Umberto Bossi oggetto di polemica politica

 Roma – E’ già scontro all’interno del centrodestra tra Pdl e Lega, anche se ora Berlusconi nega esista un caso Bossi. “Se il PdL vincerà le elezioni non avrà problemi da Bossi che d’altra parte non intralciò mai l’azione del precedente esecutivo Berlusconi, come invece fece l’Udc”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in un’intervista su Rai News 24. “Non si è mai verificato nei 5 anni del nostro governo – ha detto Berlusconi – che ci fosse un solo punto in cui la Lega ha contrastato l’esecutivo. I contrasti sono venuti dall’Udc”.

Il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie Gianfranco Rotondi, uno degli alleati più stretti del leader del PdL, però puntualizza: “Quelle di Bossi sono battute, si capisce, e, appunto per questo, non vanno strumentalizzate dalla sinistra. Una forza di governo, però, deve pesare le parole e noi vogliamo che Berlusconi torni al governo con una Lega protagonista della ripresa italiana”.

Con questa lettera, Giuseppe Pizza ritira la DC dalla competizione elettorale

LETTERA DEL SEGRETARIO PIZZA AL CAPO DELLO STATO, AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ED AL MINISTRO DELL’IN 07/04/2008

Roma, 7 aprile 2008

Ill.mo Signor
Presidente della Repubblica
On.le Giorgio Napolitano

Ill.mo Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Romano Prodi

Ill.mo Signor
Ministro dell’Interno
Prof. Giuliano Amato

llustrissimo sig. Presidente della Repubblica, sig. Presidente del Consiglio, sig. Ministro,

nella qualità di Segretario politico del Partito della Democrazia Cristiana – DC, e soprattutto quale cittadino rispettoso delle Istituzioni, sento il dovere di rivolgermi alle SS. LL.

La vita di uno Stato democratico si fonda sul voto liberamente espresso dal popolo sovrano.

L’esercizio di questo diritto, per dare legittimità che non sia solo formale agli Organi costituzionali frutto della scelta degli elettori, deve potersi svolgere nella massima serenità, limpidità e chiarezza, senza cioè alcuna zona d’ombra che possa poi, in futuro, indurre perplessità e così minare nelle fondamenta la legittimazione delle Istituzioni democratiche.

Un’altra settimana di passione per Alitalia

 Si apre una settimana cruciale per le sorti di Alitalia. Oggi si riunisce il cda di Air France-Klm e c’è attesa per la relazione che il numero uno della compagnia francese, Jean Cyril Spinetta, farà sull’esito della trattativa con i sindacati italiani. Il manager concorderà con il Consiglio la nuova strategia da mettere in campo e, soprattutto, verificherà i margini di manovra ancora possibili nella partita che sta giocando Oltralpe. Domani sarà la volta del cda di Alitalia, chiamato a verificare la sussistenza degli elementi necessari a garantire la continuità aziendale. Un passaggio fondamentale per capire quale spazio di tempo ci sia per trovare una soluzione diversa rispetto allo spettro, che continua ad aleggiare, del commissariamento. Infine, mercoledì, proprio alla luce di quanto sarà emerso il giorno prima, è atteso un nuovo round nel confronto tra Alitalia e sindacati, per mettere a punto eventuali correttivi, o ulteriori interventi, per l’attuazione del piano stand alone messo appunto dall’ex presidente Maurizio Prato, che e’ operativo dal 30 marzo scorso.

Di Pietro ( Italia dei Valori): Fate attenzione a chi sono i candidati

 “Rivolgo un avviso ai naviganti: sono state depositate le liste per la campagna elettorale e per la presentazione dei candidati che andranno in Parlamento.

Noi dell’Italia dei Valori abbiamo chiesto ai nostri candidati anche il certificato penale, oltre che quello elettorale. Di condannati non ne abbiamo.
Vi prego di guardare che cosa è successo in alcuni altri partiti, e lo dico perché ho notato alcuni nomi che ricordo da quando facevo il magistrato. Anche allora li vedevo elencati uno dietro l’altro, ma erano elencati nel registro degli indagati, qualcuno nell’elenco dei processati e, addirittura, qualcuno con sentenza penale passata in giudicato. Allora rifletto, al di là delle belle parole di “legalità, sicurezza e giustizia”, al di là delle belle parole di “ricambio generazionale” e “il nuovo”. Avete visto Casini che dice “il nuovo”, poi candida Cuffaro. Avete visto Berlusconi che dice ”rialzati Italia”, poi ha fatto rialzare Sciascia, direttore finanziario del suo gruppo editoriale, che era quello che creava i fondi per pagare le mazzette tramite Berruti alla Guardia di Finanza: sono stati condannati entrambi, Berruti e Sciascia. Berruti è già stato in Parlamento, Sciascia ce lo mandano adesso. Allora, state attenti alle candidature, perché attraverso di esse vi accorgete di chi fa sul serio e chi ci marcia sopra, cercando di turlupinarvi un’altra volta.

