Il responsabile ligure dell’ Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli: “Invito il presidente di Italia Colorata a tornare sui suoi passi. Difendiamo i diritti degli immigrati con l’ arma della moderazione. Ovvio che questo clima che si sta diffondendo, tendente quasi alla xenofobia, porta fra i giovani italiani un crescente spirito di fanatismo razzista che non fa bene alla crescita del delicato percorso di integrazione fra popoli. D’ altronde, è del tutto evidente che non possono essere accettate nei termini più assoluti velate minacce di possibili disordini per via di una eventuale negazione alla costruzione di una moschea“.
musulmani
Basta con harakiri culturale, il Natale va festeggiato
Un insegnante di una scuola elementare di Cremona frequentata da bambini di diverse nazionalità ha deciso di sostituire le celebrazioni per il Natale con la cosiddetta “Festa delle luci”. Un altro harakiri culturale perpetrato da un finto educatore sulla pelle dei nostri bambini. Sarebbe il caso, oltre alla dovuta solidarietà a Gesù, Giuseppe e Maria, di dare tutto l’ appoggio possibile ai bambini vittime di queste capriole buoniste. È assurdo che si decida di cancellare una festività come il Natale in nome di un principio di inclusione che ha il sapore di una ipocrisia politicamente corretta.
C’ è chi, evidentemente amando poco la storia e le tradizioni che definiscono la nostra identità, vuole eliminarne i simboli più forti e persino i nomi, sostituendoli con espressioni edulcorate e false come festa delle luci. A questo istinto di autodistruzione ci ribelliamo. Il Natale va festeggiato e va chiamato Natale, perché momento centrale della eredità cristiana in cui è radicata la nostra cultura.
Il discorso di Obama al Cairo: “Porto il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese”. E la platea esplode “Obama we love you”
Sono onorato di essere qui al Cairo, in questa città senza tempo, e di essere ospite di due importantissime istituzioni. Da oltre mille anni Al -Azhar rappresenta il faro della cultura islamica e da oltre un secolo l’ Università del Cairo è la culla del progresso dell’ Egitto. Insieme, queste due istituzioni rappresentano il connubio di tradizione e progresso.
Sono grato di questa ospitalità e dell’ accoglienza che il popolo egiziano mi ha riservato. Sono altresì orgoglioso di portare con me in questo viaggio le buone intenzioni del popolo americano, e di portarvi il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese: assalaamu alaykum.
Ci incontriamo qui in un periodo di forte tensione tra gli Stati Uniti e i musulmani in tutto il mondo, tensione che ha le sue radici nelle forze storiche che prescindono da qualsiasi corrente dibattito politico. Il rapporto tra Islam e Occidente ha alle spalle secoli di coesistenza e cooperazione, ma anche di guerre di religione e di conflitti.
In tempi più recenti, questa tensione è stata alimentata dal colonialismo, che ha negato diritti e opportunità a molti musulmani, e da una Guerra Fredda nella quale i Paesi a maggioranza musulmana troppo spesso sono stati trattati come Paesi che agivano per procura, senza tener conto delle loro legittime aspirazioni.
Oltretutto, i cambiamenti radicali prodotti dal processo di modernizzazione e dalla globalizzazione hanno indotto molti musulmani a considerare l’ Occidente ostile nei confronti delle tradizioni dell’ Islam.
Violenti estremisti hanno saputo sfruttare queste tensioni in una minoranza, esigua ma forte, di musulmani. Gli attentati dell’ 11 settembre 2001 e gli sforzi continui di questi estremisti volti a perpetrare atti di violenza contro civili inermi ha di conseguenza indotto alcune persone nel mio Paese a considerare l’ Islam come inevitabilmente ostile non soltanto nei confronti dell’ America e dei Paesi occidentali in genere, ma anche dei diritti umani. Tutto ciò ha comportato maggiori paure, maggiori diffidenze.
Fino a quando i nostri rapporti saranno definiti dalle nostre differenze, daremo maggior potere a coloro che perseguono l’ odio invece della pace, coloro che si adoperano per lo scontro invece che per la collaborazione che potrebbe aiutare tutti i nostri popoli a ottenere giustizia e a raggiungere il benessere. Adesso occorre porre fine a questo circolo vizioso di sospetti e discordia.
Io sono qui oggi per cercare di dare il via a un nuovo inizio tra gli Stati Uniti e i musulmani di tutto il mondo; l’ inizio di un rapporto che si basi sull’ interesse reciproco e sul mutuo rispetto; un rapporto che si basi su una verità precisa, ovvero che America e Islam non si escludono a vicenda, non devono necessariamente essere in competizione tra loro. Al contrario, America e Islam si sovrappongono, condividono medesimi principi e ideali, il senso di giustizia e di progresso, la tolleranza e la dignità dell’ uomo.
Sono ora cosciente che questo cambiamento non potrà avvenire nell’ arco di una sola notte. Nessun discorso o proclama potrà mai sradicare completamente una diffidenza pluriennale. Né io sarò in grado, nel tempo che ho a disposizione, di porre rimedio e dare soluzione a tutte le complesse questioni che ci hanno condotti a questo punto. Sono però convinto che per poter andare avanti dobbiamo dire apertamente ciò che abbiamo nel cuore, e che troppo spesso viene detto soltanto a porte chiuse.
Estero. Obama all’ Università de Il Cairo: “Stop a sospetti e odio. Superare anni di tensioni e combattere stereotipi”
Il presidente Barack Obama ha proposto al Cairo un nuovo inizio nei rapporti tra Stati Uniti e musulmani nel mondo basato sul rispetto reciproco e sull’ interesse reciproco. In un discorso all’ Università del Cairo il presidente americano ha detto che il ciclo di sospetto e di discordia tra Stati Uniti e mondo musulmano deve terminare.
“La libertà di religione è centrale per la possibilità dei popoli di vivere insieme. Dobbiamo sempre esaminare i modi in cui possiamo proteggerla”, ha detto Obama. E sulle relazioni tra Israele e Palestinesi: “Sei milioni di ebrei sono stati uccisi dal Terzo Reich. Negare questo fatto è assurdo e odioso. Minacciare Israele di distruzione è profondamente errato”.
“Il popolo palestinese sta vivendo una situazione intollerabile. L’ America non volterà le spalle alle legittime aspirazioni palestinesi alla dignità, opportunità ed uno Stato proprio”. Il presidente Barack Obama ha poi detto di considerare tra i doveri della sua carica quello di “combattere contro gli stereotipi negativi sull’ Islam, ovunque appaiano. Una partnership tra l’ America e l’ Islam deve essere basata su ciò che l’ Islam è, non su quello che non è”.
Barack Obama ha però detto che i palestinesi devono por fine alla violenza contro Israele e Israele deve mettere fine a nuovi insediamenti. E ha poi affermato che l’ Islam è parte dell’ America, ma anche che i legami degli Stati Uniti con Israele sono inattaccabili.