Pd: Per un’Italia più semplice, 5000 leggi da abrogare entro il 2008

di isayblog4 15 views0

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Un grande processo riformista e un paese più semplice. E’ questo quello che ha in mente il Partito Democratico di Walter Veltroni per rendere l’Italia uno stato veloce e leggero. Il PD ha presentato la sua proposta di legge sulla delegificazione, uno delle priorità del Governo Veltroni.

“Questa è un’occasione importante – ribadisce Veltroni – perché ritengo sia una precondizione: rendere la macchina amministrativa snella, capace di decidere e attuare leggi per ripristinare la relazione fra stato e cittadini, un relazione immediata, è fondamentale per un far crescere un Paese come l’Italia, per liberarlo dalla sua pesante burocrazia”.

In Italia ci sono 21.291 leggi, in Germania 4547 e in Francia 9800, significa che, sottolinea il candidato premier, “la nostra legislazione è una macchina lenta e appesantita dal numero di leggi presenti. Sono dati impressionanti che hanno ispirato l’dea di una grande azione riformista, di un testo radicale per l’abbattimento di un numero enorme di leggi che vanno a pesare sulla vita dei cittadini. L’Anci nel suo recente dossier ha ancora un volta evidenziato la lentezza della macchina burocratica italiana, una lentezza spaventosa nelle procedure”.

E’ proprio da lì che il PD vuole iniziare per abbattere ritardi e dare vita alla semplificazione e a una grande qualità nella regolazione. “In questo modo lo Stato non ha più diritto di chiedere al cittadino certificati che ha già in suo possesso. Ci sarà una riduzione del front office e il conseguente snellimento delle pubbliche amministrazioni”.

Questo grande processo riformista inizierà da subito, infatti già nella prima o nella seconda riunione del Consiglio dei Ministri, il PD presenterà la legge delega, l’approvazione del piano di azione entro la fine del 2008 con i provvedimenti e le decisioni da adottare, con l’indicazione dei tempi di realizzazione, le responsabilità operative di coordinamento, e soprattutto i mezzi, le risorse umane e finanziarie. Inoltre saranno adottati una serie di strumenti innovativi per alleggerire la burocrazia.

L’elemento chiave di questo piano d’azione è che alla base ci sarà un unico responsabile politico che riferirà direttamente al Presidente del Consiglio, e una sola struttura dedicata, che si avvarrà della collaborazione di rappresentanti qualificati dalle organizzazioni delle società civile e dalle categorie produttive.

Essenziale però per attuare queste drastiche trasformazioni è sicuramente un cambiamento radicale della mentalità: prima si proponevano più norme che certificati. Il grande processo riformista, proposto dal PD, prevede invece che ci siano meno norme da rispettare ma che accontentino i cittadini.

Anche Franco Bassanini, ex ministro della Funzione Pubblica, sottolinea la straordinaria operazione che deriverà con l’attuazione di questa Legge Delega.
“5000 le leggi da abrogare entro il 2008, leggi che già sono state identificate nel corso del censimento effettuato dalla Commissione governativa presieduta da Alessandro Pajno. L’immediata abrogazione poterà anche ad un grandissimo risparmio perché non bisognerà più aspettare i tempi previsti dalla Taglia Leggi”.

Il cittadino non si dovrà più muovere nella grande giungla amministrativa perché ci sarà una notevole riduzione di leggi e Testi Unici. Il Pd propone solo 100 Testi Unici e non più di 1000 leggi; in questo modo chiunque potrà orientarsi facilmente evitando di essere schiacciato da norme e quant’altro. L’operazione porterà soprattutto a una notevole riduzione dei costi. Il tutto avverrà attraverso una informatizzazione di tutte le procedure e attraverso l’accesso gratuito online di tutte le norme entro la fine del 2008.

Infine su tutto il territorio saranno immessi sportelli unici cui potranno rivolgersi direttamente cittadini ed imprese, senza troppi passaggi e soprattutto senza lacci e lacciuoli.

La grande rivoluzione amministrativa, prevista dal PD, poterà innanzi tutto ad un incremento delle entrate della crescita del PIL, pari a 25/30 miliardi annui, con la conseguente riduzione della pressione fiscale e un risparmio di spesa pubblica tra i 3/5 miliardi annui.

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