Caso De Magistris, Mancino mette le mani avanti. Napolitano chiede gli atti

I latini dicevano “excusatio non petita…”, ma in politica si sa che è così. Quindi non stupisce, anzi avrebbe stupito il contrario, che dopo la pubblicazione di alcune indiscrezioni di stampa su un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Salerno sul tentativo di delegittimare l’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, il vice presidente del Csm Nicola Mancino va all’attacco. “Non vorrei che su di me ci fosse l’ombra del sospetto – ha detto -. Se una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia, non esiterei a togliere l’incomodo”.

Lo sfogo di Mancino è avvenuto durante la riunione del plenum del Csm. Il vice presidente ha espresso “stupore e amarezza” per la vicenda e ha incassato la solidarietà dei consiglieri di tutti i gruppi togati e laici. Al suo intervento è seguito un dibattito nel corso del quale non sono mancati toni molto preoccupati.

“C’è un attacco fortissimo al Csm come Istituzione costituzionale”, ha detto Giuseppe Maria Berruti di Unicost, che ha parlato di “un mix oggettivo di cattivi magistrati e cattiva politica che rifiutano i percorsi della democrazia”. “C’è un attacco al sistema delle regole e ci sono magistrati che guardano con sospetto ai controlli”, ha aggiunto con parole che sembrano riferirsi alla Procura di Salerno.

La lettera del Presidente Napolitano al Vice Presidente del CSM, Nicola Mancino

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell’esame conclusivo del parere sul decreto-legge n. 92 del 23 maggio 2008, ha scritto una lettera al Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola Mancino, che l’ha letta all’inizio della seduta plenaria. Dopo aver fatto riferimento al richiamo dello stesso Mancino alla regola di riservatezza, il Capo dello Stato ha tra l’altro scritto:

Accuse di incostituzionalità dal CSM per la norma salva-premier

Non si placano le polemiche riguardo alla norma “salva-premier”, introdotta con un colpo di mano del governo come emendamento al “pacchetto sicurezza”. Dopo che ieri il presidente del Consiglio Silvo Berlusconi aveva lanciato uno scellerato attacco alla magistratura, definendo i giudici come “sovversivi”, oggi arriva l’accusa del Consiglio superiore della maguistratura: la norma è “anticostituzionale”

La norma sospendi-processi contenuta nel Dl sicurezza è “potenzialmente incompatibile con gli articoli 111 e 3 della Costituzione”, che sanciscono i principi di ragionevole durata del processo e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.