Bertinotti avvia la campagna elettorale: “Cambiamo il sistema economico”

 Il candidato premier della Sinistra-L’Arcobaleno avvia la campagna elettorale
Più di mille persone al teatro Ambra Jovinelli. A decine restano fuori
di CLAUDIA FUSANI

ROMA – “Prendiamoci questo arcobaleno, mettiamoci dentro tutti i nostri simboli, le nostre storie, le persone e i loro diritti, facciamone il nostro orizzonte, il nostro rinascimento, il nostro futuro colorato contro il nero”. Strappa tanti applausi Fausto Bertinotti negli oltre novanta minuti in cui spiega su un palco, da solo, cosa è la nuova sinistra, il suo programma e la sua stessa ragione di esistere. Ma è questo – con cui suona la carica, regala un sogno e una prospettiva, qualcosa per cui lottare – è il passaggio che forse emoziona di più la platea e le gallerie dell’Ambra Jovinelli.

La Sinistra-L’Arcobaleno ha scelto il teatro di tendenza di Roma per dare il via ufficiale alla campagna elettorale. Scelta “sbagliata” perché i mille posti se ne vanno in pochi minuti, arrivano i vigili del fuoco e il popolo della sinistra con le sue bandiere – nuove, sempre rosse ma senza falce e martello e con l’arcobaleno – deve restare fuori, in piazza. “Scelta minimalista” si giustificano gli organizzatori.

Resi noti i fondamenti del programma della Sinistra Arcobaleno

 La Sinistra Arcobaleno ha comunicato oggi i 14 punti programmatici che porterà all’attenzione dei cittadini in campagna elettorale:

1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali. La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in due ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.

2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.

Guarda a Zapatero il programma della Sinistra Arcobaleno

 MILANO – Un programma come quello di Zapatero, campione del socialismo europeo, e «più innovativo di quello del Pd». La Sinistra arcobaleno presenta la sintesi delle sue proposte, quattro cartelle in cui sono condensate le circa trenta pagine di ricette per un Paese nuovo, ma anche «migliore e più giusto». «Su diritti civili, stabilizzazione dei precari e ambiente il nostro programma è come quello di Zapatero, quindi forse è troppo di sinistra per il Pd», ha spiegato il Verde Pecoraro Scanio, «in Italia l’unica sinistra moderna e innovatrice siamo noi». Meno esterofila, ma ugualmente anti-Pd l’impostazione di Oliviero Diliberto: «Noi votiamo in Italia, e qui a destra c’è la Pdl e a sinistra noi. Il Pd è una bizzarra aggregazione che va da Binetti a Bonino e dall’operaio Thyssen a Colaninno, un partito che sui temi di crescita e competitività non ha una sola ricetta ma oscilla. Noi pensiamo che la competitività non passa sulla pelle dei lavoratori e non si misura solo con il Pil».

Bertinotti: “Lotta a due? Vogliono cancellarci”

 “La campagna elettorale sta, in maniera coatta, per essere ridotta a due perché si vuole così prefigurare un futuro politico con la cancellazione della sinistra”. Il presidente della Camera e candidato premier per la Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti, commenta così i molteplici inviti ai voti utili” e lo scenario che vede ormai la lotta elettorale ridotta a una questione tra Pd e Pdl.

“Per cancellare la sinistra – ammonisce Bertinotti – si rischia di cancellare anche altre cose, come una soggettività di centro. L’obiettivo di cancellare la sinistra, per un’idea di governo che espelle le grandi questioni, è una vicenda drammatica del nostro tempo. E’ un elemento fondamentale per pensare a una stabilizzazione dei rapporti di potere tra le classi. Per stabilizzarli bisogna che la sinistra non esista come tale nel panorama politico. Se invece esiste, come dovrà esistere, è attraverso questo canale che possono prendere corpo nelle istituzioni le istanze, i conflitti e le lotte che sono presenti nella società civile. Per questo far vivere una sinistra come la Sinistra Arcobaleno è davvero una sfida decisiva per il futuro politico dell’Italia”.