La Bce riduce i tassi al 2,5 per cento. Londra taglia 100 punti base

di isayblog4 17 views0

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C’era chi aveva “scommesso” su un taglio di 100 punti base. Ma la maggioranza – il 62,5% degli economisti contattati in un sondaggio di Bloomberg – , considerando la natura conservatrice della Banca centrale europea ci ha azzeccato: la riduzione sarebbe stata dell’ordine di 75 basis point. E così è stato: Francoforte ha fatto scendere i tassi di rifinanziamento di 3/4, portandoli dal 3,25% al 2,50%, ossia al minimo da maggio 2006.

Una mossa, ancora una volta, realizzata in un concerto di fatto con altri importanti istituti centrali: la Bank of England, più “abituata” ad interventi decisi, ha ridotto il saggio d’interesse di un intero punto percentuale. Il livello di riferimento del costo del danaro scende così al 2 per cento, il livello più basso dal 1951 (fissato addirittura nel 1939). E prima di Londra, erano intervenute le banche centrali svedese (i tassi Repo sono scesi al 2%) e neo zelandese (maxi-taglio di 150 punti base).

Fed: tagli benvenuti. La decisione della Bce di ridurre il costo del denaro di 0,75 punti percentuali «è benvenuta» dal Fondo Monetario Internazionale. Lo ha detto il direttore delle relazioni esterne del Fi, Caroline Atkinson. «Le mosse sui tassi di interesse questa mattina sono state straordinarie in Eurolandia, in Inghilterra e in Svezia: al Fondo abbiamo sottolineato più volte che le economie sviluppate hanno di fronte a loro un forte rallentamento ed è quindi importante – ha spiegato – affrontare i nodi finanziari e macroeconomici con una serie di misure dai pacchetti fiscali alle decisioni di politica monetaria».

Il tasso sui depositi scende quindi al 2% e quello marginale al 3 per cento. «Il livello di incertezza resta eccezionalmente alto», ha detto il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, secondo il quale ci sono «rischi di una ulteriore contrazione dell’attività economica» in Eurolandia. La Banca centrale prevede, infatti, recessione per il 2009, con una contrazione dello 0,5% del prodotto interno lordo dell’area Euro. Il presidente Trichet ha spiegato che le pressioni inflazionistiche sono diminuite e i prezzi «potrebbero scendere ancora», anche se questo «non influenzerà le decisioni di politica economica», vista, appunto, l’incertezza delle prospettive. «I rischi per la stabilità dei prezzi sono ora più bilanciati che in passato», ha dichiarato Trichet, che auspica che l’attuale crisi economica possa essere un’occasione per riformare i mercati.

Ancora più consistente la Si tratta di un’altra manovra aggressiva da parte della politica monetaria britannica, per un’economia che appare sempre più compromessa dalla crisi globale e dal crollo del suo mercato immobiliare. A inizio novembre la Bank of England aveva già tagliato i tassi di un punto e mezzo.

Sempre oggi, la Svezia ha già varato un maxitaglio dell’1,75%, abbassando i tassi al 2% e la Nuova Zelanda ha deciso un ribasso dell’1,5% al 5%. A metà dicembre si riunirà il board di politica monetaria della Federal Reserve che dovrebbe decidere un ulteriore ribasso del costo del denaro negli Stati Uniti.

www.ilsole24ore.com

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