News da Strasburgo. Il piano casa europeo per il futuro

di isayblog4 23 views0

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Il Parlamento europeo ha approvato una revisione della direttiva sull’ efficienza energetica nell’ edilizia, stabilendo il principio del “consumo zero” per gli edifici costruiti dal 2019 in avanti. Norme anche per quanto riguarda le ristrutturazioni di immobili a partire dal 2011. Gli edifici europei del futuro (costruiti dopo il 31 dicembre 2018) dovranno produrre tanta energia quanta ne consumano.

E ne consumano parecchia, stando alle stime presentate al Parlamento europeo, a Strasburgo, dove l’ assemblea ha approvato a larghissima maggioranza (549 voti a favore, 51 contrari, 26 astenuti) una revisione alla direttiva sul rendimento energetico nell’ edilizia. Gli edifici sarebbero responsabili per il 40% del consumo totale di energia nell’ Ue, e per il 50% del solo consumo di gas, per il quale l’ Unione dipende pesantemente dalle importazioni dai paesi terzi. Inoltre, nell’ obiettivo consumo zero per il 2019, l’ Europarlamento ha precisato che l’ energia prodotta dagli immobili per compensare quella consumata dovrà provenire da fonti rinnovabili.

Il testo contiene anche disposizioni obbligatorie riguardanti il rinnovo e il restauro degli edifici esistenti, e prevede che gli Stati membri presentino entro il 30 giugno 2011 dei piani d’ azione nazionali contenenti gli strumenti finanziari (prestiti agevolati, incentivi e riduzioni fiscali, disposizioni riguardanti i fornitori di energia etc.) per migliorare l’ efficienza energetica degli edifici. La revisione odierna si inserisce su un testo preesistente sull’ efficienza energetica nell’ edilizia, che però aveva impatto solo per gli immobili di oltre 1.000 mq di superficie abitabile.

Le nuove norme invece, che combinano l’ imposizione di nuovi standard minimi di efficienza e l’ attivazione di nuovi strumenti e incentivi finanziari, riguarderanno tutte le nuove costruzioni (con esclusione solo delle piccole case di meno di 50 mq) e, a partire dal 2011 – 2012, anche tutte le ristrutturazioni edilizie importanti, ovvero quelle che riguardino almeno il 25% dell’ edificio o almeno il 20% del suo valore. Faranno eccezione solo gli edifici religiosi, quelli agricoli con basso consumo di energia, gli edifici usati temporaneamente (per meno di 18 mesi) e i palazzi storici protetti il cui carattere rischierebbe di essere compromesso dalle ristrutturazioni a fini di efficienza energetica.

Inoltre gli standard di efficienza energetica si dovranno applicare anche alle singole componenti edilizie e tecniche (finestre, sistemi di isolamento dei muri e dei tetti, caldaie per il riscaldamento, sistemi di aria condizionata etc.) che entrano nelle ristrutturazioni. Altra richiesta di Strasburgo è quella di installare contatori intelligenti per l’ elettricità in tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti. Ogni stato membro sarà responsabile di stabilire i propri requisiti minimi di efficienza sulla base di una metodologia comune che sarà determinata dalla Commissione europea entro il 31 marzo 2010.

Inoltre entro il 30 giugno 2011, la Commissione europea dovrà proporre l’ attivazione di strumenti finanziari aggiuntivi per incentivare l’ efficienza energetica degli edifici. Lo stesso Parlamento europeo ha avanzato tre suggerimenti concreti: aumentare del 15% almeno la quota dei finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) destinata all’ efficienza energetica; stabilire, entro il 2014, un Fondo Ue per l’ efficienza energetica, finanziato dal bilancio comunitario, dalla Bei (Banca europea degli investimenti) e dagli Stati membri, per promuovere investimenti pubblici e privati nel settore; ridurre l’ Iva sui beni e servizi correlati all’ efficienza energetica e alle energie rinnovabili.

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