Lega: Ok impronte a tutti, ma l’ordinanza Maroni resta

di isayblog4 13 views0

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Il ministro dell’Interno Roberto Maroni accoglie favorevolmente la norma, inserita nella Finanziaria, che prevede la rilevazione delle impronte digitali a tutti i cittadini dal 2010 ma precisa che questo “non supera l’ordinanza sul censimento nei campi nomadi”, che quindi non verrà ritirata. “Tutto ciò che va nel segno di garantire maggiore sicurezza va benissimo”, spiega Maroni. Con la norma inserita in finanziaria, “il sistema della sicurezza avrà maggiori informazioni non solo per quanto riguarda i criminali, non solo per quanto riguarda le identificazioni di chi è sconosciuto, cioè coloro che vivono nei campi nomadi, ma anche un’identificazione più certa per chi è già conosciuto, i cittadini italiani iscritti all’anagrafe. L’iniziativa dà più strumenti per avere le certezze che servono per garantire sicurezza. E’ una norma che approvo in pieno, ma che non cambia nulla rispetto all’azione che stiamo facendo perchè questa è un’azione che stiamo facendo adesso per riconoscere e dare un’identità a chi un’identità non ce l’ha: non sappiamo chi c’è nei campi nomadi”. “Perchè dovrei ritirare l’ordinanza? E’ un’ordinanza che riguarda il censimento nei campi nomadi per ottenere l’identificazione di chi c’è. Si fa attraverso i rilievi fotosegnaletici, tra cui le impronte digitali. Tutto il resto è polemica strumentale. Veltroni si vada a rileggere il Patto per Milano sicura sottoscritto dal ministro Amato, governo Prodi: lì si parlava di emergenza rom, la discriminazione etnica era lì. Nella nostra ordinanza – rileva l’esponente del Carroccio – non si parla mai di rom, si parla di campi nomadi”. A giudizio di Maroni, chi a sinistra “continua ad accusarci di discriminazione etnica dovrebbe avere la decenza di stare zitto e l’onestà di chiedere scusa per le accuse infondate, strumentali, faziose e false rivolte al governo. Le polemiche non mi impressionano e non mi interessano perchè sono basate su un falso: il governo italiano è stato accusato di comportamenti discriminatori sulla base di un presupposto falso, cioè che queste ordinanze siano prese nei confronti dell’etnia rom. Questo è un falso: sono ordinanze – spiega Maroni – che riguardano una situazione di fatto di campi nomadi abusivi, a Roma ce ne sono oltre cento, dentro i quali non si sa chi c’è. Non c’è nessuna discriminazione su base etnica le polemiche sono fasulle e tarocche, basate su un falso, chi le fa dovrebbe semplicemente vergognarsi e chiedere scusa”.

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