La CISL lancia l’allarme: La crisi mette a rischio quasi un milione di posti di lavoro

di isayblog4 13 views0

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Circa 900.000 i posti di lavoro a rischio nei prossimi due anni nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni. E’ l’allarme lanciato dalla Cisl nel ”Rapporto industria 2008” presentato oggi a Roma nel quale si riporta anche una “road map” delle aziende e dei lavoratori coinvolti in crisi e ristrutturazioni aziendali. “Questa lista” annuncia il segretario confederale, Gianni Baratta “ha raggiunto il numero di 179.552 lavoratori, contro i 20.000 – 25.000 che si stimavano a giugno, a rischio occupazione”. Un elenco che tuttavia non comprende i lavoratori interinali e con contratto a termine, cui non e’ stato rinnovato il contratto. “Per le aziende -spiega Baratta- ci sono nomi importanti come Fiat, Alitalia, Lucchini, Electrolux, Granarolo, Unilever”. Nel complesso, la Cisl stima che oltre il 5% dell’occupazione industriale sia oggi coinvolta in situazioni di crisi ed il dato tende a crescere. ”Una parte del sistema industriale – si legge nel rapporto, pubblicato integralmente in questo sito nell’area “Primo Piano” – rischia di navigare al limite della linea di galleggiamento, al di sotto della quale si rischia di annegare. Resiste meglio chi ha polmoni finanziari piu’ capaci”.
Di fronte ad una così grave crisi economica, ben fotografata nell’analisi presentata oggi, il segretario generale, Raffaele Bonanni ha ribadito la necessità di un coinvolgimento di tutte le parti: “Serve il concorso di tutti. Il Governo dimostri un maggiore spirito di coesione coinvolgendo anche l’opposizione nella messa a punto di manovre anticrisi. Non servono né chiusure da parte dell’esecutivo né le posizioni della Cgil che dividono il fronte sindacale. Ho notato nel governo- ha detto Bonanni esprimendo preoccupazione per la mancanza di un clima di coesione nazionale che contraddistingue invece gli altri paesi europei – una posizione, analoga alla chiusura della Cgil, nel non ricercare una convergenza spingendosi in inutili fughe. Il dialogo con l’ opposizione è, secondo Bonanni, necessario in particolare su tre grandi temi che potranno, in futuro, costituire la base del rilancio del Paese: infrastrutture, energia pulita ed edilizia scolastica.
“Una collaborazione piu’ forte fra tutti puo’ servire a rigenerare un clima diverso” ha precisato chiedendo all’ Esecutivo la convocazione di quella nota cabina di regia sulla spesa, proposta da tempo dal sindacato. “E’ venuto il momento di farlo”.
Bonanni torna poi a parlare del decreto anticrisi varato dal Governo, su cui la segreteria della Cisl già ieri si era espressa in un comunicato. “La manovra varata nei giorni scorsi – ha spiegato – è un’opportunità. Ma quello che non ci convince è la non strutturalità dei provvedimenti a favore di pensionati e lavoratori per la detassazione e gli sgravi fiscali. Quanto ai fondi per gli ammortizzatori sociali la Cisl chiede che il rubinetto sia sempre aperto e che si offrano le stesse garanzie date alle banche assicurando un sostegno al reddito per tutti anche per i lavoratori che non hanno fondi accantonati per la Cig. Lo stanziamento di un miliardo e due o tre rischia di essere insufficiente nel caso del protrarsi della crisi. Però bisogna approfittare. E’ vero che abbiamo il deficit che altri Paesi non hanno ma è anche vero che se dovessimo investire in settori strategici con un forte valore aggiunto non solo copriremmo le spese e rimetteremmo in moto l’economia, ma addirittura lo stesso deficit si asciugherebbe”. Secondo Bonanni “potremmo fare questo se investissimo 1-1,3 punti di Pil nei prossimi mesi”.

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