Bossi (Lega): pronti a tutto contro la canaglia romana che vuole impedire il voto

“I veneti, i piemontesi, i lombardi non permetteranno questo imbroglio. Il ministro dell’Interno ha fatto stampare schede in cui di fatto non si può votare. Con due simboli collegati, in cui chi vota per uno vota per due e quindi crea confusione”. Usa parole dure il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, contro le schede elettorale stampate dal Viminale che, disponendo i simboli dei partiti orizzontalmente e uno attaccato all’altro, fanno confusione e inducono i cittadini in errore.

Veltroni: Non esiste pareggio. Chi vince governa, no a grandi coalizioni

“Pareggio? Non ci può essere pareggio. Chi prende un voto di più vince e chi vince governa. Nessuna grande coalizione”. Walter Veltroni, intervistato da ‘Telecamere’, non mette nel conto un risultato incerto delle elezioni, ma torna a ribadire che la separazione delle responsabilità non equivale a un conflitto permanente tra maggioranza e opposizione.

“Questo non toglie – dice infatti il leader PD – che ci vuole un rapporto più civile tra governo e opposizione perché solo da noi succede che si abbandona l’Aula, come accadde quando si votò per l’ingresso dell’Italia in Europa. E chissà cosa sarebbe successo se avesse prevalso quella metà che lasciò l’Aula della Camera…”.

I candidati della Lega giurano a Pontida. Bossi: abbatteremo il cantralismo romano

 Si è conclusa da poche ore la cerimonia che a Pontida ha visto giurare i candidati della Lega Nord alla prossime elezioni politiche. “Sferreremo un colpo mortale al centralismo canaglia romano”, ha detto Umberto Bossi durante il suo intervento. “Siamo stanchi di essere derisi, derubati, schiacciati dal centralismo di Roma. Attaccheremo”, ha incalzato il leader del movimento fra gli applausi. “Noi rappresentanti dei popoli padani giuriamo di difendere i nostri popoli dal centralismo romano, che come tutti i centralismi è un centralismo canaglia”, ha ripetuto Bossi. “Lo facciamo non solo per vincere un’elezione. Gli uomini della Lega si sono messi insieme per la libertà, non solo per vincere un’elezione”. Poco prima del discorso del Capo, i rappresentanti dei popoli padani erano intervenuti, dal Sud Tirolo alla Lombardia, dal Piemonte al Veneto, con dei brevi interventi in dialetto: “E’ stato emozionante sentire parlare nelle varie lingue dei popoli padani – ha detto poi il segretario -, vuol dire che c’è qualcosa di forte e di profondo. Le coscienze sopite ora si sono svegliate e mai più si addormenteranno”.

Casini rilancia l’appello della FAVO per i malati di cancro

 “Le forze politiche, soprattutto, hanno il dovere e la responsabilita’ di offrire ai malati di tumore e ai loro familiari le condizioni migliori sia per la cura che per la riabilitazione”. Così, in una lettera al presidente della Favo (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), Francesco De Lorenzo, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini ha accolto l’appello dei malati di cancro lanciato dalla Favo con una lettera ai candidati premier in marzo.
Casini assicura il proprio impegno a “lavorare, al Governo o in Parlamento – si legge nella missiva – per compiere le scelte strategiche necessarie ad assicurare ai malati cronici e ai guariti un’adeguata assistenza socio-sanitaria, garantire la riabilitazione oncologica dal momento della diagnosi, applicare correttamente le leggi a tutela dei malati e delle loro famiglie, fare nuove leggi per assicurare il diritto al lavoro durante e dopo le cure, favorire la somministrazione appropriata dei nuovi farmaci mirati, e rendere effettiva l’accessibilita’ alla terapia del dolore mediante la semplificazione delle procedure”.

Categorie UDC

Boselli (Ps): garantismo a targhe alterne da parte di Pd e Pdl

 Nuova pesante ingerenza da parte dei giudici nella vita politica. Dopo il caso Mastella e quello Pizza, è stata la volta dell’ex Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio iscritto nel registro degli indagati della procura di Potenza con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione e corruzione.
L’indagine è nelle mani del pm anglo-napoletano John Henry Woodcock, che più volte ha dato prova di eccessivo protagonismo. Secondo l’ipotesi accusatoria, il ministro, grazie a questi rapporti, e ai favori fatti e ricevuti, avrebbe viaggiato in Italia e all’estero non pagando una lira di tasca sua. Pecoraro ha rinunciato immediatamente all’immunità parlamentare chiedendo che venga fatta immediata chiarezza.
“Un giudice – ha commentato Enrico Boselli – ha fatto condannare, poi abbiamo scoperto senza motivo, Mastella. Ed è stato preso a pretesto per far cadere il Governo. Un altro giudice ha fatto di tutto per far slittare le elezioni, riammettendo la lista della Dc di Pizza. Ed ora un giudice afferma pubblicamente di indagare su Pecoraro Scanio, a meno di 7 giorni dalle elezioni, per dei favori fatti ai privati dal Ministero dell’Ambiente. Non entro nel merito dell’inchiesta, ma se questo giudice avesse fatto l’appello dell’inchiesta il 15 aprile non sarebbe stato più corretto per tutti?”.
“E’ assordante – ha aggiunto Boselli – il silenzio dei due maggiori partiti attorno a Pecoraro Scanio.