Mentre al Senato si procede alle votazioni sul disegno di legge che istituisce il processo breve, il Consiglio superiore della magistratura insiste sulle frasi pronunciate da Berlusconi, il quale ha paragonato l’ aggressione di alcuni giudici nei suoi confronti a quella fisica subita un mese fa in piazza Duomo. La prima commissione del Csm ha aperto un fascicolo per accuse rivolte in precedenza da Berlusconi ai magistrati. Il coordinatore Pdl Sandro Bondi definisce l’ intervento del Csm “una vera e propria aberrazione della concezione del diritto e della democrazia e rappresenta una grave intimidazione”.
ignazio larussa
Feltri attacca Fini, ma il Pdl lo difende
Ignazio La Russa, scrive una lettera a Feltri: “Ho letto con grande stupore nel Giornale di oggi il titolo Fini come Di Pietro. Titolo e contenuto nella migliore delle ipotesi, sono frutto di un colossale abbaglio, nella peggiore sono invece il maldestro e calunnioso tentativo di addebitare a Fini propositi o comportamenti scorretti del tutto inesistenti che soltanto una campagna di natura diffamatoria, che ho già avuto modo di definire fuoco amico immotivato potrebbe giustificare”.
È gelo tra Fini – Berlusconi: botta e risposta a distanza. Teso il dibattito interno al Pdl
In attesa dell’ intervento del presidente della Camera alla scuola politica di Gubbio, il coordinatore del partito Ignazio la Russa ammette che “ci sono opinioni del presidente Fini, non espresse adesso per la prima volta, che non sempre sono condivise totalmente dal Pdl: queste questioni politiche meritano un luogo e un’ occasione dove essere dibattute anche all’ interno del partito. Non credo che il presidente della Camera aspiri a fare il capo di un altro partito, altrimenti non sarebbe stato il cofondatore, solo pochi mesi fa, del Popolo della libertà”.
La Russa, intervistato da Maurizio Belpietro, conclude: “Fini è il presidente della Camera, in questa fase non svolge direttamente un ruolo di leader all’ interno del Pdl, ma credo che da lì nascano non dico molti equivoci, ma molte valutazioni divergenti”.
“Alcune delle dichiarazioni di Fini non fanno parte del bagaglio culturale della destra – sostiene il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli – ma lui ha tutto il diritto di farle”.
“Nel partito, aggiunge, il confronto è necessario. Ne uscirà un Pdl più forte. Sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta, non si può assolutamente tornare indietro”. Dello stesso avviso Italo Bocchino, vice capogruppo del partito alla Camera vicino alle posizioni di Fini: “Il Pdl ha pochi mesi di vita – dice – ed è un grande partito rappresentativo di circa il 40% degli italiani. In una realtà così grande ed ancora in fase di costruzione può anche accadere che ci sia bisogno di discutere”.