Industria: Crescita record per i prezzi alla produzione

Secondo i dati Istat, a giugno i prezzi alla produzione industriale sono aumentati dello 0,8% su base mensile e dell’8,2 per cento rispetto al giugno 2007. La variazione su base annua è la più alta dal 2003. In sei mesi i prezzi alla produzione sono cresciuti del 6,7% annuo. Al netto dell’energia, l’indice è variato di + 0,5% su mese e di + 4,2% su anno. In termini congiunturali si registrano le seguenti variazioni degli indici dei prezzi: beni di consumo + 0,3%; beni strumentali +0,4%; beni intermedi + 0,5%; energia +2%. Rispetto al mese di giugno 2007, sono state registrate le seguenti variazioni: + 4,4% per i beni di consumo (+2,9% per i beni di consumo durevoli e +4,6% per i beni di consumo non durevoli), +3,1% per i beni strumentali, +4,6 per cento per i beni intermedi e +23,8% per l’energia. Nei primi sei mesi del 2008, l’incremento più elevato rispetto allo stesso periodo del 2007 è stato registrato dal raggruppamento dell’energia (+18,0%).

Vendite al dettaglio: a maggio +0,2 per cento

Secondo l’Istat, le vendite al dettaglio a maggio sono aumentate dello 0,5% rispetto a maggio 2007 con un aumento del 2,2% degli alimentari e una flessione dello 0,7% dei non alimentari. Su base mensile le vendite sono aumentate dello 0,2%. A maggio, l’inflazione era stata del +3,6%, mentre per alimentari e bevande analcoliche si era attestata al +5,8%. La variazione tendenziale positiva dello 0,5% a maggio è il risultato dell’aumento del 2,6% delle vendite nella grande distribuzione e dalla flessione dello 0,9% nelle imprese operanti su piccole superfici. L’andamento delle vendite è risultato più favorevole nella grande distribuzione sia per i prodotti alimentari, che per quelli non alimentari (rispettivamente +3% e +1,2%, rispetto al -0,4% e -1% registrati nelle imprese operanti su piccole superfici).

In picchiata a luglio la fiducia dei consumatori

Forte calo a luglio della fiducia dei consumatori. Lo riferisce l’Isae, spiegando che l’indice si attesta a 95,8 da 99,9 dello scorso mese, sui minimi dal novembre 1993. Gli indicatori relativi al quadro economico generale e alle aspettative a breve termine segnano le flessioni più significative, passando rispettivamente da 81,6 a 72,2 e da 97,6 a 88,4. La fiducia sulla situazione personale degli intervistati passa da 109,9 a 108,9, mentre quella relativa alla situazione economica corrente rimane sostanzialmente invariata a 103.

Maggio da dimenticare per l’industria italiana

Ordinativi e fatturato dell’industria in sostanziale calo a maggio. Gli ordini totali, secondo i dati Istat, sono calati del 3,1% congiunturale (indice destagionalizzato a 120,6) e del 5,3% tendenziale (indice grezzo a 118,3), segnando il dato più basso dal gennaio 2004. Il fatturato, invece, è sceso dell’1,7% rispetto ad aprile (indice destagionalizzato a 125,8) e del 2,7% tendenziale (indice grezzo a 128,6).

Per gli ordini, la componente nazionale è scesa del 3,6% mensile e del 4,8% annuale, mentre quella estera è scesa del 2% su mese e del 6,2% su anno, registrando la flessione più forte da dicembre 2005; per il fatturato la componente nazionale è diminuita dell’1,5% mensile e del 3,2% annuale, quella estera del 2,2% mensile e dell’1,5 annuale. Rivisto al ribasso il dato congiunturale degli ordini di aprile, che passa da +1,2% a +0,5%. Nel confronto dei primi cinque mesi del 2008 e lo stesso periodo dell’anno precedente, il fatturato ha registrato un incremento del 3,8% e gli ordinativi un aumento tendenziale del 4,5%.

Bankitalia: economia in stagnazione, è allarme consumi

 Crescita del Pil che non supererà lo 0,4% nel 2008 e nel 2009, consumi in stagnazione, investimenti al palo, potere d’acquisto delle famiglie eroso dalla corsa del costo della vita, produzione industriale in calo dell’1% nel secondo trimestre. Il Bollettino economico di luglio della Banca d’Italia disegna un Paese fermo, malato di scarsa produttività, alta inflazione e redditività delle imprese in flessione. E se ci sono rischi, avverte Palazzo Koch, sono verso un ulteriore peggioramento del quadro se il prezzo del petrolio dovesse continuare a salire.

