Napolitano firma decreto, ma sottolinea responsabilità

di isayblog4 25 views0

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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il decreto recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, approvato ieri dal Consiglio dei ministri per far fronte ai gravi rischi per l’Italia determinati dalle tensioni sui mercati internazionali, ma ha sottolineato che resta ferma la necessità di un confronto aperto in Parlamento e sul piano sociale, attento alle proposte avanzate con la responsabilità che l’attuale delicato momento richiede.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: ”La manovra messa a punto in una settimana mostra che è venuta fuori la capacità di un gruppo. Credo di poter affermare che difficilmente un altro governo in Europa avrebbe potuto fare un lavoro come quello che abbiamo fatto noi, in così poco tempo, e a dare vita a un provvedimento così importante come contenuti. Dal lavoro di questi giorni esce l’immagine di un governo solido che tiene e che è capace di lavorare e di rispondere con tempestività alle emergenze”.
Il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: ”Una manovra depressiva, poco credibile e ingiusta. Dal 20 agosto in poi, una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto volto a perfezionare una più compiuta proposta alternativa agli interventi del governo, a presentare gli emendamenti in Parlamento ed a sollecitare il sostegno dell’opinione pubblica”.
Dalla Uil giudizio positivo sulla manovra per quanto riguarda i tagli dei costi della politica e l’innalzamento dal 12,5 al 20% della tassazione di tutte le rendite finanziarie (titoli di Stato esclusi) perché sono “storiche rivendicazioni” del sindacato guidato da Luigi Angeletti.
La segreteria nazionale del sindacato, invece, definisce “inaccettabili” i provvedimenti relativi al pubblico impiego, in particolare il meccanismo in base al quale i lavoratori rischiano di non percepire la tredicesima.
In una nota della segreteria nazionale si legge: “L’abolizione delle province con meno di 300mila abitanti, l’obbligo di fusione per i comuni con meno di 1.000 abitanti, i cospicui tagli agli stipendi, alle indennità e ad alcuni privilegi dei parlamentari, la cancellazione di 54mila poltrone, sono tutti provvedimenti che vanno nella direzione indicata dalla Uil. Per la prima volta, nella storia della nostra Repubblica, quando si tratta di fare sacrifici, la classe politica comincia da sé: la Uil ritiene di potersi ascrivere il merito di questa svolta”.
La Cisl giudica necessaria la manovra e positive alcune misure contenute ma il provvedimento va migliorato sia sotto il profilo dell’efficacia che su quello dell’equità e dello sviluppo, per cui si impegna a confronti con le rappresentanze parlamentari, delle Regioni e degli enti locali.
Tremonti: “La parte di sviluppo della manovra è fatta dalla parte sul lavoro, le professioni e la riforma dei servizi pubblici locali. Nel patto di stabilità c’è un disincentivo-incentivo a mettere sul mercato le aziende locali. Pensiamo che il meccanismo possa funzionare. Il testo è in corso di bollinatura per recepire le modifiche fatte ancora ieri in Consiglio dei ministri poi andrà al Quirinale e domani, da mezzanotte, sarà in Gazzetta Ufficiale”.
Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli: “A livello dei parlamentari già c’è stato un intervento degli uffici di presidenza di Camera e Senato con la riduzione delle componenti accessorie. Noi siamo intervenuti rispetto all’indennità fissata dalla legge e abbiamo applicato ai parlamentari quanto previsto per i dipendenti del pubblico impiego raddoppiando l’entità dei tagli: 10% tra 90 e 150.000 euro e 20% sopra i 150.000”.
“Abbiamo introdotto una modifica per legge ordinaria che anticipa la modifica all’articolo 41 della Costituzione. Abbiamo anticipato, come per il taglia leggi. Entro un anno – prosegue Calderoli – la legislazione statale e regionale e l’attività regolamentare dei comuni deve recepire questa indicazione. Viceversa tra un anno saranno abrogate le norme che contrastano con i principi del futuro articolo 41″.

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