Alfano: Abbiamo i numeri per fare la riforma della giustizia da soli

di isayblog4 15 views0

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“Lo scontro tra procure fa emergere qualcosa di gravissimo e incomprensibile per i cittadini, crea allarme e confusione. Dobbiamo, invece, preservare la fiducia dei cittadini nella giustizia”. Cosi’ si è espresso in un’intervista a ’Il Messaggero’, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha parlato di “patologie oltre ogni limite” che non fanno che confermare “l’urgenza di approvare le riforme per la giustizia con il contributo del Pd e dell’Udc, ma avendo la maggioranza i numeri e la voglia di farle da sola”. Alfano, quindi, insiste “sulla seprazione delle carriere di pm e giudici” e dice di voler “rendere effettivo il principio della responsabilita’ civile dei magistrati. Gli italiani hanno approvato il principio a larga maggioranza. Ora va reso effettivo”.

Alfano, intervendo sulla tempestivita’ di azione del Csm, ha osservato che “e’ il segno della piena consapevolezza che la vicenda di Catanzaro e di Salerno necessitava di un urgentissimo punto fermo, pena la delegittimazione dell’intero sistema giudiziario a cominciare dal suo apice, dal suo vertice, cioe’ dal Csm. Per questo ho apprezzato la tempestivita’ del Csm che peraltro ha fatto emergere dei risvolti inquietanti relativamente ai quali mi pare che anche a Palazzo dei Marescialli non vi sia statata alcuna reticenza.

Qui nella sostanza la politica non c’entra. Se i magistrati di Salerno indagano quelli di Catanzaro e i magistrati di Catanzaro indagano quelli di Salerno, siamo di fronte ad una patologia che va, mi si permetta, oltre ogni limite fin qui conosciuto. Tant’e’ che in quelle ore delicate non intravvedendosi un punto di chiusura del sistema delle garanzie, il capo dello Stato ha ritenuto doveroso intervenire”. E sulla possibilita’ che esista ancora il partito dei giudici, il Guardasigilli afferma: “Io non so se esista ancora il partito dei giudici. Credo che le ultime vicende testimonino la persistenza in Italia di un fenomeno singolare, quello dell’abuso delle intercettazioni, sconosciuto in altri Paesi europei, che vorrei definire con una figura evocata dal professor Panebianco sul Corriere della Sera: la pesca a strascico. Ecco con la pesca a strascico qualche pesce finisce in padella, ma si uccidono molte forme di vita innocenti e si producono danni secolari all’ambiente”. Su come, quindi, il governo fara’ funzionare la giustizia per i cittadini, il ministro spiega che “tre sono le questioni di fondo. Una e’ la giustizia civile: oltre 4 milioni di processi pendenti sono intollerabili, come sono intollerabili dieci anni di attesa, a volte piu’, per una sentenza definitiva. Sono danni incalcolabili per i cittadini, per la giustizia e per l’economia dell’Italia da cui gli investitori stranieri fuggono in quanto le controversie contrattuali non possono attendere anni e anni per le sentenze. Abbiamo messo in campo una riforma che e’ gia’ stata approvata alla Camera e speriamo che il Senato licenzi al piu’ presto per accelerare la soluzione delle controversie in essere e per individuare soluzioni alternative ai tribunali, come la conciliazione, la mediazione”.

La seconda questione e’ il processo penale sul quale, ha sottolineato il ministro Alfano, “occorrera’ attuare pienamente l’art. 111 della Costituzione che parla del giusto processo. Siamo al lavoro e speriamo di portare correttivi significativi anche al processo penale in tempi rapidi. Mentre la terza questione riguarda “le riforme ordinamentali. Vogliamo intervenire sulla Costituzione per far si’ che la parita’ tra accusa e difesa non sia un auspicio ma la realta’. Dobbiamo far si’ che il giudice, per essere equo ed imparziale, sia tanto distante dall’avvocato quanto dal pubblico ministero”. Per Alfano, inoltre, “eccetto la vicenda dell’immunita’ dei parlamentari che non ha mai fatto parte dell’agenda di governo”, dalla separazione delle carriere alla riforma del Csm, dalla certezza della pena alle intercettazioni alla sveltezza del processo penale e civile, sono tutti capitoli che “a pari titolo” hanno priorita’. Il Guardsasigilli quindi interviene anche sullo stato delle carceri italiane, stracolme e occupate “per oltre un terzo da stranieri. Abbiamo deciso di costruire nuove carceri” che possano consentire “le nostre scelte di politica criminale” e garantire che “i detenuti vivano in condizioni dignitose”. Alfano inoltre sottolinea di essersi gia’ impegnato a far aprire i nuovi istituti “che si possono gia’ aprire” e “i primi risultati li avremo a breve”. Alfano, infine, parla di maggioranza “coesa e molto compatta nel procedere alle riforme”, di un “Pd che sta facendo i conti con i risultati del governo locale” e sottolinea la volonta’ di “aprire al dialogo” sulle riforme ma anche di essere “pronti a cambiare da soli”.

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