Il prodotto interno lordo crescerà di appena lo 0,4% sia quest’anno che il prossimo, con un taglio pari rispettivamente allo 0,6% e allo 0,7% rispetto alle stime di gennaio scorso. Una revisione, spiega Bankitalia, “attribuibile in primo luogo all’effetto dell’aumento delle materie prime importate sui prezzi finali al consumo; riducendo la capacità di spesa delle famiglie, esso contiene la dinamica dei consumi privati e induce, per via delle minori prospettive di domanda, un ridimensionamento dei piani di accumulazione di capitale da parte delle imprese”.

Inflazione: l’Istat conferma la stima, mai così critica dal 1996

A giugno l’inflazione è salita al 3,8% dal 3,6% di maggio, portandosi così ai massimi dal luglio 1996. Lo ha comunicato l’Istat, confermando la stima provvisoria e aggiungendo che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha registrato una variazione del +0,5% rispetto a maggio e del +4% su giugno 2007, la variazione tendenziale più alta dal gennaio 2001. L’inflazione di fondo, cioè escludendo i beni volatili, si porta al 2,7% (dal 2,6% di maggio), mentre il tasso di inflazione acquisito per il 2008, ovvero quello che si registrerebbe se l’indice dei prezzi al consumo rimanesse allo stesso livello misurato a giugno nella restante parte dell’anno, è al 3,2%.

Draghi: L’inflazione minaccia i consumi

 “L’aumento dei prezzi erode il potere d’acquisto, abbassa il valore reale della ricchezza finanziaria, contribuisce al rallentamento dei consumi e della crescita”. Lo ha detto il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, intervenendo all’assemblea dell’Abi aggiungendo che se l’accelerazione dei prezzi continuerà anche nei prossimi mesi sarà possibile una riduzione dei consumi in Italia “di circa 2 punti entro il prossimo anno”.

Secondo Draghi, l’accelerazione dei prezzi “osservata dall’estate del 2007 ha portato fino ad oggi ad una minore crescita del reddito disponibile di oltre un punto percentuale, che sale a tre se si tiene anche conto delle perdite di valore reale della ricchezza finanziaria”.

Istat: in calo la spesa “reale” delle famiglie

 Nel 2007 la spesa media mensile delle famiglie italiane è stata 2.480 euro, lo 0,8% in più rispetto all’anno precedente. La variazione se confrontata con l’inflazione all’1,8% e alla crescita del valore del fitto figurativo evidenzia che l’aumento in termini nominali e’ in realtà una flessione in termini reali. E’ la prima volta dal 2002 che i consumi delle famiglie mostrano una flessione in termini reali. Per la prima volta, in sostanza,

l’Istat riscontra nell’andamento delle spese delle famiglie italiane un calo nei consumi che, negli anni precedenti erano invece risultati fermi. Secondo i tecnici dell’Istituto di Statistica “le famiglie si sono attrezzate con una strategia generalizzata di contenimento della spesa attraverso diminuzioni nelle quantità e razionalizzazione negli acquisti”:

Manovra: arriva il “decretone”, si va verso la fiducia

La Robin tax resta, anche se ci saranno aggiustamenti tecnici. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha fatto sapere da Bruxelles che l’ipotesi di abolire la tassa sui petrolieri, le assicurazioni e le banche è “destituita di ogni fondamento”. Ad annunciare la novità era stato il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Gianfranco Conte: “l’orientamento del Governo è di abolirla”, aveva detto. Poi, però, la retromarcia: “mi sono spiegato male, resta”. Nella sua precisazione Conte ha tuttavia confermato che è intenzione del Governo quella di apportare “aggiustamenti tecnici” alla norma.

Lo stop alla Robin Tax era comunque solo una delle novità che in queste ore l’Esecutivo ha messo in cantiere per la manovra. Un’altra ‘new entry’ è l’abolizione dei ticket sanitari. Ci vogliono però oltre 800 milioni e quindi il lavoro più duro è la ricerca delle coperture. Le voci che concorreranno saranno molteplici e potrebbero esserci anche dei tagli alle spese ‘extra’ (vedi consulenze) del pubblico impiego. Poi ci sarà un emendamento del Governo sul patto di stabilità interno, “al fine di definirne meglio – ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas – il contenuto e di introdurre meccanismi di premialità”. Idem sul fronte del Piano casa: “il Governo – ha detto sempre Vegas – ha intenzione di definire meglio il contenuto”.