Approvata la legge sulla domiciliarità in Piemonte

 Grazie alla legge sulla domiciliarità approvata dal Consiglio Regionale, relatore Vignale, le famiglie piemontesi avranno un sostegno economico e in servizi per assistere i propri cari. D’ ora in poi le famiglie che prima, per motivi soprattutto economici, erano costrette a ricoverare il proprio parente non autosufficiente in strutture di ricovero e per i quali la Regione stanzia 2400 euro al mese per ricoverato, ora avranno la possibilità di ricevere dei contributi regionali per assumere una badante qualificata o per avere servizi sanitari o assistenziali che diano la possibilità di tenere all’ interno di un’ abitazione i propri congiunti. Questo in sintesi l’ obiettivo della legge regionale a sostegno dell’ assistenza domiciliare, frutto della sintesi di cinque differenti proposte di legge, della quale il Consigliere regionale è stato primo firmatario e relatore. Scopo della proposta è da una parte massimizzare il rapporto costi / benefici dell’ assistenza domiciliare che ad oggi è completamente sbilanciato a favore dei primi. Infatti, con l’ allungamento della vita, il numero delle persone non autosufficienti è in continuo aumento e, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, diventa sempre più difficile per una famiglia riuscire ad assistere direttamente il proprio caro.

Sanatoria. Non solo per le badanti, ma anche per altre categorie?

 Oltre a colf e badanti, altre categorie di lavoratori, immigrati clandestini, vanno messe in regola per far fronte alle carenze di personale di specifici settori sociali e produttivi. E per rispondere così alle esigenze di un’ economia che cerca di uscire dalla crisi. Un esempio? Gli infermieri. Lo ha proposto Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, provocando la secca reazione della Lega.

“Ora basta, dice Roberto Calderoli. Il Carroccio ha sopportato malvolentieri la crociata cattolica a favore di badanti e colf, ma la sua pazienza è al limite. Nel Pdl emerge una divisione trasversale, persino ai vecchi partiti. Se infatti Adolfo Urso, ex An e vice di Scajola, si schiera al fianco del suo ministro, Maurizio Gasparri (anche lui ex An) va giù durissimo: la proposta del responsabile dello Sviluppo economico non esiste”. Secondo il capogruppo al Senato, “ulteriori regolarizzazioni per clandestini non sarebbero approvate e anche le procedure previste per colf e badanti dovranno essere sottoposte a severi controlli per stroncare inganni”.

Scajola ribatte. “È giusto intervenire per sanare le situazioni più delicate, che non hanno nulla a che fare con la criminalità, come le badanti. E forse anche altre categorie di lavoratori, dice al Corriere della Sera. Non ho proposto sanatorie per altre categorie oltre a badanti e colf ma, tenendo conto dello scenario, ho prospettato l’ ipotesi che nelle sedi idonee si possa rendere necessario considerare altri interventi, ad esempio per coprire la carenza di personale infermieristico o di altri profili professionali necessari per le nostre imprese”.

Il governo sta lavorando per regolarizzare le badanti. “Nessuna andrà in galera”, dice Frattini

 “Fare qualcosa per colf e badanti è indispensabile, si tratta di vedere tecnicamente come. Ma il governo ci sta lavorando”. Giovanardi torna sulla regolarizzazione delle assistenti domestiche, e incassa l’appoggio di molti esponenti del Pdl. La Lega, invece, continua il muro contro muro, e Bossi non risparmia una frecciata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Lui ha sempre chiesto queste cose…, sospetto che gli piacciono le badanti dell’ est..”.

La Russa, invece, propone un distinguo. La separazione delle carriere fra badanti e colf. “Regolarizziamo solo le badanti, alle colf ci pensiamo dopo”. Per il ministro della Difesa alla base di tutto “c’ è un problema morale per le famiglie che vedrebbero sottrarsi degli aiuti importanti. La nostra proposta – spiega La Russa – è restringere il campo alle badanti e non alle colf. Le badanti sono quelle che hanno già in corso un rapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e persone portatrici di handicap…Un milione di badanti, metà irregolari, assistono gli anziani”.

Ghedini (PdL): Nessuna retromarcia sui clandestini. Chi delinque, fuori

Intervista del deputato del Popolo della Libertà, Niccolò Ghedini, pubblicata da “Il Giornale” del 4 giugno 2008

Le critiche dell’Onu e del Vaticano. Poi le parole di Berlusconi che innescano un caso.Che succede sui clandestini, onorevole Ghedini? Il centrodestra fa dietrofront?
“No, c’è solo un equivoco”.

Il premier dice che la clandestinità può essere un’aggravante, non un reato in sé.
“Appunto, c’è un fraintendimento”.