con la quale, nel luglio del 2007, chiese alle Camere l’autorizzazione all’uso di intercettazioni che riguardavano alcuni parlamentari nell’ambito della vicenda Unipol. “Ora spero che anche De Magistris abbia giustizia”, ha commentato la Forleo.
Assoluzione perché il fatto non costituisce illecito disciplinare. Così la sezione disciplinare del Csm , presieduta da Nicola Mancino, ha assolto il gip di Milano Clementina Forleo dalle accuse che le erano state mosse dalla Procura generale della Cassazione, riguardo l’uso delle intercettazioni, disposte nell’ambito delle inchieste sulle scalate bancarie, nelle quali comparivano anche alcuni parlamentari, tra cui gli esponenti del Pd Massimo D’Alema e Piero Fassino.
“La nuova stagione parlamentare porti avanti il percorso delle riforme di cui ha assoluto bisogno l’amministrazione della giustizia nel suo insieme”.
Bandire l’uso delle intercettazioni. Dopo il reato di immigrazione clandestina, per il premier Silvio Berlusconi è questa la priorità per l’Italia. Guerra quindi a chi ne fa ricorso, una guerra che coincide anche con il carcere. Il nuovo presidente del Consiglio ha detto chiaramente durante il congresso dei giovani imprenditori, tenutosi a Santa Margherita Ligure, che la vera urgenza è bandire l’uso delle intercettazioni nelle indagini dei magistrati e punire duramente che le fa e chi le pubblica, per questo ha anche annunciato che nel prossimo Consiglio dei ministri sarà varato un provvedimento che vieterà in maniera assoluta l’uso delle intercettazioni telefoniche, tranne che per quelle indagini su mafia, camorra, ndrangheta e terrorismo. Resteranno fuori dunque i reati finanziari e altre cose. E non è finita qui, perché Berlusconi ha anche fatto sapere che sarà prevista una pena di cinque anni per chi le ordina, cinque per chi le esegue e cinque per chi le pubblica. In poche parole un’altra legge ad personam e un vero attacco alla libertà di stampa. Difatti ha anche avvisato che gli editori che le pubblicheranno saranno previste “penalizzazioni finanziarie importanti”.