Berlusconi: L’Italia ce la farà

 Intervista del presidente Silvio Berlusconi al quotidiano “Il Messaggero” del 6 dicembre 2008

Presidente Berlusconi, questa è la prima crisi economica che importiamo dall’estero. Cosa può metterci l’Italia di suo per ridurne l’impatto ed evitare una escalation negativa?

“La mia convinzione è che possiamo farcela meglio di altri Paesi. I buoni risultati sono sempre figli di un atteggiamento positivo. Per questo invito gli italiani ad avere fiducia. Il 10 ottobre, per primo, il presidente del Consiglio italiano ha garantito che lo Stato non avrebbe consentito il fallimento di alcuna banca e che nessun risparmiatore avrebbe quindi perso un solo euro dei propri depositi. Questa iniziativa è stata seguita dagli altri Paesi europei, ed anche l’amministrazione americana, che purtroppo aveva assistito inerte al fallimento della Lehman & Brothers e di altre due banche, ha deciso di garantire, con un Fondo di 700 miliardi di dollari, la solidità del sistema bancario degli Stati Uniti. Anche per quanto riguarda il sostegno alle imprese e alle famiglie il nostro governo si è mosso prima degli altri ed ha varato un pacchetto anticrisi, pari a 80 miliardi di euro che nei prossimi anni si trasferiranno dalla mano pubblica all’economia reale, cioè alle famiglie ed alle imprese. Ora tutto dipende dal comportamento di ciascuno di noi, dalla scelta tra due strade: fare propria la canzone del catastrofismo che la sinistra canta ogni giorno, oppure essere positivi e pragmatici e, nei limiti del possibile, conservare lo stile di vita precedente anche nei consumi. In questo modo si eviterà che l’industria debba ridurre la produzione e si veda costretta a mettere in cassa integrazione i dipendenti, con un effetto depressivo ulteriore che rischierebbe di instaurare un circolo vizioso, quello sì preoccupante”.

Raddoppio IVA pay-tv: Berlusconi se la prende con il PD e i giornali

 Essere preso con le mani nel sacco, forse è questo che in mattinata faceva sembrare il premier pronto a fare un passo indietro quando, da Tirana, diceva di non avere nulla in contrario a cambiare la norma del dl anti-crisi che aumenta l’Iva per le pay-tv al 20%.
“Se la sinistra insiste perché si cambi questa norma, – ha detto il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa con il suo omologo Sali Berisha – io la prendo in parola e sono assolutamente d’accordo, purché si rispettino le normative europee”.

Ma dopo l’alt di Giulio Tremonti i toni cambiano e paradossalmente la colpa diventa dell’opposizione, dei quotidiani e dei loro vignettisti (!).
“Questa sinistra non ha alcun ritegno e non tiene vergogna. A promettere l’adeguamento dell’Iva sulle pay tv fu Romano Prodi. Questa è la sinistra da vergogna con cui abbiamo a che fare – insiste – se io fossi nei loro panni, me ne andrei a casa, se fossero coerenti andrebbero in Parlamento a dire di portare l’Iva al 10% per tutti ma, visto che non lo sono, non lo faranno”.

Poi è il turno dei direttori dei giornali: “Io Sky la capisco, ha avuto un privilegio, ma non capisco i giornali che invece di chiedersi come mai c’era un rapporto privilegiato nei confronti di Sky attaccano me, che vergogna! Politici e direttori di giornali come La Stampa e il Corriere dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa”.

Berlusconi: Quando Tremonti chiarirà la ragioni dell’aumento dell’Iva sulle pay-tv, la sinistra perderà la faccia

 “Quando Tremonti avra’ chiarito le ragioni del suo agire a proposito dell’innalzamento dell’Iva per le tv a pagamento, la sinistra ancora una volta perdera’ completamente la faccia di fronte agli italiani”. Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a Tirana, a proposito della norma sull’Iva delle pay-tv :

“Considero la reazione della sinistra una cosa vergognosa. C’e’ un’Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Di questa cosa non sapevo niente, e’ una cosa fatta al ministero delle Finanze; il ministro delle Finanze e’ andato a vedere dove ci fossero sprechi e privilegi e ha deciso di fare questa norma. Quando ho domandato al ministro Tremonti come mai avesse introdotto la norma che aumenta l’Iva dal 10 al 20% per le pay-tv, lui mi ha dato una certa risposta che adesso vi dara’ lui e lasciamogliela dare solo a lui. Pero’ visto come ha reagito la sinistra, adesso io aspetto di vedere cosa fara’ la sinistra quando Tremonti avra’ chiarito le cause del suo agire e ancora una volta, secondo me, la sinistra perdera’ completamente la faccia di fronte agli italiani”.

Il governo raddoppia l’IVA per la pay-tv. Il PD: Conflitto d’interessi di Berlusconi

 Una nuova tassa per 5 milioni di famiglie. Colpevoli di guardare SKY e non le tv del premier. Sembra una ricostruzione maliziosa ma è quella a cui si arriva leggendo con attenzione gli articoli del pacchetto anticrisi varato ieri dal governo, che raddoppia l’Iva per gli abbonati alla pay-tv. Una decisione non concordata con nessuno, arrivata a sorpresa e che per il Partito Democratico è in palese conflitto d’interessi, dato che non riguarda invece Mediaset e che contrarismente a quanto successo in passato stavolta Silvio Berlusconi non ha nanche rinunciato a votare la norma uscendo dal Consiglio dei Ministri.
Nonostante gli incassi da IVA da quando sul mercato italiano SKY ha sostituito Stream e Tele+ siano passati da 170 milioni a 370 milioni il governo ha pensato di aumentarla, introducendo una tassa indiretta. Il che crea anche una distorsione sul mercato, che probabilmente non guasta, dato che la pay tv dà fastidio al duopolio, specie ai ricavi pubblicitari di Mediaset. Nel primo pomeriggio del 29 novembre arriva una nota ufficiale dell’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge.