DDL testamento biologico in discussione al Senato

di isayblog4 12 views0

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In migliaia ieri pomeriggio in Piazza Farnese, in pieno centro di Roma: sono stati in tanti, rigorosamente senza bandiere di partito, come richiesto dagli organizzatori, ad aver risposto all’ appello di Micromega contro il ddl sul testamento biologico in discussione al Senato. E ad applaudire soprattutto l’ intervento telefonico di Beppino Englaro, presentato dal costituzionalista Stefano Rodotà come “un eroe civile”: “Sono convinto che gli italiani non si lasceranno imporre una legge del genere”, afferma il papà di Eluana.

Emblematico lo slogan che campeggiava sopra il palco: “Sì al testamento biologico, no alla tortura di Stato”, seguito dalla frase: “Sì al rispetto della Costituzione, no alla dittatura oscurantista”. Diversi i cartelli e i manifesti contro il Vaticano. Tra tutti uno recitava: “Via il Papa dalla storia”, “No al Papa”. E i manifestanti annunciano: se passerà il ddl sul testamento biologico così come impostato dal governo e dalla maggioranza si potrebbe giungere ‘”ad un referendum abrogativo subito dopo’”. “Ne va della nostra vita”, dicono i promotori della manifestazione.

“La vita appartiene a noi – sintetizza il direttore di Micromega Paolo Flores d’ Arcais – non al governo né alla Chiesa. Noi siamo per la libera scelta, c’ è chi vorrà che gli siano staccate le macchine come Welby, e chi no. In ogni caso è mostruoso che decida una maggioranza”.

“Il centrodestra – aggiunge Pancho Pardi dell’IdV – dice di essere il partito della vita perché vuole impedire a un paziente di esprimere le sue volontà, e chiamano noi partito della morte. Ma siamo noi a tutelare la vita, la volontà del paziente e il libero intendimento di tutti i cittadini”.

Salutato da un lunghissimo applauso, Beppino Englaro dice nel corso del collegamento telefonico con piazza Farnese di considerare possibile la strada del referendum, “se non ci saranno altre strade”, perché “nessuno può costringere gli altri a vivere senza limiti, è semplicemente anticostituzionale”. Una legge, quella voluta al centrodestra, che Englaro aveva definito “una barbarie”, e oggi lo ribadisce: “Si impone una condizione di vita estranea al modo di vivere delle persone, obbligando all’alimentazione l’idratazione forzate: è veramente una barbarie”.

Englaro torna poi sulla scelta di intraprendere la strada della battaglia pubblica “per adempiere alla volontà di Eluana”: “Era stata portata in quello stato clinicamente, era giusto che clinicamente ne uscisse, e tutto doveva avvenire ed è avvenuto alla luce del sole e nella legalità”. “O si crede nello stato di diritto o non si crede. Le battaglie di libertà – conclude tra gli applausi – hanno il loro effetto, le dobbiamo portare fino in fondo”.

Dal palco interviene anche lo scrittore Andrea Camilleri, tra i promotori della manifestazione: “Una qualsiasi legge che limiti la libertà di scelta sarà usata come grimaldello per altri leggi sempre più restrittive delle nostre libertà più preziose. Ho vissuto quattro quinti della mia esistenza in un Paese che continuo ad amare anche se spesso non mi è piaciuto e ora che ho 83 anni abbondantemente superati rischio di morire male per una legge fatta chi non mi ha fatto mai piacere del tutto il mio Paese”. Camilleri cita papa Giovanni Paolo II: “Anche Wojtyla disse “Lasciatemi tornare alla casa del Padre”. La verità è che il Vaticano che spesso condiziona le leggi italiane sta avendo magna pars per interposta persona”.

Ma la presunta scelta di papa Wojtyla è smentita a stretto giro di posta dal medico che lo curò, il dottor Renato Buzzonetti: “Wojtyla, contrariamente a quel che è stato detto, accettò di sottoporsi alla nutrizione artificiale attraverso il sondino nasogastrico che aveva anche Eluana Englaro”. E pertanto la frase citata da Camilleri “fu un atto di preghiera altissima, di profondo ascetismo, un esempio originale e quasi unico di attaccamento alla fede di Dio Padre e, nello stesso, tempo, alla vita, che Giovanni Paolo II ha amato profondamente fino all’ultimo istante”.

A piazza Farnese la senatrice radicale Emma Bonino ha accusato l’ ex segretario del Pd Veltroni di non aver preso una posizione precisa sul tema: “Ho chiesto tante volte in pubblico a Veltroni di partecipare a manifestazioni a favore di una legge laica sul testamento biologico, ma non c’ è mai stato niente da fare. Oggi non mi sembra che questa pavidità gli abbia dato buoni risultati”.

Nel corso della manifestazione molti altri gli interventi dal palco, tra i quali quelli di don Giovanni Franzoni, Dacia Maraini, Mina Welby e Livia Ravera. All’ iniziativa, che è nata sull’ onda di un appello firmato dallo stesso Camilleri, Furio Colombo, Paolo Flores d’ Arcais, Pancho Pardi e Stefano Rodotà, hanno aderito Idv, Rifondazione comunista, Sinistra democratica e Partito Radicale. Flores D’ Arcais dal palco ha ringraziato in particolare l’ Idv, che “ha messo a disposizione le sue strutture e i suoi militanti per realizzare questo momento di protesta contro il governo Berlusconi”.

(Foto Ansa)

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