Otto mesi di governo e una sequenza di errori da matita blu e rossa da far paura. È il bilancio dei ministri del governo ombra sul 2008 del governo Berlusconi. Dalla social card, dal Lodo Alfano fino alla riforma scolastica, ai tagli alle forze di polizia e alla difesa dei beni culturali la lista è lunga e nelle ultime settimane si è arrivati all’aumento del prelievo dalle tasche dei cittadini che passa per l’abolizione degli sgravi del 55% sulle ristrutturazioni.
Matteo Colaninno (Sviluppo economico)
Il decreto salva crisi è sbagliato. Non è la social card che rimette in moto l’economia. Berlusconi è come il venditore di almanacchi di Leopardi che diceva ‘il prossimo anno sarà migliore’. Vanno aiutate le famiglie, i precari, i giovani in cerca di lavoro estendendo a loro gli ammortizzatori sociali per coniugare flessibilità e sicurezza.
Berlusconi certifica lo stato di crisi in una conferenza stampa. Tremonti parla per oltre due ore snocciolando i numeri del pacchetto anti-crisi con l’obiettivo di portare il rapporto tra il debito pubblico e il PIL sotto il 100%, difendendo l’operato del governo e soprattutto la finanziaria d’estate votata con la fiducia in soli 9 minuti. Chiedono la collaborazione ignorando le proposte avanzate dal PD.
Sono andati avanti. Da soli. Per una norma che appare pesantemente “ad personam” garantendo l’immunità al Presidente del Consiglio, carica attualmente ricoperta da Silvio Berlusconi.