Secondo i dati Istat, in forte calo le vendite al dettaglio

di isayblog4 15 views0

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Secondo i dati Istat, le vendite del commercio fisso al dettaglio calano su base annua, registrando ad aprile una flessione del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2007 (contro il -1% registrato a marzo) ma rimangono invariate rispetto al mese precedente (contro il -0,6% di marzo). La flessione annua, la più forte da aprile 2005 (quando fu del 3,9%), è il risultato di un calo del 3,4% delle vendite dei prodotti non alimentari e dello 0,8% per i prodotti alimentari. Su base mensile, sia i prodotti alimentari che i non alimentari registrano una variazione nulla. Gli indicatori, sottolineano i ricercatori dell’istituto di statistica, si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano quindi la dinamica di quantità e prezzi. Ad aprile, il tasso di inflazione generale è stato pari al 3,3%, a fronte di una crescita dei prezzi del solo comparto alimentari e bevande analcoliche pari al 5,6%.

Nei primi quattro mesi dell’anno le vendite al dettaglio aumentano dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2007. Gli alimentari registrano una crescita dell’1,2%, a fronte di una flessione dello 0,9% dei non alimentari. Le vendite della grande distribuzione hanno segnato una variazione positiva dell’1,6% e quelle delle imprese operanti su piccole superfici sono diminuite dell’1,2% rispetto al primo quadrimestre del 2007.

Con riferimento allo stesso periodo le vendite di prodotti alimentari hanno registrato, in termini tendenziali, una crescita dell’1,2% e quelle di prodotti non alimentari un calo dello 0,9%. Nel mese di aprile tutte le forme di vendita della grande distribuzione hanno registrato aumenti del valore delle vendite, ad eccezione degli hard discount, che hanno segnato una variazione nulla, e della componente non alimentare degli ipermercati, che ha registrato una diminuzione dello 0,4%. La crescita di maggiore entità ha riguardato gli altri specializzati (+1,0%). Ad aprile il valore del totale delle vendite al dettaglio ha registrato variazione tendenziali negative in tutte le ripartizioni. Le diminuzioni più significative hanno riguardato il Sud e isole e il Centro (rispettivamente meno 4,0 e meno 3,4%).

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