Governo, se anche la Libia detta le condizioni…

di isayblog4 14 views0

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Tornano le minacce verso l’Italia politica e verso il nuovo governo. Tornano da parte della Libia. Tornano dal possibile e futuro leader libico che non è Gheddafi padre ma suo figlio. Così, se Roberto Calderoli ridiventasse ministro del prossimo governo Berlusconi si avrebbero «ripercussioni catastrofiche nelle relazioni tra l’Italia e la Libia». Lo ha afferma Saif El Islam Gheddafi.

Secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale libica Jana, Gheddafi jr. considera l’eventuale decisione del premier in pectore Silvio Berlusconi di rinominare ministro Roberto Calderoli «un affare interno che riguarda l’Italia», ma nel contempo fa presente «la gravità di questa questione».

La nota della Jana ricorda infatti la manifestazione di protesta scoppiata a Bengasi il 17 febbraio 2006 contro il Consolato italiano nella città libica in seguito alla maglietta con la vignetta anti-islamica mostrata dall’allora ministro delle Riforme durante un’intervista televisiva. I manifestanti furono affrontati dalla polizia in scontri che riportarono un bilancio di 11 morti. «La crisi – si legge nel testo della Jana – è stata allora circoscritta, causando anche le dimissioni del ministro italiano. Ma in seguito alla vittoria della destra italiana nelle ultime elezioni, sono giunte voci sulla possibilità di ricandidare nuovamente quel ministro, che si considera il vero assassino dei cittadini libici morti in quell’occasione».

Breve la nota di commento di Calderoli: «La scelta della squadra di governo spetta a Silvio Berlusconi, che ha avuto un mandato dal popolo che è sovrano, partendo proprio dalle indicazioni che quel popolo gli ha fornito».

www.ladestranews.it

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